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Il complesso abbaziale di Santa Maria di Pulsano sorge su uno sperone roccioso a circa 500 m s.l.m. che sovrasta il golfo di Manfredonia, 8 Km a Sud-Ovest di Monte Sant’Angelo. All'interno di un circuito difensivo s’individuano diversi corpi di fabbrica attribuibili a più fasi costruttive, distribuiti attorno ad un chiostro quadrangolare e all’edificio sacro costruito sullo strapiombo, a ridosso di una grotta. La lunga continuità di vita del complesso, la realizzazione negli anni '50 del secolo scorso di nuove strutture a ridosso dei fabbricati medievali, le attività di spoliazione e devastazione succedutesi negli anni '70-'90 e i danni causati dal terremoto del 1995, rendono particolarmente complessa la lettura dell'assetto originario del complesso abbaziale. Secondo lo studioso P. Sarnelli (1680) il primo nucleo insediativo di Pulsano, costituito da una comunità benedettina di San Equizio, risalirebbe alla fine del VI sec. (591 d.C.) per volere del Duca Tulliano di Siponto. Lo stesso autore sostiene inoltre, senza prove documentarie, che nel X sec. (912 d.C.) l’ordine di S. Equizio fu sostituito da quello cluniacense per volere del vescovo di Benevento Walfredo I. Secondo G. Bertelli, tale notizia avrebbe origine probabilmente dalle informazioni circa un viaggio effettuato dall’abate Oddone di Cluny in Italia Meridionale, durante il quale visitò anche Monte Sant’Angelo. Le prime notizie storiche certe sulla frequentazione del luogo sono legate alla figura di Giovanni Scalcione da Matera (ca. 1080-1139), il quale fondò alla fine del 1129 un monastero e l’ordine pulsanese. Dopo il diretto successore Giordano, seguì Gioele (1145-1177) al quale si deve presumibilmente il momento più positivo e di maggior sviluppo del monastero di Pulsano, con l’edificazione della nuova chiesa, ampliamento di quella ricavata da Giovanni in grotta. Presumibilmente in questi anni sorsero le prime dipendenze attraverso una serie di donazioni; nel 1177 Guglielmo II il Buono, re del regno normanno di Sicilia, istituisce l’Honor Sancti Angeli, un possedimento di pertinenza della corona reale non ereditabile, che rappresentava il dono di nozze spettante alla moglie Giovanna d’Inghilterra, nel quale sarà inclusa l’abbazia di S. Maria di Pulsano. Da allora in avanti l’abbazia compare come possedimento del dotalizio nuziale il quale, nel corso del tempo, comprenderà un territorio considerevole; in età federiciana e angioina la situazione non mutò in modo particolare. Le notizie per i secoli successivi sono molto labili; alla fine del XVI secolo l’arcivescovo Domenico Ginnasi volle la ristrutturazione di alcuni edifici del complesso, compromessi come il resto delle strutture dal terremoto del 1646. Nel XVIII sec. l’abbazia era pertinenza dei Celestini di Manfredonia. Durante il periodo napoleonico passò sotto il controllo della Certosa di S. Martino di Napoli, poi sotto i Borbone e infine divenne patrimonio del regio demanio. Fu quindi gestita da diversi sacerdoti della diocesi fino al 1969, anno in cui il complesso fu definitivamente abbandonato. Una nuova comunità monastica di Pulsano, di diritto diocesano, è nuovamente presente all’interno dell’abbazia dal 1997, alla quale si devono una ripresa del culto e la risistemazione delle strutture.
- Cavallini A., Santa Maria di Pulsano. Il santo desertico monastico garganico, ,1999
- Milella Lovecchio M., Calò Mariani M.S. a cura di, S. Maria di Pulsano. Monte S. Angelo, Insediamenti Benedettini in Puglia. Per una storia ell’arte dall’XI al XVIII secolo, vol II, : Congedo Editore, 1981
- Belli D'Elia P., Puglia romanica : EDIPUGLIA, 2003
- Bertelli Gioia, Il Monastero di S. Maria di Pulsano sul Gargano. Nuovi dati sulla origine e sulle fasi insediative, Pellegrinaggi, pellegrini e santuari sul Gargano, , : Quaderni del Sud, 1999
- Bertelli Gioia a cura di, Puglia preromanica dal V secolo agli inizi dell'XI : EDIPUGLIA, 2004
- Cavallini A., L'Abbazia di Santa Maria di Pulsano sul Gargano: breve guida storica ed artistica Monte Sant'Angelo: , 2003
- Maulucci Vivolo F.P., Abbazia di Santa Maria di Pulsano tra storia e archeologia Napoli: , 2011
Scheda
- FGBIC000156
Tipologia del bene
Tipo: Complesso ecclesiale
Criterio Identificazione: Complesso costituito da un insieme di unità individuato su base topografica e funzionale.
Funzione:
- Abitativa/residenziale
- Sacra/religiosa/culto
Condizione Giuridica
Proprietà Ente religioso cattolico
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Tipo: Soprintendenze ambito architettura-belle arti-paesaggio
Ente: SABAP-FG (Archite-BA-Pae)
Ruolo: Tutela e valorizzazione
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Tipo: Soprintendenze ambito archeologico
Ente: SABAP-FG (Archeologia)
Ruolo: Tutela e valorizzazione
Periodo:
- Età tardoantica (IV -VI sec. d.C.)
- Età moderna (XVI -XVIII secolo)
- Basso Medioevo (XI-XV secolo)
- Alto Medioevo (VII-X secolo)
- Età contemporanea (XIX-XXI secolo)
Motivazione:
- Analisi delle strutture
- Analisi stilistica
- Analisi tipologica
- Bibliografia
- Integro
- Restaurato
Criterio di perimetrazione: Perimetrazione effettuata su base cartografica