Castello Svevo (età medievale, moderna e contemporanea)

Il castello di Oria, conosciuto come castello svevo in quanto secondo la tradizione fu costruito o ricostruito da Federico II tra gli anni Venti e Trenta del XIII secolo, è costituito da un grande recinto fortificato collocato sull'altura dell’antica acropoli messapica, in fortissima posizione difensiva. La costruzione segue l'andamento del colle su cui si adagia, il quale ha la forma di un triangolo isoscele con la base verso mezzogiorno e il vertice a settentrione. Il colle, proprio per la sua strategica posizione, presentava sicuramente una struttura di fortificazione prima dell’arrivo di Federico II, probabilmente da individuarsi nell'attuale Torre Quadrata o Mastio collocata nell'angolo SO del recinto, imputabile nel suo nucleo originario ad età normanna. Una struttura, forse in origine isolata, che divenne poi la base per la grande ristrutturazione di età sveva e delle modifiche apportate nei secoli seguenti. La tradizione vuole che, quando Federico II scelse quest’area per la costruzione del castello, si decise di abbattere l’antica cattedrale, voluta nel IX secolo da Teodosio, spostandola nel luogo dell’attuale collocazione. Nell'angolo SE del recinto fortificato, in corrispondenza della Torre del Salto, si accede alla Cripta dei Santi Crisante e Daria, di età alto medievale, forse antico soccorpo della stessa cattedrale (abbattuta probabilmente già in età normanna, al momento della costruzione delle prime opere di fortificazione). La fortezza fu progettata con la forma di un triangolo isoscele con la base a S e il vertice a N, racchiusa da una possente cinta muraria rafforzata da torri. Lo spazio interno è organizzato in una ampia piazza d’armi, mentre gli edifici di residenza sono impostati lungo il lato occidentale della cinta muraria. Naturalmente protetto lungo i lati orientale e occidentale, fu invece rafforzato sul lato meridionale in età angioina con la costruzione di due imponenti torri cilindriche. Il castello subì nuovi interventi in età aragonese e spagnola, atti a fronteggiare gli assalti con l'utilizzo dei cannoni e altre armi da fuoco. Trascurato e abbandonato per secoli, il castello venne ristrutturato agli inizi del XX secolo, dopo essere stato acquisito dalla famiglia Martini Carissimo. Nuove opere di restauro sono state realizzate in anni più recenti dopo l'acquisto della struttura da parte della società Borgo Ducale S.r.l. dei coniugi Romanin. Il castello custodisce la ricca Collezione "Martini Carissimo", comprendente monete antiche, pietre dure incise, statuette fittili, bronzi, numerosi vasi messapici rinvenuti nella zona, nonché resti architettonici romani e medievali provenienti dai restauri del Castello.

Notizie storico-critiche:

  • Al principio del secolo XVI il nostro castello fu sanguinosamente conteso tra Francesi e Spagnoli divenendo presidio militare di Carlo V. Dopo il tempestoso possesso dei Bonifacio, il Castello di Oria fu donato da Filippo II di Spagna al principe Federico Borromeo di Milano, nipote di una sua sorella (1562); da questo passò al Cardinale S. Carlo, che nel 1572 lo cedette al Fisco. Nel 1575 fu acquistato dai marchesi Imperiali di Genova e quando la famiglia si estinse ritornò al Fisco.
  • Nella sua conformazione attuale, il castello fu probabilmente ricostruito in età sveva da Federico II a partire dalla fortificazione più antica e spostando la cattedrale di Oria nell'attuale collocazione. Il castello era, in età sveva, di diretta dipendenza imperiale e sappiamo che in occasione del matrimonio di Federico con Iolanda di Brienne, ospitò numerosi ospiti d'onore.
  • Ad età angioina vengono stilisticamente ricondotte le due torri circolati che rafforzano il circuito murario lungo il lato meridionale. Dai documenti sappiamo che nel 1407 la regina di Napoli, Maria d'Enghien, venne ospitata presso il castello. Con il cambio di dinastia nel Regno di Napoli tra gli angioini e gli aragonesi, nel 1447 giunsero nel castello Isabella di Chiaramonte con il re Ferrante d'Aragona.
  • Una prima fortificazione dell’area dell’acropoli messapica può essere individuata nel nucleo originario della Torre Quadrata.
  • L’area in corrispondenza della Torre del Salto (angolo SO del recinto fortificato), dove è collocata la cripta dei santi Crisante e Daria, era probabilmente occupata dalla Cattedrale voluta nel IX secolo dal Teodosio.
  • Nel 2007 è stato acquistato dalla società Borgo Ducale S.r.l. dei coniugi Romanin: lavori di consolidamento statico ed un restauro conservativo, svolti completamente a proprie spese e durati tre anni, ne hanno riportato in luce bellezza e pregio.
  • Il 15 dicembre 1933 il Comune di Oria cedette il castello alla famiglia Martini Carissimo ricevendone Palazzo Martini, divenuto sede municipale della città. La famiglia (conte Giuseppe Martini Carissimo) decise di ristrutturare il castello assegnando l'incarico all'architetto Carlo Ceschi (1934-37). Grazie allo sforzo economico da loro compiuto il re d'Italia Vittorio Emanuele III decise di conferirli il titolo di Conti del Castello d'Oria. Nel periodo post-bellico, precisamente dopo la Seconda Guerra Mondiale, nel castello soggiornò l'ultima regina d'Italia, Maria Josè di Savoia e il cardinale francese Eugenè Tisserant.
  • Il castello versò per secoli in stato quasi di abbandono e subì enormi danneggiamenti durante il terribile ciclone che devastò Oria il 21 settembre 1897.
  • Nel 1825 fu ceduto alle monache Benedettine dell'attiguo convento, finché nel 1866 per la soppressione degli ordini religiosi non passò al Governo d'italia, che lo affidò al Municipio di Oria.
Bibliografia:
  • Quilici L., Quilici Gigli S., Repertorio dei beni culturali archeologici della provincia di Brindisi, ,1975
  • Cazzato M., Lecce e il Salento 1, Atlante del Barocco in Italia, , Roma: De Luca Editori d'Arte, 2015
  • Licinio R., Castelli medievali. Puglia e Basilicata, dai Normanni a Federico II e Carlo d’Angio`, Castelli medievali. Puglia e Basilicata, dai Normanni a Federico II e Carlo d’Angio`, , Bari: , 1994
  • P.M. Mazza, P.M. Mazza a cura di, Oria: arte, storia, cultura e tradizione., Oria: arte, storia, cultura e tradizione., , Oria: , 2002
  • Di Summa A., Delli Santi M. a cura di, Guida di Oria., Guida di Oria., , Lecce: , 2001
  • P.B. Marsella, P.B. Marsella a cura di, Il castello svevo di Oria, Rinascenza Salentina, XIV, Lecce: , 1936
  • Houben H., I castelli del mezzogiorno normanno svevo nelle fonti scritte, Federico II Puer Apuliae. Storia, arte, cultura, , Galatina: , 2002
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Scheda

Codice Carta Beni Culturali Regione Puglia
  • BRBIC000040

Tipologia del bene

Tipo: Fortezza (ambito urbano)

Criterio Identificazione: Il primo nucleo della fortezza è costituito dalla Torre Quadra (di epoca normanna) e fu costruito sul luogo ove sorgeva una piccola chiesa di epoca altomedievale (Cripta di Crisante e Daria, del IX secolo), situata al di sotto della piazza d'armi. Il castello fu poi ampliato e rafforzato nel XIII da Federico II di Svevia dandogli grosso modo l'assetto attuale; in epoca angioina furono poi aggiunte le due torri cilindriche lungo il lato meridionale.

Funzione: 

  • Abitativa/residenziale
  • Difensiva/militare

Condizione Giuridica

Proprietà privata

Ente competente
  • Tipo: Soprintendenze ambito archeologico

    Ente: Sop. Archeologia Puglia

    Ruolo: Tutela e valorizzazione

  • Tipo: Soprintendenze ambito architettura-belle arti-paesaggio

    Ente: Sop. Belle Arti BR-LE

    Ruolo: Tutela e valorizzazione

Periodo:

  • Alto Medioevo (VII-X secolo)
  • Basso Medioevo (XI-XV secolo)
  • Età moderna (XVI -XVIII secolo)
  • Età contemporanea (XIX-XXI secolo)

Motivazione: 

  • Analisi delle strutture
  • Bibliografia

Stato di conservazione
  • Restaurato

Criterio di perimetrazione: Perimetrazione effettuata sulla base dell'ingombro.