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Strade antiche. La via Traiana

Il territorio pugliese, ponte naturale sul Mediterraneo, era attraversato già in epoca romana da un’importante rete stradale che favoriva lo scambio e le attività commerciali. In questo itinerario percorreremo infatti la via Traiana che raggiungeva la Daunia e scorreva fino a Brindisi. Partendo da Troia, la via attraversava il Ponte Rotto sul Cervaro a Castelluccio dei Sauri e il Ponte Rotto sul Carapelle, oggi in rovina. La costruzione della via Traiana è una tappa fondamentale per lo sviluppo questa una città destinata alla commercializzazione dei prodotti agricoli del Tavoliere. Vicino Canosa di Puglia, la strada percorre il Ponte romano che passa l’Ofanto (antico Anfidus). Il Frammento di colonna militare è un’altra testimonianza di questa antica via romana: si giunge poi ad Egnazia che assunse rilievo proprio grazie alla via Traiana e alla presenza del porto. Queste tracce sono oggi conservate nel Museo Nazionale “Giuseppe Andreassi” e Parco archeologico di Egnazia.

Troia (Palazzo d'Avalos)

Lungo la via principale che attraversa la cittadina di Troia, sorge una delle residenze antiche più importanti: palazzo d’Avalos. Fu costruito nel Cinquecento, ma venne poi restaurato verso la metà del Seicento da Francesco d’Avalos, principe di Troia e membro di un’illustre e potente famiglia del Regno di Napoli. Alcuni giurano di aver vista la sua sagoma vagare tra le sale del palazzo di notte, altri di aver sentito la sua voce tremolante e sofferente. Se queste dicerie o leggende non ti spaventano, allora puoi visitare il Museo civico di Troia che è allestito nei sotterranei del palazzo. Sono tanti i reperti qui custoditi, appartenenti a varie epoche da quella greco-romana all’età contemporanea: coppe, capitelli, un pezzo della via Traiana, sarcofagi, quadri di artisti locali e altri ancora. Al primo piano del palazzo invece, a cui si accede oltrepassando un portale con tre stemmi, ci sono le sale e altri ambienti che ospitano uffici comunali.

Ponte rotto sul Cervaro

Gli unici due ponti romani ben conservati in Puglia sono quelli di Ascoli Satriano e Canosa, di molti altri restano in piedi solo qualche arco e muri diroccati. Tra questi ultimi vi è il cosiddetto Ponte Rotto che attraversava il fiume Cervaro, a sud di Foggia, e i cui resti sono oggi visibili nei pressi della Masseria Ponte Rotto. Non sappiamo molto della sua storia, se non che venne costruito nel II secolo d.C., nello stesso periodo in cui i Romani tracciarono il percorso della via Traiana. Agli inizi del Novecento, quando il ponte era ancora ben conservato, un archeologo britannico, Thomas Ashby, giunto in Puglia durante uno dei suoi viaggi di studio, ne curò una minuziosa descrizione e scattò diverse fotografie. Da quanto scritto da Ashby si ricava che il ponte era lungo 320 metri e alto fino a 7, mentre lo spazio carrabile al di sopra era largo poco più di 5 metri. La struttura era sostenuta da piloni in cemento rivestiti di mattoni, che si alternavano ad ampie arcate.

Ponte Rotto sul Carapelle

Un altro ponte romano, di cui oggi rimangono pochi ruderi, attraversava il fiume Carapelle, poco lontano dalla città romana di Ordona. Anch’esso venne costruito in concomitanza con la realizzazione della via Traiana, nel II secolo d.C., che da Aecae (l’antica Troia) proseguiva verso Herdonia. Nel corso degli anni le attività agricole dei contadini della zona ne hanno provocato il progressivo crollo, sicché il suo aspetto e le dimensioni sono stati ricavati dagli studi condotti sul monumento. L’archeologo britannico Thomas Ashby, che agli del Novecento visitò quest’area, scrisse che il ponte doveva in origine essere lungo più di 4 metri e costituito da numerose arcate. Nel 1996 gli archeologi dell’Università di Bari hanno condotto uno scavo da cui è emerso che le fondazioni erano state realizzate con la tecnica a sacco, ovvero per mezzo di una gettata di malta e pietre all’interno di una cassaforma in legno. Piloni e arcate erano stati poi rivestiti con laterizi.

Sito archeologico di Herdonia

Probabilmente non sai che, a pochi chilometri da Foggia, sono visibili i resti archeologici di un’antica città che in età romana rappresentò il fulcro di tutto il Tavoliere, soprattutto per quel che riguarda il commercio del grano. Si tratta del parco archeologico di Herdonia, oggi perlopiù sepolto da una fitta vegetazione dopo l’interruzione vent’anni fa degli scavi, ma in grado di offrire ad uno sguardo attento la meraviglia dei suoi scorci monumentali. Fu in epoca romana che la città di Herdonia, cinta da mura e nata nell’area già occupata in precedenza da un vasto abitato di età daunia, conobbe la fase di massimo splendore; di qui passava la via Traiana che garantiva l’arrivo e la partenza di uomini e merci. Gli edifici civili più importanti, come la basilica, si affacciavano sulla piazza del foro, assieme alle botteghe, ai magazzini e al macellum, il mercato dove si vendevano carne, pesce e altri alimenti. Come molti altri centri romani, anche Herdonia aveva luoghi di culto, case e le terme, dove i cittadini si recavano per rilassarsi, fare attività fisica e chiacchierare in totale relax. La città continuò a vivere, con vicende alterne, sino ad età medievale: a questo periodo si riferiscono i resti rinvenuti nell’area del così detto Castello.

Canosa (Ponte romano)

Lo sai che a Canosa di Puglia c’è un ponte di epoca romana ben conservato? Fu realizzato nel II secolo d.C., nello stesso periodo in cui i Romani costruirono la via Traiana, che da Benevento raggiungeva Brindisi, passando proprio da Canosa. Il ponte, lungo circa 160 metri, ha la tipica forma a schiena d’asino ed è costituito da cinque arcate sotto cui scorre il fiume Ofanto. È costruito con blocchi di tufo e arenaria, due materiali molto diffusi in questa zona. Nel corso dei secoli più volte è stato rimaneggiato, a tal punto che della struttura di età romana restano solo le fondazioni. Uno degli interventi principali si ebbe all’epoca dei Borboni, che ampliarono la carreggiata e costruirono nuovi contrafforti. Oggi sul ponte le macchine non transitano più, perché il traffico è stato deviato verso una strada moderna ed è un gruppo di cittadini, riuniti nell’Associazione Ponte Romano, che si occupa della sua pulizia e manutenzione ma anche di farne conoscere la storia a tutti.

Miliare Bitonto

Se hai studiato la storia romana, saprai bene che tra tutte le opere e le infrastrutture che questo popolo ci ha lasciato, le strade costituiscono una delle più importanti testimonianze del periodo e rivelano la capacità tecnica, organizzativa e l’efficienza amministrativa di cui i Romani erano capaci. Le strade che attraversavano l’impero erano tantissime. Nella nostra penisola una delle principali era la via Traiana, costruita nel II secolo d.C., che partiva da Benevento e raggiungeva Brindisi. Le località toccate lungo il tragitto erano tante, tra queste Bitonto, l’antica Butuntum dove, a testimonianza del passaggio della strada, resta un frammento di pietra miliare, ovvero una di quelle colonnine in pietra collocate ogni miglio di distanza (poco meno di 1.500 metri) l’una dall’altra. Il frammento di miliare si trova nei pressi del cimitero, proprio dove passava la via Traiana per poi proseguire verso Rubi (Ruvo). Ormai non si legge più nulla sulla superficie a vista, se non una lettera “E”. La vedi?

Parco archeologico di Egnazia

Lo sai che in Puglia c’è una città romana perfettamente conservata a due passi dal mare, tra campi sterminati di ulivi? Sto parlando di Egnazia, poco lontano da Fasano. È uno dei siti archeologici più importanti della nostra regione, anche perché dopo quasi un secolo dall’inizio delle prime ricerche, gli scavi continuano per cercare di ricostruire le pagine ancora oscure della sua lunga storia. Pensa che le più antiche tracce di vita risalgono all’Età del Bronzo, cioè al XV secolo a.C. In seguito, a partire dall’VIII secolo a.C., Egnazia fu abitata dai Messapi; in questo periodo furono realizzate numerose tombe, come la famosa Tomba delle Melagrane, così chiamata dai frutti, simboli di vita ultraterrena, dipinti sulle pareti. Fu poi una delle principali città romane e continuò ad essere occupata fino al Medioevo. Sono tanti i monumenti costruiti nel periodo romano, come l’anfiteatro, la basilica, senza dimenticare che di qui passava la via Traiana per poi proseguire verso Brindisi; non meno importanti, inoltre, sono gli edifici di culto costruiti in età paleocristiana.