Museo e Pinacoteca Comunali

Il Museo civico e la Pinacoteca di Foggia sono istituti appartenenti al Comune di Foggia. Entrambi sono ospitati nel Palazzo Arpi, edificio che sorge sull’omonima via e che prende il nome dall’antica città di Arpi, la più estesa della Daunia. Palazzo Arpi sorge nei pressi della zona in cui fu eretto per volere di Federico II di Svevia nel 1223 il palazzo imperiale. Di esso rimangono soltanto una lapide e l'archivolto del portale d'ingresso - sorretto da due aquile - realizzato dal famoso protomagister Bartolomeo da Foggia, incastonato lungo il fianco del Museo su Piazza Nigri. Il Museo e la Pinacoteca Comunali sono stati istituiti il 28 ottobre del 1931, unitamente al Museo di Tradizioni Popolari originariamente ubicati nel Palazzo San Gaetano, di fronte all’attuale sede del Museo (Palazzo Nigri). La sezione archeologica comprendeva essenzialmente materiali preistorici garganici raccolti da Ugo Bellini in quegli anni, reperti provenienti da Arpi e la collezione Lettieri. Nel 1934, ad Arpi furono avviate le ricerche archeologiche da parte del Comune, mentre nel 1939 e 1941 furono condotte due regolari campagne di scavo da parte della Soprintendenza nel corso delle quali furono rinvenute numerose tombe. La Pinacoteca era impostata essenzialmente sull’Ottocento locale, con opere di Caldara, Altamura, Parisi e altre opere già presenti nel Palazzo Comunale prima del grande incendio del 1898, che distrusse gran parte del patrimonio archivistico e artistico della Città. Il Museo di Tradizioni Popolari probabilmante il più ricco e organizzato dei tre nuclei espositivi, raccoglieva materiale di interesse etnografico proveniente da tutta la provincia, tra cui una ricca collezione di costumi femminili, gran parte delle collezioni sono andate perdute a seguito dei bombardamenti arei del ’43. Gli anni della ricostruzione furono lunghi e difficili. Solo nel 1959 si procedette al riordino e alla sistemazione dei materiali che portarono alla riapertura nell’aprile del 1966, in un edificio completamente ristrutturato e interamente dedicato al Museo. A partire dagli anni ’60, a seguito dell’istituzione a Foggia della sezione della Soprintendenza Archeologica, la raccolta archeologica si arricchì di pregiati reperti. Attualmente il Museo contiene una sezione archeologica, una sezione etnografica, una pinacoteca dedicata a opere del XVII e XVIII secolo, un lapidario, la ricostruzione di due pregevoli tombe daune del IV-III secolo a.C., la Tomba della Medusa e quella dei Cavalieri. Il Museo ospita la sezione archeologica “M. Mazzei” con reperti provenienti dai siti del territorio che vanno dalla preistoria al mondo romano, con grande attenzione alla civiltà dei Dauni e alla città di Arpi; la sezione antropologica; il Lapidario, in cui sono esposti materiali che illustrano lo sviluppo di Foggia dalle origini ai giorni nostri e la Pinacoteca di arte moderna, che custodisce le splendide opere di noti pittori tra cui spiccano F. Saverio Altamura, N. Parisi, F. De Mura e nomi delle scuole napoletana e di Solimena. Nella prima sezione si ammira una pregevole collezione di reperti preistorici provenienti dal villaggio neolitico della Masseria Guadone. Numerose sono anche le ceramiche daune appartenute a ricchi corredi funebri e le sculture romane rinvenute nella cittadina di Arpi. Nel lapidario si trovano reperti riferiti alle tombe dei cavalieri e all'ipogeo della Medusa, con ricostruzioni scenografiche. La Pinacoteca conserva, come ricordato sopra, opere di autori locali a cui si affiancano alcuni esemplari di scuola napoletana. Nella sezione etnografica, invece, il filo conduttore è la cultura contadina del XIX secolo nella terra garganica, con la sua evoluzione urbanistica.

Tipologia prevalente: Museo, galleria non a scopo di lucro e/o raccolta