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L'Agnelli nella sua “Cronaca di Santagata” ipotizza l'esistenza di un nucleo romano dell'abitato, collocabile poco sotto la Rocca, in un largo quadrangolare chiamato “Chiancato”, da identificare con una piazza d'armi. Da qui e intorno alla Rocca si sarebbe sviluppato il nucleo longobardo fino alle fortificazioni murali lungo il versante sud-est del monte, con la piazza civile collocabile su “Via Piazza Vecchia”, nei pressi della chiesa di San Nicola. L'andamento delle fortificazioni urbane, ricostruito dall'Agnelli, partiva dalla torre occidentale della rocca, e si piegava al bastione o torre (il toponimo Vico I e Vico Il Bastione sono la testimonianza di una torre in quel luogo) verso il dirupo di Porta Nuova, dalla quale, attraversata Piazza Nuova, finiva alla torre del Perillo e da qui raggiungeva la torre orientale della rocca. Da due documenti del 1674 e del 1702 si apprende che la cinta muraria in quell'epoca aveva ancora la sua funzione. Oggi sono ancora visibili i tratti ubicati in Corso Carmelo Barbato e in Via Cavour, nei quali è inserito l'arco della Porta Nuova; il portale d'ingresso al paese è in conci di arenaria, sotto l'arco sono evidenti i due cardini che servivano a fissare il portone. Sopravvive pure, inglobata in un'abitazione, la Torre detta “dei Pronzi”, così menzionata in un documento del 1754, parte della cinta muraria affiancata alla porta del Perillo. Probabilmente risalenti all'epoca altomedievale, ma ricostruite in epoca successiva e rimaneggiate nel secolo scorso, sono le chiese di San Michele Arcangelo e di Sant'Andrea. Di impianto normanno, invece, è la Chiesa Madre dedicata a San Nicola di Mira, citata in un documento del 1162; modificata in epoca moderna, presenta una cripta sottostante e conserva pregevoli opere d'arte. Il territorio di Sant'Agata fu interessato durante il Medio Evo da una serie di piccoli insediamenti minori come borghi rurali e casali monastici. Tra questi si segnalano il convento di Sant'Antuono, edificato nei pressi del Calaggio, il casale di Santa Maria d'Olivola e il priorato di San Pietro d'Olivola dipendente dall'abbazia di Cava dei Tirreni, poi vasto possedimento dei marchesi Loffredo.
Definizione Ambito Culturale:
- Dato non disponibile
- Agnelli l., Cronaca di Sant'Agata di Puglia, ,1902
- Maruotti G., S. Agata di Puglia nella Storia Medievale, ,1981
Scheda
- FGBIS000050
Tipologia del bene
Tipo: Città
Funzione:
- Sacra/religiosa/culto
- Frequentazione
- Produttiva/lavorazione/artigianale
- Difensiva/militare
- Abitativa/residenziale
Condizione Giuridica
Proprietà mista
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Tipo: Ente MiBAC
Ente: Segr. Reg. BBCC Puglia
Ruolo: Valorizzazione
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Tipo: Soprintendenze ambito archeologico
Ente: Sop. Archeologia Puglia
Ruolo: Tutela e valorizzazione
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Tipo: Soprintendenze ambito architettura-belle arti-paesaggio
Ente: Sop. Belle Arti BA-BAT-FG
Ruolo: Tutela e valorizzazione
-
Tipo: Ente MiBAC
Ente: Polo Museale della Puglia
Ruolo: Valorizzazione
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elemento contenuto in - Sito Pluristratificato
Periodo:
- Basso Medioevo (XI-XV secolo)
- Alto Medioevo (VII-X secolo)
Motivazione:
- Bibliografia
- Conservato parzialmente
- Integro
Criterio di perimetrazione: Evidenze da ortofoto
Tipo Fruibilità: Attrezzato per la fruizione