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Il complesso comprende la chiesa di Santa Sofia e l'ex monastero delle Clarisse annesso. La chiesa sorse come ampliamento di una chiesetta preesistente per volere della duchessa A. Castriota Scanderberg nel 1550 nel rione che ospitò i profughi albanesi. L'attuale Chiesa di S. Sofia presenta una struttura in pietra di tufo. A navata unica, la chiesa presenta un soffitto a cassettoni ed un tetto coperto da un manto di tegole. Si registra la presenza di una scala in legno a due rampe. Il prospetto principale presenta una cornice a linea spezzata. Il sepolcro presenta al suo interno un'iscrizione non meglio precisata. Una seconda iscrizione è riscontrabile sul soffitto. Nella prima metà del XVI secolo fu annesso alla chiesa un monastero delle clarisse denominato S. Maria Scala Coeli su volontà degli Orsini. Il convento è stato occupato per diverso tempo da privati per uso abitativo ma risulta in restauro allo scopo del recupero degli ambienti. L'edificio presenta una pianta irregolare e le murature in tufo. Il soffitto di molti dei suoi ambienti è voltato. La scala che porta ai piani superiori è a schiena d'asino. La pavimentazione è in pietra. Il prospetto principale è decorato con un paramento a doppie bugne a punta di diamante e il portale risulta centinato a bugne bombate. E' incorniciato da lesene con basi e piedistalli modanate. Sotto la cornice esterna del portale è presente una iscrizione dataria. Chiostro a pianta quadrata con doppio porticato ad arcate a tutto sesto. Al primo piano la serie di arcate poggia su pilastri quadrato con lo stilobate che gira interrompendosi nelle parti centrali di ogni lato; la soluzione d'angolo è ottenuta con l'incastro dei due quadrati a formare una L. Al primo piano, sul parapetto le colonne hanno altezza inferiore rispetto ai pilastri e presentano una notevole varietà nei capitelli decorati a foglie d'acanto e tori. I portici presentano volte a vela poggianti nella parte interna su mensole.
Notizie storico-critiche:
- La costruzione del monastero di S. Sofia, di cui destano interesse i loggiati del cortile, fu ultimata nel 1540, donato alla Chiesa dal Duca e Duchessa di Albania per un duraturo suffragio dell'anima della Castriota qui sepolta.
- Cazzato V., Fagiolo M., Pasculli Ferrara M., Atlante del Barocco in Italia, Terra di Bari e Capitanata, , Roma: , 1996
- Domenico Nardone, Notizie storiche sulla città di Gravina: dalle origini all'unità italiana 455-1870, Volume unico, , Bari: Adda Editore, 2003
Scheda
- BABIC000069
Tipologia del bene
Tipo: Complesso ecclesiale
Criterio Identificazione: Il complesso contiene la chiesa di Santa Sofia e il monastero delle clarisse annesso.
Funzione:
- Abitativa/residenziale
- Sacra/religiosa/culto
Condizione Giuridica
Proprietà mista pubblica/ecclesiastica
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Tipo: Soprintendenze ambito architettura-belle arti-paesaggio
Ente: SABAP-FG (Archite-BA-Pae)
Ruolo: Tutela e valorizzazione
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Bene composto [è riutilizzato da] - Sito
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elemento contenuto in - Sito
Periodo:
- Età contemporanea (XIX-XXI secolo)
- Età moderna (XVI -XVIII secolo)
Motivazione:
- Bibliografia
Cronologia specifica:
- Integro
- Restaurato
Criterio di perimetrazione: Perimetrazione effettuata sulla base dell'ingombro