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Il santuario di San Michele Arcangelo a Monte Sant'Angelo, luogo di culto per eccellenza nell'itinerario di pellegrinaggio micaelico diffuso in tutta Europa, è una struttura complessa e pluristratificata, in ragione delle numerose fasi costruttive che si sono sovrapposte e intrecciate nel corso dei secoli, dalla grotta in cui nel V secolo nacque il culto per l'Arcangelo, a seguito della miracolosa apparizione tramandata dalla leggenda micaelica, fino allo sviluppo del santuario moderno. In un millennio di frequentazione la grotta dell'arcangelo ha mutato radicalmente il suo aspetto, finanche nel percorso di accesso: in origine, per raggiungere la grotta, era necessario effettuare un percorso in salita, mentre oggi (e da circa settecento anni) si giunge alla grotta dall'alto, seguendo un percorso in discesa attraverso una lunga scalinata monumentale che porta su di sé i segni del tempo e del passaggio degli uomini nelle epigrafi e nelle incisioni sulle pareti. Alla grotta originaria - che secondo gli studi era costituita da due cavità di differenti dimensioni separate da un setto roccioso poi scomparso - si sono affiancate e sovrapposte numerose strutture: prima una basilica in età paleocristiana (VI sec.), poi una serie di altri ambienti, ricavati per raggiungere più agevolmente l’altare e la pozza con l’acqua stillante, e i portici per l’accoglienza dei pellegrini, in epoca longobarda (VII secolo). In età normanna (XI-XII secolo) il santuario assume un ruolo centrale nella politica religiosa del tempo: la qualità e l'eccellenza degli interventi, se pur testimonia solo da fastosi relitti, indica chiaramente che ci sia stata una ristrutturazione del complesso anche in questa fase, forse parzialmente ripresa dai successivi dominatori angioini. Restano di questo momento soprattutto il portale con le preziose porte bronzee giunte da Bisanzio e la suppellettile liturgica afferente alla prima fase del romanico pugliese e alla scuola di Acceptus. In età angioina, tra la fine del XIII e gli inizi del XIV secolo, il complesso acquisisce grosso modo l’aspetto attuale, con l'inversione dell'accesso alla grotta e la conseguente costruzione dell’atrio superiore (con doppio portale e campanile ottagono svettante a destra) e della scalinata monumentale che scende verso la navata che precede la grotta, anch'essa completata in questa fase costruttiva. In età moderna il santuario si arricchisce soprattuto di segni devozioni, legati al culto e al pellegrinaggio, che vanno ad arricchire il prezioso Tesoro della Basilica.
- Belli D'Elia P., Puglia romanica : EDIPUGLIA, 2003
- Bronzini G. B. a cura di, La Montagna Sacra. San Michele Monte Sant'Angelo il Gargano : Congedo Editore, 1991
- Bertelli Gioia a cura di, Puglia preromanica. Dal V secolo agli inizi dell'XI, ,2004
- Belli D'Elia P. a cura di, L'angelo, la montagna,il pellegrino, L'angelo, la montagna,il pellegrino - Catalogo della mostra, , Foggia: Claudio Grenzi Editore, 1999
- Bertelli G., Mola S. a cura di, Fragmenta. Il museo lapidario del santuario micaelico del Gargano, Fragmenta. Il museo lapidario del santuario micaelico del Gargano, , Foggia: Claudio Grenzi Editore, 2001
Scheda
- FGBIC000073
Tipologia del bene
Tipo: Area santuariale
Criterio Identificazione: Dati bibliografici
Funzione:
- Sacra/religiosa/culto
Condizione Giuridica
Proprietà Ente religioso cattolico
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Tipo: Soprintendenze ambito architettura-belle arti-paesaggio
Ente: Sop. Belle Arti BA-BAT-FG
Ruolo: tutela e valorizzazione
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elemento contenuto in - Sito
Periodo:
- Età contemporanea (XIX-XXI secolo)
- Età moderna (XVI -XVIII secolo)
- Basso Medioevo (XI-XV secolo)
- Alto Medioevo (VII-X secolo)
- Età tardoantica (IV -VI sec. d.C.)
Motivazione:
- Bibliografia
Cronologia specifica:
Dal: VI sec.
- Integro
- Restaurato
Criterio di perimetrazione: Non è stato possibile perimetrare tutte le strutture del santuario perché molte di esse sono rupestri e/o ipogee.