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Il complesso di Santa Caterina d'Alessandria è costituito dalla basilica e dall'attiguo convento. Il complesso francescano, voluto da Raimondo Orsini del Balzo e dalla moglie Maria d'Enghien, fu realizzato, quasi attiguo alle mura, nei pressi della porta omonima, alla fine del '300. Se la chiesa mantiene, nonostante alcuni interventi successivi, l'aspetto medievale, l'adiacente convento viene totalmente ricostruito nel XVII secolo ad opera dei frati riformati che, entrati in possesso del trecentesco convento orsiniano, decisero di abbatterlo, per innalzare un nuovo complesso architettonico funzionale alle nuove esigenze.
Notizie storico-critiche:
- La chiesa di Santa Caterina, già classificata monumento nazionale di I categoria nel 1870 (relazione Cavoti-Castromediano del 1871), fu elevata alla dignità di basilica minore nel 1992.
- Nei primi decenni del Novecento una parte dell'edificio fu destinata ai francescani, mentre nelle altre ali rimanevano i carcerati e i militari. Solo in secondo tempo il convento venne completamente restituito ai frati.
- Con la soppressione degli ordini religiosi i francescani nel 1866 abbandonarono il convento che, passato al demanio, fu trasformato prima in carcere maschile e femminile poi in comando dei carabinieri e successivamente in municipio.
- Nel 1597 ai Franti Minori osservanti subentrano i Frati Minori Riformati che nel XVII secolo ricostruirono e ampliarono il convento con l'aggiunta di un’ala adiacente addossata e sovrapposta alla navata settentrionale della chiesa.
- Nel 1494 gli Olivetani entrarono in possesso della chiesa, del convento e dell'ospedale fino al 1507 quando vi ritornarono i Francescani.
- Nel 1391 il convento fu affidato a P. Bartolomeo della Verna e ai frati francescani dell'Osservanza della vicaria di Bosnia.
- Il complesso fu costruito alla fine del XIV secolo per voler da Raimondo Orsini del Balzo, conte di Soleto, che, secondo la tradizione, recatosi sul Monte Sinai per devozione alla santa, dopo una notte di preghiera stacco un dito dal corpo portandolo a Galatina. Raimondo portò avanti la costruzione di buona parte dell'attuale basilica, incorporandovi probabilmente lo spazio occupato da un'antica cappella della quale rimangono oggi una piccola abside l’iscrizione nell’architrave del portale laterale destro della chiesa. Raimondo affidò il complesso, dotato anche di un ospedale, ai frati francescani.
- Vallone G., Cazzato M., Vincenti G., Costantini A., Cazzato M. a cura di, Guida di Galatina. La storia, il centro antico, il territorio, , 1, : Congedo Editore, 1994
- Cazzato M., Lecce e il Salento 1, Atlante del Barocco in Italia, , Roma: De Luca Editori d'Arte, 2015
- Ortese S., Ortese S. a cura di, Pittura tardo gotica nel Salento, Pittura tardo gotica nel Salento, , Galatina: Congedo Editore, 2014
- AA. VV., Cassiano A. a cura di, Dal giglio all'orso: i principi D'Angiò e Orsini del Balzo nel Salento., Dal giglio all'orso: i principi D'Angiò e Orsini del Balzo nel Salento., , Galatina: , 2006
Scheda
- LEBIC000065
Tipologia del bene
Tipo: Complesso ecclesiale
Criterio Identificazione: Il complesso, con ristrutturazioni e ricostruzioni avvenute nel corso dei secoli, viene edificato nella sua conformazione originaria di chiesa con annesso convento ed ospedale in età medievale.
Funzione:
- Sacra/religiosa/culto
- Assistenziale/ospitaliera
- Abitativa/residenziale
Condizione Giuridica
Proprietà Ente religioso cattolico
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Tipo: Soprintendenze ambito architettura-belle arti-paesaggio
Ente: Sop. Belle Arti BR-LE
Ruolo: Tutela e valorizzazione
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Luogo di collocazione/localizzazione [è contenuto in] - Sito
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Luogo di collocazione/localizzazione [è contenuto in] - Sito
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elemento contenuto in - Sito
Periodo:
- Età moderna (XVI -XVIII secolo)
- Basso Medioevo (XI-XV secolo)
- Età contemporanea (XIX-XXI secolo)
Motivazione:
- Analisi delle strutture
- Bibliografia
Cronologia specifica:
Datazione Assoluta:
- 1391- Restaurato
Criterio di perimetrazione: Si perimetra l'area occupata dalle strutture.