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Un'antica tradizione vuole che le lettere "C.P." che accompagnano lo stemma civico significhino CONVENTIO POPULORUM, ossia la raccolta in un'unica comunità organizzata degli abitanti dei numerosi villaggi rurali presenti nel vasto territorio copertinese. Tale tradizione rientra nelle modalità di accrescimento proprie dei principali centri salentini. Nel 1378 il centro è ancora definito casale. Le prime mura vennero costruite da Tristato di Chiaromonte, conte di Copertino che nel 1430 cinse la città stringendola in un circuito ovoidale attraversato in direzione ovest-est da un percorso rettilineo alle cui estremità si disponevano le uniche porte d'accesso. Su quest'asse si insediarono alcune delle architetture significative, la Matrice, l'Ospedale, il Sedile, il convento delle Clarisse, nonché la piazza pubblica attuale Piazza del Popolo. L'impianto urbanistico è dunque sostanzialmente quattrocentesco, tanto che l'intervento che subì verso la metà del secolo successivo determinò una trasformazione radicale solo in corrispondenza del Castello.
Notizie storico-critiche:
- Con l’avvento degli Aragonesi al potere, i quali lo conquistarono con l’aiuto dell’esercito spagnolo e alcuni cavalieri albanesi, nel 1498 la contea di Copertino fu concessa ai Castriota Scanderberg, albanesi appunto, in segno di gratitudine per l’;aiuto prestato Con la loro presenza, durata quasi tutta la prima metà del Cinquecento, Copertino visse il periodo più aureo della sua storia. A Giovanni Castriota si deve la ristrutturazione del complesso monastico di Casole. Suo fratello Alfonso, generale di Carlo V, ampliò e fortificò la cinta muraria. Ma l’opera che maggiormente lo consegnò alla storia copertinese fu l’ampliamento del vecchio maniero il cui progetto affidò all’architetto militare Evangelista Menga.
- Nella seconda metà del Duecento, quando l’agguerrito esercito di Carlo d’Angiò annientò definitivamente gli Svevi, il casale di Copertino (insieme a quello di Carpigniano), fu infeudato a Guido e Filippo De Pratis. Da questi passò a Gualtieri di Brienne, duca di Atene e conte di Lecce, il quale completò il maschio iniziato dagli svevi e apportò ulteriori ampliamenti al castello. I Brienne, e successivamente i d’Enghien, loro eredi, divennero signori di un vasto territorio che lo elevarono a contea. Ne fu capoluogo Copertino e comprendeva le terre di Galatone, Leverano e Veglie. Con il matrimonio di Maria d’Enghien, contessa di Lecce e di Copertino, con Raimondello Orsini la contea fu inserita nel principato di Taranto. In occasione del matrimonio di Caterina loro figlia con il cavaliere francese Tristano Chiaromonte, la contea passò al governo di quest’ultimo il quale secondo la transunzione di alcuni atti nel 1430 fece cingere da mura il centro antico.
- Sugli avvenimenti che caratterizzarono lo sviluppo di Copertino nel perido compreso tra VI e il XII secolo d.C. non si alcuna fonte. La prima attestazione che si ha di copertino come casale, è contenuta nel I libro dei registri della Cancelleria Angioina nel 1269, in cui una lista di terre rimaste al fianco di Carlo I, dopo la venuta di Corrado di Svevia, figlio di Corrado IV.
- Del lungo periodo che va dalla dominazione romana alla bizantina sino all'alto medioevo, ben poco conosciamo, e non possiamo molto fidarci di alcuni scrittori che assai più tardi hanno ritenuto di potercene informare
- Scesi a patti col pontefice Niccolò II i Normanni si insediarono in Italia meridionale e nel 1088, per volontà del conte Goffredo edificarono in Copertino un tempio di rito latino per contrapporlo a quello di S. Nicola di rito greco. Si tratta dell’attuale Chiesa Matrice che nel 1235 lo svevo Manfredi volle dedicare alla Vergine delle Nevi. Altra testimonianza tangibile della loro presenza in Copertino la si riscontra in alcuni tessiture murarie del Castello. A quell’epoca Copertino è definito ancora casale essendo privo di adeguata recinzione muraria ed i diritti feudali appartenevano a Francesco Maletta.
- Cazzato M., Lecce e il Salento 1, Atlante del Barocco in Italia, , Roma: De Luca Editori d'Arte, 2015
Scheda
- LEBIS000344
Tipologia del bene
Tipo: Città
Funzione:
- Sacra/religiosa/culto
- Frequentazione
- Produttiva/lavorazione/artigianale
- Abitativa/residenziale
Condizione Giuridica
Proprietà mista pubblica/privata
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Tipo: Soprintendenze ambito archeologico
Ente: Sop. Archeologia Puglia
Ruolo: tutela
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Tipo: Soprintendenze ambito architettura-belle arti-paesaggio
Ente: Sop. Belle Arti BR-LE
Ruolo: Tutela e valorizzazione
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elemento contenuto in - Sito Pluristratificato
Periodo:
- Basso Medioevo (XI-XV secolo)
- Alto Medioevo (VII-X secolo)
Motivazione:
- Bibliografia
Cronologia specifica:
Dal: X Al: XVI
- Conservato parzialmente
- Integro
Criterio di perimetrazione: Il criterio di perimetrazione si basa sulle recenti ipotesi ricostruttive
Tipo Fruibilità: Aperto al pubblico