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A differenza della maggior parte delle città pugliesi il cui edificato d'età moderna insiste sempre all'interno dello spazio medievale preesistente, ossia quello costretto entro la cinta muraria, Gravina in Puglia offre un esempio di urbanistica ab imis fundamentis di concezione e costruzione moderna. Il quartiere dove insite la Cattedrale di Santa Maria Assunta si affaccia sui borghi medievali di Piaggio e Fondovico, vividi detentori dell'habitat rupestre, imponendosi quale elegante arteria urbana costruita secondo un preciso schema topografico. L'urbanizzazione di quest'area che insiste su un'altura, posta a guisa di balcone a strapiombo sulla gravina, si deve principalmente all'evergetismo degli Orsini, feudatari della città dal 1380 al 1816. Tale rinnovamento urbanistico si manifesta dopo il terremoto del 1456, disastro che colpì l'intera Lucania e la parte più occidentale della Puglia centrale. Attualmente il cosiddetto braccio orsiniano è costituito da Piazza Benedetto XIII, agorà della città moderna dove si affacciano i principali edifici di culto e palatini. Lo schema compositivo di questo moderno impianto è determinato da una concezione prospettica della piazza. L'ideale proscenio dell'agglomerato è caratterizzato dall'attuale Piazza Notar Domenico, su cui si affacciano a guisa di propilei prospettici le facciate della chiesa barocca del Purgatorio e della Biblioteca Capitolare, posta in diagonale rispetto all'orientamento rettilineo della strada. La biblioteca è stata fondata nel 1686 su committenza del cardinale Vincenzo Maria Orsini, allora arcivescovo di Benevento. La facciata centinata della biblioteca ecclesiastica apre il cannocchiale architettonico che trova il suo punto di fuga nel secentesco prospetto della chiesa monastica femminile, anch'esso legato alla committenza orsiniana, di Santa Maria del Piede. Entrando nella piazza si scorgono in continuum il prospetto dell'ex seminario vescovile, ora Museo Capitolare d'Arte Sacra, e il lato lungo meridionale della Cattedrale di Santa Maria Assunta nella sua facies rinascimentale.
- Gelao C., D'Agostino Marisa a cura di, Il palazzo Orsini di Gravina nelle fonti documentarie del sei e settecento, Vedi Gravina, Istituzioni, Uomini e Cultura: Itinerario IV, , Gravina: , 1989
- D'Agostino Marisa, Fedele Raguso a cura di, Paesaggio Agrario e Architettura, Gravina in Puglia secoli XVIII XIX, Volume unico, , Gravina in P.: , 1994
Scheda
- BABIS001782
Tipologia del bene
Tipo: Città
Funzione:
- Sacra/religiosa/culto
- Produttiva/lavorazione/artigianale
- Abitativa/residenziale
- Pubblica
Condizione Giuridica
Proprietà mista
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Tipo: Ente MiBAC
Ente: Segr. Reg. BBCC Puglia
Ruolo: Tutela e valorizzazione
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Tipo: Soprintendenze ambito architettura-belle arti-paesaggio
Ente: Sop. Belle Arti BA-BAT-FG
Ruolo: Tutela e valorizzazione
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Luogo di collocazione/localizzazione [è contenuto in] - Sito Pluristratificato
Periodo:
- Età moderna (XVI -XVIII secolo)
Motivazione:
- Analisi stilistica
- Bibliografia
Cronologia specifica:
Dal: 1456 (post quem) Al: XVIII secolo
- Restaurato
Criterio di perimetrazione: Ingombro
Tipo Fruibilità: Aperto al pubblico