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La fortuna di Oria nel Medioevo, tra VII e XII secolo è dovuta soprattutto alla sua potente e sapiente comunità ebraica, che fornì innumerevoli dotti, filosofi, poeti e medici. Della potente comunità ebraica orietana, che disponeva senz'altro di almeno una sinagoga, resta testimonianza solo il Rione Giudea e nella cosiddetta Porta degli Ebre. Nel corso dell’alto medioevo, in particolar modo durante la guerra greco-gotica, Oria fu spesso devastata; tuttavia l'importanza di Oria crebbe, in contrasto con la decadenza di Brindisi. Nel VI-VII secolo mantenne il rango di “civitas” e l'intero territorio oritano venne denominato sin dall'alto medioevo “Foresta Oritana”, toponimo rimasto in uso fino agli inizi del Novecento. Nel VII secolo In seguito Oria fu un territorio di transizione tra Bizantini e Longobardi. Da riferire all’VIII-IX secolo alcuni importanti monumenti religiosi della città: la cripta ipogea sita all'interno del castello, dedicata ai santi Crisante e Daria (antichi protettori della città), e la cripta di San Barsanofio. Nel corso del IX-X secolo fu più volte saccheggiata e distrutta dai Saraceni; nell'ultimo quarto del secolo IX resse la Cattedra di Oria un grande Vescovo, Teodosio. L'imperatore Ludovico II nell’867 si recò in Oria per liberarla dai saraceni, ma gli attacchi non cessarono, anzi, approfittò della situazione anche per riprendere la città ai Longobardi: Oria infatti, allo stato degli studi attuali, era la roccaforte dei Longobardi più avanzata e meglio difendibile nel Salento. Nell’880 la città cadde definitivamente in mano ai Bizantini sotto Basilio I; nel 924 i saraceni misero a ferro e fuoco la città provocando numerose vittime e deportazioni di molti ebrei e oritani in Africa. La città non perse comunque la sua importanza, fino a che nel 977 non subì un duro colpo venendo completamente distrutta. La ricostruzione del centro avvenne ad opera di monaci italo-greci venuti dall’oriente, che occuparono le grotte presenti nei colli oritani e nelle vicine campagne per sfuggire agli imperatori iconoclasti. In questo periodo il territorio oritano era sotto il dominio bizantino; tuttavia nel corso dell’ XI secolo passo sotto la dominazione normanna. Federico II, dal 1220 pone sotto il controllo dello Stato la maggior parte dei castelli del Regno di Sicilia, per il quale stabilisce una serie di obblighi relativi alla ristrutturazione che coinvolgono Ceglie Messapica, il casale di Santa Maria dei Grani a sud di Villa Castelli. Oria si ribellò a Manfredi, subì l'ennesimo assedio. In seguito la città divenne dominio angioino. Tra il 1225 e il 1233, l'imperatore Federico II fece edificare nella zona più alta della città uno dei suoi castelli pugliesi; il suo successore, Manfredi, non riuscì ad espugnarla. Fu liberata grazie al sacrificio di Tommaso d'Oria. Nel 1433 Oria subì un nuovo assedio; divenne poi feudo degli Orsini Del Balzo, che abbellirono la città: fu ricostruita la Porta degli Ebrei e fu eretta la chiesa dei Francescani (dove sorge l'attuale chiesa di San Francesco D’Assisi). L’impianto della città medievale ricalca l’attuale centro storico dell’odierna città, delimitato dalle vie G. D’Oria, M. Pagano, Dragonetto e dalle due porte ancora visibili (Porta degli Ebrei e Porta Lecce a Sud); le strutture medievali sono state inglobate nel moderno tessuto urbano, a volte distrutte a volte obliterate; alcune strutture riferibili al XIII-XVII secolo (cisterne, silos, piccoli ambienti) furono messe in luce, durante scavi archeologici di emergenza, sotto Piazza Cattedrale, in via Fratelli Bandiera, in via Bastia, in via Dragonetto Bonifacio e in via Renato Lombardi. In via Papatodero, alla sinistra del Palazzo Martini, è un frantoio o trappeto ipogeo, che rappresenta le ultime tracce della fiorente civiltà rurale del XIV secolo, utilizzato sino al XIX secolo.
- Quilici L., Quilici Gigli S., Repertorio dei beni culturali archeologici della provincia di Brindisi, ,1975
- B. Ligorio, Sapere e Denaro da Shabbatai Donnolo a Federico II, Artebaria., Sapere e Denaro da Shabbatai Donnolo a Federico II, Artebaria., , Taranto: , 2010
- P.B. Marsella, P.B. Marsella a cura di, Ricordi Storici di Oria Messapica., Ricordi Storici di Oria Messapica., , Bari: , 1934
- Colafemmina C., Nozze nella Oria ebraica del IX secolo., Nozze nella Oria ebraica del IX secolo., , Oria: , 1988
- P.M. Mazza, P.M. Mazza a cura di, Oria: arte, storia, cultura e tradizione., Oria: arte, storia, cultura e tradizione., , Oria: , 2002
Scheda
- BRBIS001816
Tipologia del bene
Tipo: Città
Funzione:
- Abitativa/residenziale
- Difensiva/militare
- Frequentazione
- Funeraria
- Pubblica
- Produttiva/lavorazione/artigianale
- Sacra/religiosa/culto
Condizione Giuridica
Proprietà mista pubblica/privata
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Tipo: Soprintendenze ambito architettura-belle arti-paesaggio
Ente: Sop. Belle Arti BR-LE
Ruolo: Tutela e valorizzazione
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Luogo di collocazione/localizzazione [è contenuto in] - Sito Pluristratificato
-
elemento contenuto in - Sito Pluristratificato
Periodo:
- Alto Medioevo (VII-X secolo)
- Basso Medioevo (XI-XV secolo)
Motivazione:
- Bibliografia
Cronologia specifica:
Dal: VII sec. d.C. Al: XV sec. d.C.
- Conservato parzialmente
- Restaurato
Criterio di perimetrazione: Perimetrazione effettuata sulla base dei dati bibliografici.