Galleria civica d'arte moderna e contemporanea di Noicattaro

Il Palazzo della Cultura a Noicàttaro si trova “giù al Carmine” come i nojani usano dire. Ultimato nella seconda metà del XVI secolo, è stato successivamente ristrutturato nel 1850 dall’architetto Nicola Carelli in stile neoclassico. Originariamente era il convento dei padri carmelitani calzati e successivamente sede del municipio, fino al 1983. Seguirono diciotto anni nei quali il palazzo fu completamente abbandonato. Nel 2001 dopo una serie di interventi conservativi diventò sede dell’attuale “Palazzo della Cultura”. Nacque così un polo culturale in cui trovano spazio la Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea, l’Archivio storico comunale, la Sala Pende (dedicata al medico nojano Nicola Pende, padre fondatore dell’endocrinologia), la sala dedicata alle opere degli artisti nojani contemporanei e alcuni uffici comunali. L’ex convento dei Carmelitani, oggi Palazzo della Cultura, contiguo alla Chiesa di Santa Maria del Carmine, è sito in via Console Positano. La Galleria Civica d'Arte Moderna e Contemporanea è allestita all’interno delle sale del Palazzo della Cultura. Un’ala della Galleria è intitolata all’artista triestino Dyalma Stultus (1901-1977): dopo un’importante mostra retrospettiva in occasione del centenario della nascita, la vedova del celebre pittore ha deciso di donare alla Galleria di Noicàttaro quindici opere dell’Archivio Stultus (4 dipinti ad olio, 3 tempere, 2 acquerelli e 6 disegni), tra cui lo storico dipinto “Sosta al ponte” del 1938, già esposto alla Biennale di Venezia del 1942. Si tratta della prima e unica “personale” permanente dedicata al solitario protagonista del “novecentismo” di matrice veneto-toscana. Nella sala Nicola Pende è possibile visitare lo studio del celebre medico che raccoglie la donazione fatta dal figlio dott. Vito Pende: arredi, libri di medicina, documenti autografi, benemerenze, dipinti, oggetti personali e strumenti diagnostici con i quali l’illustre scienziato avviava le sue importanti scoperte. La Galleria Civica di Arte Moderna e Contemporanea del Palazzo della Cultura, custodisce più di un centinaio di opere eseguite da artisti italiani, prevalentemente di scuola toscana, veneta, triestina e pugliese. Tra i lavori presenti nella raccolta possiamo ammirare opere d’arte di Marcello Tommasi, Pietro Tredici, Emilio Carvelli, Franco Bulletti, Aldo Frangioni, Armando Scaramucci, Gabriele Perugini, Adriano Marinazzo, Alfredo Picchi, Paolo Vannini, Vairo Mongatti, Antonio di Tommaso, Paolo Spoltore, Paolo Staccioli, Paolo Pesciullesi e Donato Pace. Alla collezione della Galleria Civica di Arte Moderna e Contemporanea si aggiunge il lascito del prof. Corrado Marsan (delibera di Giunta Comunale n. 132 del 6.09.2002) costituito da due opere pittoriche di Roberto Ciabani e Gianni Dorigo e 28 opere grafiche di importanti autori del panorama artistico nazionale e internazionale: Armando De Stefano, Orfeo Tamburi, Jòzsef Gudics, Marcello Tommasi, Novello Bruscoli, Ziatko Prica, Danflo Fusi, Italo Scelsa, Guido Pinzani, Sirio Midollini e Antonio Davide. Di notevole interesse storico-artistico è la presenza di una calcografia rappresentante la “Mappa topografica della città di Napoli e de' suoi contorni” progettata da Giovanni Carafa, duca di Noja, illuminista di fama internazionale. La carta è stata incisa con 35 tavole in rame, le cui matrici calcografiche sono conservate nel Museo di San Martino a Napoli. Si tratta della prima carta topografica di Napoli e relativi “contorni”; è incorniciata da una veduta scenografica di Napoli e da richiami di opere d’arte. La parte alta della mappa presenta il titolo, la dedica a Carlo III di Borbone e una collezione degli stemmi di 134 famiglie nobili napoletane. La Mappa fu completata nel 1775 dopo la morte del Carafa, da Giovanni Pignatelli principe di Monteroduni e da Niccolò Carletti, docente di architettura e matematica all'Università di Napoli.

Tipologia prevalente: Museo, galleria non a scopo di lucro e/o raccolta