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Masseria Spina Grande, posta a nord-ovest di Monopoli, fa parte di un complesso più ampio costituito da una masseria fortificata munita di torre difensiva, risalente al XVI secolo, detta Spina Piccola, sorta su un antico insediamento rupestre, e da una masseria a carattere residenziale costruita nel 1600 e ristrutturata nel XVIII secolo, detta Spina Grande. Le due masserie sono separate da una lama. Il primo proprietario della masseria nella località originariamente detta di 'San Basilio', fu Francesco de Chiantera; solo successivamente, quando il podere passò alla famiglia Spina, nel 1587, la masseria e la località presero il nome 'Spina'. Portato in dote “l’appezzamento con grotte, grottoni, frantoi ed altro”, tutti i beni passarono poi alla famiglia Ammazzalorsa tra la seconda metà del 1500 e la prima metà del 1600. Pasquale Ammazzalorsa nel 1760 vendette a Vito Giuseppe Martinelli l’antica Masseria Spina. Il bene passò poi per diversi proprietari, fino alla famiglia Meo-Evoli che è proprietaria della Masseria Spina dal 1890. Masseria Spina Grande è costituita da un nucleo originario a pianta quadrata, sviluppato su tre livelli, con un primo ingresso rivolto verso Masseria Spina Piccola. All'interno è suddivisa in ambienti rettangolari e quadrangolari, con volte a botte e a padiglione, speculari tra pianterreno e primo piano, con una disposizione differente dei vani al terzo livello. Nella prima metà del XVII secolo, un primo ampliamento portò alla realizzazione di due stanze con volta a padiglione e con aperture difese da caditoie. Sul lato destro della costruzione, invece, nel 1700 fu aggiunto un altro corpo di fabbrica munito di loggiato e balcone 'a L' con volte decorate con dipinti ottocenteschi. Il porticato e la scala a due rampe con balaustra, realizzati nel 1762, segnarono il passaggio da un organismo difensivo ad un organismo di tipo residenziale. La chiesetta, anch'essa risalente al 1700, collegata direttamente all'abitazione padronale, è dedicata alla Madonna la cui statua spicca sul frontale con in mano una miniatura, probabilmente della masseria nel suo aspetto originario. Sul prospetto principale della chiesetta si apre un ingresso con trabeazione in pietra, una finestra trilobata sormontata da un coronamento ad arco, dei festoni e delle sculture. La costruzione è realizzata con il carparo, un materiale locale, rivestita da intonaco di colore rosso. Il porticato e la scala, realizzati con un volume aggettante in appoggio al corpo originario, hanno cancellato le tracce delle caditoie poste sulle aperture. Al pianterreno del palazzo si collocavano in origine gli ambienti di servizio e i depositi, voltati a botte, oggi trasformati in sale convegni e ristorante; al piano superiore, invece, erano ubicati l'abitazione del colono ed alcuni ambienti padronali voltati a botte, a padiglione e a vela lunettata. All'ultimo piano, invece, vi era l'abitazione padronale, residenza attuale dei proprietari, con grandi stanze caratterizzate da volte a botte e a padiglione con ricche decorazioni. Separati dal corpo principale, vi sono, racchiusi in un cortile grande lastricato, il frantoio, l'ovile e le stalle. Il nuovo frantoio, costruito nel XX secolo, ha sostituito quello più antico annesso a masseria Spina Piccola. In uso fino ad anni recenti, presenta al suo interno macchinari risalenti a secondo dopoguerra; all'interno erano previsti spazi per cucinare, riposare e governare gli animali utilizzati per la molitura.
Definizione Ambito Culturale:
- Dato non disponibile
- Pepe F., Alla corte della masseria. Complessi fortificati in agro di Monopoli, ,1999
- Cazzato V., Fagiolo M., Pasculli Ferrara M., Atlante del Barocco in Italia. Puglia. 1. Terra di Bari e Capitanata, Terra di Bari e Capitanata, , Bari: , 1996
- Calderazzi A., L'architettura rurale in Puglia: le masserie, , 1, : Schena Editore, 1991
Scheda
- BABIS001656
Tipologia del bene
Tipo: Masseria
Funzione:
- Sacra/religiosa/culto
- Produttiva/lavorazione/artigianale
- Abitativa/residenziale
- Agricola
Condizione Giuridica
Proprietà privata
-
Tipo: Soprintendenze ambito archeologico
Ente: SABAP-BA (Archeologia)
Ruolo: Tutela e valorizzazione
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Tipo: Soprintendenze ambito architettura-belle arti-paesaggio
Ente: SABAP-BA (Archite-BA-Pae)
Ruolo: Tutela e valorizzazione
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Relazione urbanistico ambientale [è in relazione urbanistico ambientale con] - Sito
Periodo:
- Età moderna (XVI -XVIII secolo)
- Età contemporanea (XIX-XXI secolo)
Motivazione:
- Analisi delle strutture
- Analisi stilistica
- Bibliografia
Cronologia specifica:
Dal: XVII d.C. Al: XXI d. C.
- Conservato parzialmente
- Restaurato
Criterio di perimetrazione: Il sito è stato perimetrato sulla base delle strutture visibili nelle ortofoto in maniera coincidente con il muro di cinta.
Tipo Fruibilità: Struttura ricettiva