Castello (da età medievale ad età moderna)

Il castello di Avetrana fu costruito presumibilmente nella metà del XIV secolo, sulle preesistenti fortificazioni del casale medievale di Santa Maria della Vetrana che, secondo alcuni storici locali, era stato fondato dagli abitanti di Oria a guardia del confine del loro feudo. Il casale è citato in fonti di età angioina che attestano che il casale di Santa Maria della Vetrana venne donato a Pietro Tocco, Gran Siniscalco del Regno, e che nel 1378 gli venivano assegnati due soldati. Tale data potrebbe essere un indizio per ritenere che, nella seconda metà del XIV secolo il centro abitato fosse provvisto di una struttura difensiva. Il nucleo più antico della fortificazione castello è da riconoscersi nel cosiddetto “torrione”, un imponente mastio su base quadrata, che domina il complesso del castello. La struttura si sviluppa su due piani collegati da una scaletta interna, di cui quello a pian terreno è coperto da una doppia volta; presenta su ciascuno dei lati feritoie e aperture realizzate a scopo difensivo (dette saettiere e balestriere), finalizzate all’utilizzo di armi da getto (archi e balestre). La parte più alta del torrione è coronata da una fascia decorativa di blocchi, alternativamente dalla superficie piana o bugnata, che presenta confronti con costruzioni costruite durante il regno di Federico II. La struttura era accessibile tramite una scalinata, orientata in senso E/W, (e quindi parallela alla facciata del mastio), a cui era collegata tramite un ponte levatoio in legno (di cui restano nei muri gli incassi per le travi lignee), orientato in senso N/S che collegava la parte sommitale della scalinata (il cui aspetto attuale è frutto di rifacimenti successivi, ma il cui impianto ricorda analoghe strutture di età angioina) con il piano superiore della torre. Forse già in quest’epoca la torre era circondata da un fossato (sicuramente presente nel successivo rifacimento dell’impianto difensivo). Nel XVI secolo l’impianto difensivo viene ampliato, con la costruzione di una torre cilindrica ubicata a NW del mastio, caratterizzata dalla presenza di un cordone marcapiano a metà altezza e coronata da un cornicione sporgente sorretto da mensole. La torre cilindrica era situata all’angolo tra il muro nord del complesso, orientato in senso E/W e ormai diroccato ed la cortina muraria ovest, che a sud si legava ad una bassa torretta a pianta quadrangolare. La datazione di quest’ultima struttura è incerta, ma tipologicamente richiama analoghi apprestamenti presenti nelle mura aragonesi di Taranto, costruite alla fine del XVI secolo. Al di sotto della torre cilindrica si sviluppavano degli ambienti ipogei, probabilmente delle casematte. Il complesso era circondato su tre lati da un fossato, ora interrato, e le sue cortine dovevano legarsi alle fortificazione cittadine, di cui costituiva presumibilmente il caposaldo. Col venir meno delle esigenze strettamente difensive, e quindi in epoche più recenti, il complesso difensivo venne a adibito ad usi agricoli. Al di là del Torrione si sviluppano numerosi ed assai vasti ambienti ipogei, per lo più trappeti, depositi e granai. I trappeti (frantoi oleari) si mostrano ancora completi delle vasche e delle mole; sono intercomunicanti tra di essi e con gli altri ambienti sotterranei, tra cui i depositi e le casematte della torre tonda. Attualmente il Castello è costituito da due complessi architettonici distinti: al più antico nucleo difensivo fu aggiunta una residenza con ampio cortile quadrangolare con loggia e porticato, in cui i motivi seicenteschi si alternano a quelli neoclassici.

Notizie storico-critiche:

  • In epoca angioina il Casale di Santa Maria della Vetrana venne donato a Pietro Tocco, Gran Siniscalco del Regno e nel 1378 gli vennero assegnati due soldati come presidio. Tale data costituisce un termine ante quem circa l'esistenza di una struttura fortificata.
  • Nel XVI secolo l’impianto difensivo viene ampliato, con la costruzione di una torre cilindrica ubicata a NW del mastio e, probabilmente, della torretta quadrangolare a SW.
  • Nel XVI secolo l’impianto difensivo viene ampliato, con la costruzione di una torre cilindrica ubicata a NW del mastio e, probabilmente, della torretta quadrangolare a SW.
Bibliografia:
  • Leo B., Santo P., Scarciglia P., Avetrana, Storia e territorio, ,1998
  • Poso R., Il Castello di Avetrana : tra storia e restauro verso il riuso Avetrana: , 1987
  • AA. VV., Cazzato M. a cura di, Atlante del Barocco in Italia: Lecce ed il Salento, Atlante del Barocco in Italia: Lecce ed il Salento, , Roma: , 2015
  • AA. VV., De Vita R. a cura di, Castelli e Torri della Terra d’Otranto, Castelli e Torri della Terra d’Otranto, , Bari: Adda Editore, 1975
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Scheda

Codice Carta Beni Culturali Regione Puglia
  • TABIC000043

Tipologia del bene

Tipo: Castello (ambito urbano)

Criterio Identificazione: dati bibliografici

Funzione: 

  • Abitativa/residenziale
  • Difensiva/militare

Proprietario: Comune

Condizione Giuridica

Detenzione Ente pubblico territoriale

Ente competente
  • Tipo: Soprintendenze ambito architettura-belle arti-paesaggio

    Ente: Sop. Belle Arti BR-LE

    Ruolo: Tutela

Periodo:

  • Basso Medioevo (XI-XV secolo)
  • Età moderna (XVI -XVIII secolo)

Motivazione: 

  • Bibliografia

Cronologia specifica:

Stato di conservazione
  • Integro

Criterio di perimetrazione: Dati bibliografici