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Il museo archeologico è dedicato al suo fondatore Carlo Gaetano Nicastro, interessante figura di medico condotto, umanista, scrittore e autore d’indagini e studi sulle antichità locali. Regio Ispettore dei monumenti e degli oggetti di antichità ed arte, Nicastro dedicò la vita a raccogliere e documentare testimonianze storico-archeologiche e ad educare la cittadinanza al rispetto delle pietre. Proprio a partire dalla sua collezione, donata al Comune di Bovino, nacque nel 1925 il museo civico, che egli diresse fino alla sua scomparsa. Il nucleo iniziale della collezione si è arricchito progressivamente grazie, soprattutto, alla sensibilità della popolazione locale che, nel tempo, ha compreso l’importanza dei reperti che la terra restituiva durante lavori di aratura o di ristrutturazione delle abitazioni; la quasi totalità dei reperti, infatti, non provengono da scavi sistematici o da campagne programmate ma da ritrovamenti fortuiti. Attualmente il museo civico Nicastro è collocato nelle sale di Palazzo Pisani, una dimora gentilizia sei-settecentesca ubicata nel centro antico del borgo, di proprietà della nobile famiglia Pisani di cui non si hanno notizie certe circa la provenienza. Anche dell’edificio, riconosciuto d’interesse storico-artistico ai sensi della L. 1089/39 non si hanno fonti esaustive, uno dei pochi riferimenti è contenuto nell’atto di acquisto dell’immobile da parte dell’Amministrazione provinciale di Capitanata del 1888 per destinarlo a sede della Caserma dei Reali Carabinieri e contenente una minuziosa descrizione dell’immobile. La parte dell’edificio che ospita il museo si compone di otto sale collocate a piano terra; le sale del primo piano, invece, non hanno attualmente una destinazione fruibile al pubblico se non una adibita a sala conferenze. Di particolare pregio la volta a padiglione lunettata presente in due sale mentre, nell’androne d’ingresso insiste l’apertura superiore di una cisterna romana. Il percorso museale si presenta diviso in quattro sezioni: preistorica, preromana, romana e medievale. La sezione preistorica espone strumenti litici in selce e ossidiana e frammenti ceramici decorati con impressioni, unghiate o incisioni. Ma la testimonianza più affascinante della collezione preistorica è rappresentata dalle stele antropomorfe esposte nella prima sala, “le pietre magiche di Sterparo Nuovo”. Le stele rappresentano il gruppo di sculture più antico documentato nella Daunia e datato cronologicamente nel periodo Eneolitico seconda metà del III millennio. Esse furono ritrovate a partire dal 1954 in località Sterparo Nuovo (tra Bovino e Castelluccio dei Sauri). I monumenti, realizzati in pietra arenaria o calcare locale, sono divisi in due categorie: una femminile e l’altra maschile. La stele maschile si caratterizza per la raffigurazione di un pugnale mentre sono assenti riferimenti ad attributi sessuali; ma la più straordinaria emozione narrativa ci viene trasmessa dalle stele femminili: le donne sono “connotate da seni di toccante plasticismo” (cit. Marina Mazzei – Nella Daunia antica) separati da linee morbide, la sommità incisa da linee che scendono sulle spalle ad indicare la capigliatura. Quale fosse esattamente la funzione delle statue-stele non è dato sapere, secondo gli studiosi può darsi che le figure avessero funzione commemorativa di defunti di un certo rango ovvero rivestissero significati simbolici e astratti legati a culti sacri in una simbiosi uomo-divinità frequente nell’età del Rame. Nella sezione preromana e romana possiamo ammirare fuseruole, fibule, punte di lancia, lucerne, unguentari, una bellissima sfinge funeraria, mosaici, epigrafi che ricordano le magistrature e i sacerdozi locali, una statuetta bronzea di Ercole e tanti altri reperti che testimoniano l’importanza che Bovino doveva rivestire in età romana. Un caso epigrafico d’eccezione è il cd. coppo iscritto; coppo che riporta segni alfabetici punici e messapici a testimonianza dell’accampamento di Annibale nel territorio nel 217 a.C. La sala medievale accoglie un certo numero di capitelli provenienti dalla Cattedrale che fu in parte distrutta dal terremoto del Vulture del 1930 e poi ricostruita negli anni successivi, e ospita anche una collezione di maioliche policrome provenienti dalle fabbriche di Ariano Irpino di periodo ottocentesco. La collezione museale comprende, infine, un significativo numero di vasi di epoca dauna acquisiti grazie ad una donazione privata.
Tipologia prevalente: Museo, galleria non a scopo di lucro e/o raccolta
- Email: museonicastro@libero.it
- Telefono: 0881961460
Scheda
- FGLDC000008
Condizione Giuridica: Proprietà Ente pubblico territoriale
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Tipo: Associazione riconosciuta
Ente: Associazione riconosciuta
Ruolo: Gestore
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Tipo: Soprintendenze ambito archeologico
Ente: SABAP-FG (Archeologia)
Ruolo: Tutela
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Tipo: Comune
Ente: Comune di Bovino
Ruolo: Valorizzazione
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Tipo: Comune
Ente: Comune di Bovino
Ruolo: Gestore
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Relazione urbanistico ambientale [è in relazione urbanistico ambientale con] - Sito
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Relazione urbanistico ambientale [è in relazione urbanistico ambientale con] - Sito
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Sede di provenienza [era contenuto in] - Unità Topografica
Complesso della Cattedrale della Beata Vergine Maria Assunta in Cielo - FGBIU000434
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Sede di provenienza [era contenuto in] - Sito
Località Sterparo - luogo di culto (età eneolitica) - FGBIS003465
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elemento contenuto in - Unità Topografica
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Tipo: Opuscoli
Denominazione: Bovino. Dal territorio al museo archeologico
Descrizione: guida alla collezione
Modalità acquisizione: bookshop
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Tipo: Foto
Denominazione: cartoline promozionali
Descrizione: foto reperti
Modalità acquisizione: bookshop