Cavallino - insediamento (età messapica)

In età arcaica, intorno alla metà del VI sec. a.C.,l’insediamento assume caratteri protourbani, con la realizzazione di strutture che si sovrappongono senza soluzione di continuità a quelle di epoca precedente. Viene realizzata una imponente cinta muraria di fortificazione che racchiude un’area di circa 69 ha e si sviluppa per una lunghezza di circa 3,1 km. All’esterno delle mura si trova un fossato (largh. m. 3,50) scavato nel banco di roccia e profondo circa 2,5 metri. L’area interna della città è solcata da strade che sembrano convergere dalle varie porte aperte nella fortificazione verso una grande area centrale dell’insediamento interpretata come piazza pubblica. A breve distanza una grande depressione naturale del terreno, denominata La Cupa, forma una sorta di bacino naturale verso cui convergono le molte canalizzazioni di drenaggio presenti nell’abitato. Lungo gli assi stradali si dispongono i quartieri abitativi. Le nuove abitazioni hanno adesso piante regolari e sono realizzate con nuove tecniche costruttive. Sulle fondazioni realizzate con blocchi di calcare squadrati si alzano gli elevati costruiti in piccole pietre legate con semplice argilla. I vani sono coperti da tetti pesanti in laterizi semicurvi che poggiano su possenti travature lignee. La presenza di edifici con dimensioni e articolazioni planimetriche molto differenti (da abitazioni monocellulari a grandi edifici con 4-5 vani coperti affacciati su grandi aree di cortile) fa pensare ad un'articolazione della società complessa La presenza di aree ed edifici di carattere pubblico e cultuale è attestata da rinvenimenti isolati di frammenti architettonici decorati in calcare locale e in terracotta. L’abitato di età arcaica, nel momento della sua massima espansione, viene improvvisamente colpito da una grave crisi che ne provoca il repentino abbandono entro il primo trentennio del V sec. a.C. I dati archeologici testimoniano la distruzione violenta dell’insediamento con l’abbattimento delle mura di fortificazione che vengono rovesciate all’interno del fossato insieme a numerosi cippi volontariamente spezzati; i muri delle abitazioni presentano tracce di bruciato e le cisterne vengono obliterate con pietrame. Nell’area si registrano sporadiche frequentazioni successive tra il V fino all'età ellenistica (III a.C.) rappresentate da un numero esiguo di sepolture legate probabilmente alla presenza di strutture abitative rurali.

Bibliografia:
  • AA. VV., Cavallino 1. Scavi e ricerche 1964-1967 : Congedo Editore, 1979
  • D'Andria F., Cavallino. Pietre, case e città della Messapia arcaica, ,2005
  • Notario, C., Notario, C. a cura di, Cavallino: ricerche archeologiche 2000-2010, Gli allievi raccontano. Atti dell’Incontro di studio per i trent'anni della Scuola di Specializzazione in Beni Archeologici, Cavallino (LE) 29-30 gennaio 2010, , Galatina: , 2012, pp. 31-41

Scheda

Codice Carta Beni Culturali Regione Puglia
  • LEBIS000847

Tipologia del bene

Tipo: Villaggio

Funzione: 

  • Abitativa/residenziale

Condizione Giuridica

Proprietà mista pubblica/privata

Ente competente
  • Tipo: Soprintendenze ambito archeologico

    Ente: Sop. Archeologia Puglia

    Ruolo: Tutela e valorizzazione

Periodo:

  • Età Classica (V-IV sec. a.C.)
  • Età Arcaica (VII-VI sec. a.C.)

Motivazione: 

  • Bibliografia

Cronologia specifica:

Dal: VI a.C. Al: V a.C.

Stato di conservazione
  • Conservato parzialmente

Criterio di perimetrazione: L'estensione del poligono è stata riferita al massimo sviluppo della città in età messapica.

Tipo Fruibilità: Museo diffuso