Lequile (età moderna)

La prima notizia certa sull'infeudazione di Lequile risale al 1291 quando, insieme al feudo di Patronello (o Paternello), faceva parte della Contea di Lecce. Fu certamente un feudo molto ambito, come dimostrano le numerose successioni feudali; anche perché formato da terreni fertili che consentivano attività agrofondiarie redditizie e una facile commercializzazione dei prodotti sulla piazza della vicina Lecce. Incardinato completamente sul tracciato viario che da Lecce portava a Gallipoli passando, oltre che da Lequile, da Dragoni, dal casale di Tramacere e quindi da Galatone, l'abitato ha conservato l'originario impianto medievale, tutto risolto sul percorso matrice che si sviluppa dalla chiesa di S. Nicola fino a quella di S. Vito, con andamento a fuso che si dilata in corrispondenza della piazza dove sorge la Guglia di S. Vito (1694). l 44 fuochi registrati nel 1447 sono il primo dato sulla consistenza demografica e sull'estensione del nucleo abitato, che si configura quindi come uno dei tanti borghi rurali che facevano da corona alla città di Lecce. Per tutto il XVI secolo si ebbe invece una crescita continua del numero dei fuochi, che passarono dai 109 del 1508 ai 401 del 1595 con un periodo distasi tra il1532 e il1540. Un dato certo sono, comunque, i 276 fuochi registrati nel1565. In questo periodo l'impianto edilizio era probabilmente costituito da unità abitative disposte intorno a cortili preceduti da un supportico e con giardinetto retrostante. Le abitazioni erano coperte comunemente da embrici disposti su incannucciata ed erano dotate di suppinne per il ricovero degli animali.

Notizie storico-critiche:

  • Le sue origini vengono fatte risalire all’epoca romana, quando si stabilì nella zona il centurione Leculo, il quale vi eresse una villa da cui sorse poi un villaggio. Il centro fece parte, dal secolo XI sino al 1463, della Contea di Lecce e del Principato di Taranto. Nel 1291 ne fu signore Ugo di Brienne; nei secoli XIVe XV appartenne via via ai Bonomine, ai de Marco, ai Sambiase, ai Santabarbara e ai Marescallo. Nel 1433 Maria d’Enghien la concesse in feudo al Guarino, barone di San Cesario, alla cui famiglia appartenne fino al 1531. Successivamente dal Doria, divenutone signore nel 1554, venne ceduto al Pansa; da questi alla nipote della famiglia dell’Anna, e quindi al Graffoglietti, ai Venato, agli Imparato, ed infine ai principi Saluzzo che ne serbarono il possesso dal 1690 al 1806, data di abolizione della feudalità. La cittadina annovera numerose testimonianze architettoniche del barocco leccese, tra le quali spiccano il convento dei Francescani, adorno di pitture seicentesche, con un campanile di considerevole altezza; la Chiesa di San Nicola o del Redentore a croce greca che presenta un’ammirevole facciata seicentesca, su cui si ergono un grande arco ed une cupola ottagonale rivestita di piastrelle maiolicate policrome; la Chiesa Matrice; il fastoso Santuario di Santa Maria della Consolazione; la Chiesa barocca di San Vito. Altri monumenti degni di nota: il castello dei d’Enghien, il palazzo dei Saluzzo con ampie finestre e vasto loggiato; la colonna situata nella piazza principale, sormontata da una statua di San Vito, scolpita personalmente dal sindaco dell’epoca Oronzo Roccio. Tra le personalità di spicco locali i geniali architetti Fra Silvestro da Lequile e Salvatore Miccoli, entrambi attivi nel XVII secolo.

Definizione Ambito Culturale:

  • Dato non disponibile
Bibliografia:
  • Cazzato V., Fagiolo M., Pasculli Ferrara M., Atlante del Barocco in Italia, Terra di Bari e Capitanata, , Roma: , 1996

Scheda

Codice Carta Beni Culturali Regione Puglia
  • LEBIS000093

Tipologia del bene

Tipo: Città

Funzione: 

  • Sacra/religiosa/culto
  • Frequentazione
  • Produttiva/lavorazione/artigianale
  • Abitativa/residenziale

Condizione Giuridica

Proprietà mista pubblica/privata

Ente competente
  • Tipo: Soprintendenze ambito archeologico

    Ente: Sop. Archeologia Puglia

    Ruolo: tutela

  • Tipo: Soprintendenze ambito architettura-belle arti-paesaggio

    Ente: Sop. Belle Arti BR-LE

    Ruolo: Tutela e valorizzazione

Periodo:

  • Età contemporanea (XIX-XXI secolo)
  • Età moderna (XVI -XVIII secolo)

Motivazione: 

  • Bibliografia

Stato di conservazione
  • Conservato parzialmente
  • Integro

Criterio di perimetrazione: Si perimetra l'area del nucleo antico che si sviluppa lungo la direttrice viaria corrispondente a via Trieste

Tipo Fruibilità: Aperto al pubblico