Carosino (età medievale)

Carosino è un comune di 6.283 abitanti della provincia di Taranto situato nel Salento settentrionale. Il comune di Carosino è situato a circa 70-75 metri sul livello del mare, ed è distante da Taranto 15 km. L'abitato presenta un profilo geometrico per lo più regolare con differenze di altitudine appena accennate e un andamento plano-altimetrico pianeggiante. Le prima citazione della città di Carosino in fonti storiche accreditate deriva dai registri Angioini e risale al 1348, data in cui il feudo di Carosino fu venduto dai Capitignano ai Palmerio di Capua. Decaduta durante la guerra greco-gotica, si fraziona in casali e casegrotte; l'agricoltura e la pastorizia restano le uniche attività economiche. Del nucleo antico si conserva il Castello d'Ayala, dal quale si sviluppa una piazza quadrangolare da cui si dirama a raggiera la rete stradale del nucleo antico relativamente ben conservato. Lo storico G. Arditi nel 1885 così lo descrive: “Il paese figura un quadrato, le sue vie sono piane e con marciapiedi …” e poi ancora: “Lo formano 5 mulini e 418 case …“. Purtroppo non si conosce molto dell'impianto urbanistico antico a causa della continuità di vita dell'abitato, inoltre è utile ricordare che nel XV secolo le armate albanesi al seguito di Skanderberg, rasero al suolo il casale il cui feudatario Raimondo De Noha fu alleato dell'Orsini di Taranto nella sua rivolta contro il Re di Napoli nel 1462.

Notizie storico-critiche:

  • Presumibilmente il sito ebbe una frequentazione messapica, e certamente, in epoche successive, fu un importante centro sul fiorente asse commerciale Taranto-Grecia, come afferma D. Loiacono, portando a riprova il tesoretto di 76 monete argentee ritrovate nel 1904 in agro di Carosino, monete che permettono esatta datazione e precisa testimonianza di rapporti economici e culturali con la grande polis dello Jonio. In conseguenza del saccheggio di Taranto ad opera dei Saraceni nel 927, è probabile che il sito sia stato ricolonizzato dopo un lungo periodo di abbandono, assumendo il toponimo di Citrignano (secondo I. Chirulli).
  • Le prime fonti storiche certe derivano dai registri Angioini e risalgono al 1348, data in cui il feudo di Carosino fu venduto dai Capitignano ai Palmerio di Capua. Decaduta durante la guerra greco-gotica, si fraziona in casali e casegrotte; l'agricoltura e la pastorizia restano le uniche attività economiche. È noto che nel XV secolo le armate albanesi al seguito di Skanderberg, rasero al suolo il piccolo ed antico casale il cui feudatario Raimondo De Noha fu alleato dell'Orsini di Taranto nella sua rivolta contro il Re di Napoli nel 1462. Il casale restò pressocchè disabitato per quasi mezzo secolo, come feudo delle famiglie nobili della zona. Nel 1471 fu acquistato dagli Antoglietta e da questa famiglia nuovamente ricolonizzato, con autorizzazione del Viceré di Napoli del 1522.
Bibliografia:
  • Cinque A., Carosino. Sopravvivenze storiche di una comunità. Studi e ricerche Taranto: Mandese Editore, 1988

Scheda

Codice Carta Beni Culturali Regione Puglia
  • TABIS000037

Tipologia del bene

Tipo: Città

Funzione: 

  • Sacra/religiosa/culto
  • Frequentazione
  • Produttiva/lavorazione/artigianale
  • Abitativa/residenziale

Condizione Giuridica

Proprietà mista pubblica/privata

Ente competente
  • Tipo: Soprintendenze ambito archeologico

    Ente: Sop. Archeologia Puglia

    Ruolo: tutela

  • Tipo: Soprintendenze ambito architettura-belle arti-paesaggio

    Ente: Sop. Belle Arti BR-LE

    Ruolo: Tutela e valorizzazione

Periodo:

  • Basso Medioevo (XI-XV secolo)

Motivazione: 

  • Bibliografia

Cronologia specifica:

Dal: 1348 Al: XV

Stato di conservazione
  • Conservato parzialmente
  • Integro

Criterio di perimetrazione: Il criterio di perimetrazione si basa sullo sviluppo edilizio attuale della città che comprende le varie evoluzioni storiche dell'impianto urbanistico.

Tipo Fruibilità: Aperto al pubblico