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La penisola su cui a partire dall’età del Ferro si svilupperà l’acropoli della polis greca di Taranto ed l’area immediatamente circostante risultano intensamente popolate anche durante l’età del Bronzo. In saggi effettuati nel 1988 in largo San Martino, nella zona settentrionale dell’attuale Città Vecchia sono stati rinvenuti livelli di frequentazione compresi tra l’età del Bronzo Finale e la prima età del Ferro; dati analoghi sono stati recuperati nel corso di scavi effettuati nell’area del convento di Santa Chiara. Le testimonianze più importanti sulla frequentazione dell’età del Bronzo provengono però dalla zona nota come Scoglio del Tonno, ubicata di fronte all’estremità Ovest della penisola, lungo la costa di mar Grande, in un’area completamente sbancata a partire dal 1899 per la realizzazione delle strutture del porto mercantile. Questo sito si sviluppa tra il XIV e il XII sec. a.C. (dal Bronzo Medio a quello Finale), cingendosi di aggere e fossato e presentando all'interno case a pianta rettangolare; tra queste ne spicca in particolare una, interpretabile forse come la residenza di un capo: l’abitazione, provvista di una sottile parete perimetrale affiancata sia lungo il lato interno che quello esterno da una fila di montanti lignei di rinforzo, è lunga più di venti metri, articolata in due ambienti e provvista di due fornelli. Particolarmente significativa nel sito è la presenza di materiali d’importazione egea, tra cui ceramica del Tardo Elladico III A bronzi e idoletti di tipo miceneo; quantità e qualità dei materiali d’importazione hanno fatto ipotizzare che a Scoglio del Tonno fosse la sede di un vero e proprio stanziamento miceneo. Nell'area ad est della penisola, dove si svilupperà l'abitato di età classica, invece, la documentazione coeva è praticamente assente, se si escludono alcune tombe a grotticella di tipo «siculo» scoperte in Via Abruzzo. Ritrovamenti dell’età del Bronzo provengono anche dalle località Pizzone e Cimino, che verranno inglobate all’interno dell’area urbana di Taranto solo a partire dall’età classica ma che evidentemente per questa fase devono essere considerate sede di stanziamenti separati rispetto a quello di Scoglio del Tonno e dell’acropoli. Il passaggio tra l’età del Bronzo finale e l’età del Ferro, in cui si assiste alla nascita della cultura protoiapigia e iapigia, è segnato da una certa discontinuità insediativa. Mentre a Scoglio del Tonno si assiste ad una interruzione della frequentazione, corrispondente alla fase del Bronzo Finale di fine XII inizi XI secolo a.C., in altri punti della città, come a largo San Martino, sembra che non ci sia soluzione di continuità tra l’abitato del Bronzo e quello iapigio dell’età del Ferro. Le tracce della frequentazione iapigia sono state rinvenute in tre punti principali, corrispondenti forse a tre distinti villaggi: a Scoglio del Tonno, sulla estremità occidentale della penisola corrispondente alla acropoli della città greca, nel plateau ad est di questa e dell’attuale canale navigabile. Sull’acropoli l'insediamento iapigio occupava in maniera continua tutta l'altura, essendone state rinvenute cospicue tracce in diverse zone: (area di S. Domenico, Largo S. Martino, Seminario, tempio dorico di Piazza Castello); in particolare nelle aree contigue di San Domenico e del convento di Santa Chiara sono stati rinvenuti strati contenenti ceramica geometrica iapigia della seconda metà dell’VIII secolo a cui si sovrappongono i livelli di frequentazione pertinenti allo stanziamento coloniale greco. Nella zona ad est dell’attuale canale navigabile (il quartiere Borgo) sono state rinvenute altre tracce dell’insediamento iapigio. Nel 1880, nei pressi dell’attuale incrocio tra le vie De Cesare e D’Aquino fu rinvenuto un pozzo (cd. Pozzo d’Eredità) che conteneva circa 350 vasi ad impasto e geometrici, databili a tutto l’VIII secolo a.C.; resti dei muretti perimetrali di capanne indigene, associati a ceramica geometrica sono stati rinvenuti in via Nitti, sempre nel quartiere Borgo. All’abitato iapigio (se si tratta in effetti di un unico esteso villaggio) corrispondeva un’area di necropoli intercettata in più punti nel corso dei primi scavi effettuati da L. Viola alla fine del XIX secolo, in occasione della urbanizzazione delle aree ad est della Città Vecchia. La necropoli era ubicata grosso modo nella zona compresa tra le attuali via Regina Margherita e via C. Giovinazzi; tutte le tombe riconosciute erano scavate nella roccia ed in alcuni casi utilizzavano fosse a canale in cui le singole deposizioni erano separate da divisori litici intermedi: proprio in una di queste il Viola rintracciò frammenti di ceramica iapigia e ad impasto misti a tracce di bruciato, mentre in genere erano state vuotate. Tali dati sembrano essere particolarmente interessanti, perché l’orizzonte culturale iapigio, fino alla fine del VII secolo a.C. è contraddistinto da una singolare assenza di tracce di rituale funerario: pertanto le tombe iapigie tarantine sarebbero le uniche finora note per questa fase. La situazione insediativa muta drasticamente con l’arrivo dei coloni greci.
- Guaitoli M., S.I.T. - Laboratorio Topografia Antica e Fotogrammetria,
- Lo Porto F.G., Topografia antica di Taranto, Atti del Convegno di Studi sulla Magna Grecia,1970
- Lippolis E., Taranto: forma e sviluppo della topografia urbana,, Taranto e il Mediterraneo, , Taranto: , 2001
Scheda
- TABIS001589
Tipologia del bene
Tipo: Villaggio
Funzione:
- Produttiva/lavorazione/artigianale
- Abitativa/residenziale
Condizione Giuridica
Proprietà mista
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Tipo: Ente MiBAC
Ente: Segr. Reg. BBCC Puglia
Ruolo: Valorizzazione
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Tipo: Soprintendenze ambito archeologico
Ente: Sop. Archeologia Puglia
Ruolo: Tutela
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Tipo: Ente MiBAC
Ente: Polo Museale della Puglia
Ruolo: Valorizzazione
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elemento contenuto in - Sito Pluristratificato
Periodo:
- Bronzo Finale (1.100-1.000 a.C. ca.)
- Bronzo Recente (1.300-1.100 a.C. ca.)
- Media età del Bronzo (1.750 ca.-1.300 a.C. ca.)
- Prima età del Ferro (1.000-700 a.C.)
Motivazione:
- Bibliografia
Cronologia specifica:
Dal: XIV a.C. Al: VIII a.C.
- Indeterminabile
Criterio di perimetrazione: Carta tecnica regionale
Tipo Fruibilità: Non fruibile