Museo diffuso di Cavallino

Il Museo Diffuso di Cavallino (LE) è uno dei sette Musei da cui è composto il Sistema Museale d’Ateneo (SMA) dell’Università del Salento. E' stato realizzato e inaugurato nel 2003 sull’area di un importante insediamento messapico, individuato nella seconda metà dell’800 da Sigismondo Castromediano, sottoposto a numerose indagini archeologiche che ne hanno evidenziata la grande rilevanza. La ricerca archeologica sistematica dell'area inizia soltanto a partire dal 1964, con una serie di campagne di scavi dirette da P.E. Arias e G. Nenci, a cura degli Istituti di Archeologia delle Università di Pisa e di Lecce. Le campagne di scavo condotte dal 1964 al 1967 hanno messo in luce diversi settori dell'abitato, buona parte del circuito murario con le porte Nord, Est e Ovest e l’abitato capannicolo dell’età del Bronzo, in gran parte coperto dall’insediamento di età arcaica. Dopo un decennio di inattività le indagini archeologiche sono state riprese, alla metà degli anni ‘70, da un’équipe formata da ricercatori dell’Istituto di Archeologia dell’Università di Lecce, della Scuola Normale Superiore di Pisa e dell’Ecole Française de Rome, ricerche alle quali ha collaborato anche la Libera Università di Bruxelles. In questo stesso periodo l'area viene sottoposta a vincolo archeologico. All'inizio degli anni '80 del '900 la zona viene progressivamente abbandonata. Cominciano allora una serie di devastazioni dell'area archeologica causate soprattutto dall’intensificarsi dei lavori agricoli che, con macchinari sempre più pesanti ed invasivi, hanno interessato le aree scavate e quelle ancora da scavare. All’inizio del nuovo Millennio, dopo anni di danneggiamenti alle testimonianze archeologiche dovuti ai lavori agricoli e all’espansione edilizia, l’Università di Lecce, nell’ambito del Piano Coordinato delle Università di Catania e Lecce, Iniziativa IN23, finanziato dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca e dall’Unione Europea tramite il Fondo Europeo di Sviluppo Regionale, acquista, con il sostegno dell’Amministrazione Provinciale di Lecce e del Comune di Cavallino, un primo lotto di terreno (di circa mezzo ettaro di estensione) ricadente nel centro dell’area archeologica. In quest'area viene realizzato il Cantiere Scuola di Archeologia dell’Università con la costruzione di una serie di infrastrutture che permettono di tenere delle vere e proprie lezioni sul campo teoriche e pratiche. L’acquisizione di questo primo pezzo di area archeologica da parte di un Ente pubblico ha messo in moto una serie di meccanismi virtuosi che hanno portato molto velocemente a far confluire verso un unico obiettivo le energie di molti altri Enti (Comune di Cavallino, Regione Puglia, Provincia di Lecce, Soprintendenza per i Beni Archeologici della Puglia). Nel 2003 viene così realizzato, su un’area di circa 10 ettari di terreni ricadenti all’interno dell’area archeologica e diventati di proprietà pubblica, il Museo Diffuso di Cavallino, inaugurato nel mese di dicembre dal Presidente della Regione Puglia. Tra il 2006 e il 2007 un finanziamento delle ACRI – Associazioni delle Casse di Risparmio Italiane, ha consentito l’ampliamento della struttura museale con l’acquisto di nuove parti di terreno che hanno portato la superficie totale del Museo Diffuso a 30 ettari facendone così una delle più grandi aree archeologiche attrezzate e fruibili della Puglia. Fin dall'inizio si è cominciato a dialogare con i cittadini residenti nel territorio circostante l'area archeologica. Immediatamente infatti si è sentita l'esigenza di far comprendere a tutti quali fossero i vantaggi per la Comunità di un'operazione come quella che si stava realizzando. L’apertura del Laboratorio Ecomuseale nel centro cittadino ha permesso di dialogare più facilmente con le persone che abitano il territorio e di renderle partecipi e sostenitrici dell’esperienza. Lunghi e proficui incontri tra esperti, studiosi, ricercatori, storici locali, artisti, pensatori e cittadini comuni interessati alla vita del proprio paese, hanno creato una profonda conoscenza. Tutti sono usciti arricchiti di consapevolezza e di valori da un'esperienza che si è rilevata estremamente coinvolgente. Con i cittadini di Cavallino è stata realizzata una Mappa di Comunità che ha messo in evidenza come l’area archeologica sia da sempre, e anche oggi, l’elemento centrale su cui ruotano le attività del paese. La Regione Puglia ha sostenuto il progetto Mappa di Comunità facendone un progetto pilota associato al Piano Paesaggistico Territoriale (PPTR), strumento nato per tutelare e proteggere il patrimonio culturale, in funzione di uno sviluppo sostenibile del territorio. Il Progetto non è stato così “calato dall’alto” ma costruito insieme alla Comunità; i cittadini sono stati insieme promotori e fruitori e quindi protagonisti a 360 gradi dell’esperienza progettuale e della sua realizzazione. Tutti questi sforzi hanno reso possibile il riconoscimento, emanato con D.G.R. n° 48 del 29/01/2015, del Museo Diffuso quale Ecomuseo di interesse Regionale secondo i dettami della Legge Regionale 15/2011. Nel 2015 è stato inaugurato il MUDI - Museo Didattico Archeologico che sorge nell'area di un ex asilo, recuperata dal Comune, per raccontare la storia dei Messapi che hanno vissuto nell'insediamento di Cavallino e dei manufatti rinvenuti durante le ricerche archeologiche. Il tema centrale del Museo è la trasformazione, avvenuta alla metà del VI secolo a.C., di un abitato a capanne dell'età del Ferro in una città in cui si sviluppano le prime strutture urbane. L’allestimento è arricchito da ricostruzioni tridimensionali che descrivono scene delle attività quotidiane. La casa messapica, le macine per il grano, i pithoi realizzati ad impasto o con argille depurate per contenere le derrate, un telaio e tantissimi altri oggetti di uso comune testimoniano, oltre una fervente attività artigianale, anche una propensione del popolo messapico all’arte della guerra. Nell'area esterna è stata realizzata una ricostruzione sperimentale, in scala reale, di una casa di abitazione della metà del VI secolo a.C.

Tipologia prevalente: Parco archeologico

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Scheda

Codice Carta Beni Culturali Regione Puglia
  • LELDC000006

Condizione Giuridica:  Dato non disponibile

  • Tipo: Università statale

    Ente: UniSalento - M. Dif. Cav.

    Ruolo: Tutela

  • Tipo: Università statale

    Ente: UniSalento - M. Dif. Cav.

    Ruolo: Gestore