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Santo Spirito è un quartiere di Bari appartenente al V Municipio, ubicato all'estrema periferia nordoccidentale della città, a 11 km dal centro. Le prime testimonianze relative all'attuale territorio di Santo Spirito risalgono al Basso Medioevo e consistono in alcuni documenti contenuti nel Codice Diplomatico Barese e nel Libro Rosso dell'Università di Bitonto da cui emerge come quest'area in questo periodo fosse prevalentemente sfruttata per scopi agricoli e come, soprattutto nel XV secolo, la località fosse caratterizzata dalla presenza di un piccolo porto. Esso è stato oggetto di tensioni tra Bari e Bitonto, nell'ambito delle quali, quest'ultima Università chiese ufficialmente al re Ferdinando di poterlo adoperare per il carico e scarico di prodotti alimentari di vario tipo (1489), sostenendo successivamente (1496) di possedere franchigie sull'uso del porto di Santo Spirito e che esso era situato nel proprio territorio di competenza. Il funzionamento del porto di Santo Spirito è attestato dalle fonti documentarie anche nel corso del XVI secolo, soprattutto in relazione al centro di Bitonto che, attraverso questa struttura, si riforniva di pesce e smerciava nell'Adriatico l'olio prodotto nel proprio territorio. Il ruolo di scalo commerciale del porto di Santo Spirito nel corso del XVI secolo, sebbene su medio e corto raggio, è testimoniato dalla presenza della località nella carta della Puglia centromeridionale realizzata da E. Danti nel 1580-1581. Sempre nella seconda metà del XVI secolo, gli Spagnoli, nell'ambito del programma di difesa delle coste del Regno di Napoli dalle incursioni dei pirati, hanno edificato, nei pressi del porticciolo, una torre d'avvistamento. Questa struttura, così come la quasi totalità degli edifici analoghi presenti sul litorale della Terra di Bari, è caratterizzata da una pianta quadrata, da una base troncopiramidale e da tre grandi caditoie disposte su ciascuna facciata. Il progressivo potenziamento del porto, soprattutto a partire dal XVII secolo, ha determinato una discreta crescita demografica dovuta allo stanziamento a Santo Spirito di pescatori provenienti dai centri limitrofi, con la conseguente formazione di un nucleo abitato costituito da semplici abitazioni concentrate soprattutto nella zona del porto. Da questo periodo in poi, Santo Spirito entrerà sempre di più nella sfera d'influenza di Bitonto, di cui successivamente sarà frazione fino al 1928. Santo Spirito è interessata da una discreta espansione edilizia soprattutto a partire dai primi decenni del XIX secolo, quando inizia ad essere frequentata come località balneare dagli abitanti dei comuni limitrofi. I nuovi edifici vengono realizzati entro un perimetro delimitato dal Lungomare e dalle attuali vie Napoli, Mossa e Umberto I. In questo periodo vengono edificate residenze di un certo pregio, concentrate soprattutto lungo le attuali via Napoli e corso Umberto. Tra queste si ricordano in particolare le ville Sylos Labini, Castellaneta, Cioffrese, Frisicchio-Buquicchio, Ventafridda, Traversa, Morelli-Spinelli, D'Amely-Melodia, Spinelli-Cianciola, Achille. Nel 1928 Santo Spirito è diventata una frazione di Bari nell'ambito di un programma di ampliamento della città voluto dal regime fascista. Dal 1970, in seguito ad una delibera del Consiglio Comunale di Bari che sancisce l'abolizione delle frazioni, Santo Spirito è un quartiere del capoluogo. Nel 1979 viene accorpata ai vicini quartieri di Catino e San Pio (ex Enziteto).
- DE CAPUA D.A., Il Libro rosso dell'Università di Bitonto, ,1987
- Troccoli Verardi, M.L., De Vita R. a cura di, Le torri di Puglia: costiere ed interne, Castelli, torri ed opere fortificate di Puglia, , Bari: Adda Editore, 1974
- Lozito V., Lozito V. a cura di, Santo Spirito. Storia di un centro costiero in Terra di Bari, Santo Spirito. Storia di un centro costiero in Terra di Bari,, , Bari: , 1994
- Nitti F., Nitti F. a cura di, Codice Diplomatico Barese. Le pergamene del Duomo di Bari (1266-1309), Codice Diplomatico Barese. Le pergamene del Duomo di Bari (1266-1309), II, Bari: , 1899
Scheda
- BABIP000046
Condizione Giuridica
Proprietà mista
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Tipo: Ente MiBAC
Ente: Segr. Reg. BBCC Puglia
Ruolo: Tutela e valorizzazione
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Tipo: Soprintendenze ambito archeologico
Ente: Sop. Archeologia Puglia
Ruolo: Tutela e valorizzazione
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Tipo: Soprintendenze ambito architettura-belle arti-paesaggio
Ente: Sop. Belle Arti BA-BAT-FG
Ruolo: Tutela e valorizzazione
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Relazione urbanistico ambientale [è in relazione urbanistico ambientale con] - Sito Pluristratificato
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Relazione urbanistico ambientale [è in relazione urbanistico ambientale con] - Sito Pluristratificato
Periodo:
- Basso Medioevo (XI-XV secolo)
- Età moderna (XVI -XVIII secolo)
- Età contemporanea (XIX-XXI secolo)
Cronologia specifica:
Motivazione:
- Bibliografia
Dimensioni in Mq: 3080000.00
Criterio di perimetrazione: Evidenze da ortofoto
Tipo Fruibilità: Aperto al pubblico