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Il nucleo centrale del castello di Corigliano d'Otranto, integralmente ricostruito sull'originario impianto medievale fra il 1514 e il 1519 dal barone Giovan Battista de' Monti, mostra un impianto da struttura castellare classica: un quadrato impostato su quattro corpi di fabbrica rettangolari che ruotano attorno a una corte centrale, e protetto da bastioni circolari, associabili alle classiche rondelle aragonesi che si vedono ancora oggi nei castelli di Otranto, Palmariggi e simili, agli angoli e profondo fossato tutt'ora in situ. Il castello è stato poi aggiornato in senso residenziale e nobiliare un secolo dopo, con la signoria dei Trani, ai quali si deve anche la committenza della straordinaria decorazione continua del prospetto principale. Il coriglianese Francesco Manuli realizzò per i Trani l'avancorpo centrale con la balconata e decorò l'intera facciata - provvista di uno spesso cornicione terminale traforato, come un palazzo - con una serie di finestre alternate a nicchie con statue allegoriche, la cui complessa impalcatura simbolica e il conseguente significato non sono ancora convenientemente stati sciolti dagli studiosi. Si tratta di una vera e propria "facciata barocca", rivolta verso l'antico abitato grecanico, in evidente dialogo con esso. Fu Francesco Trani, figlio di Luigi, a commissionarne l'esecuzione, tra 1664 e 1667, affidata al Manuli ma probabilmente con l'aiuto e la regia intellettuale del dotto Andrea Peschiulli. Sul corpo centrale spiccano tre nicchie abitate dalla statua di Francesco Trani affiancata da Giustizia e Carità. Sui prospetti laterali si stagliano nelle nicchie le statue delle Virtù (Verità, Castigo, Tolleranza, Ardire magnanimo e Ardire generoso eccetera) alternate a finestre soprastate da busti di Uomini illustri, qualificati dalle iscrizioni poste sul loro piedistallo. L'impostazione iconografica dell'insieme rimanda a modelli del manierismo romano e napoletano e manifesta colte ascendenze (riconoscibile è il dotto impianto dell'Iconologia di Cesare Ripa) e soprattutto un gusto per il concettismo letterario e filosofico tipicamente barocco e seicentesco, che dimostrano una certa estraneità culturale dell'opera rispetto al suo contesto locale.
Definizione Ambito Culturale:
- Dato non disponibile
- Cazzato M., Guida ai Palazzi Aristocratici del Salento. Residenze Giardini Collezioni d'arte : Congedo Editore, 2000
- AA. VV., Cazzato M. a cura di, Atlante del Barocco in Italia: Lecce ed il Salento, Atlante del Barocco in Italia: Lecce ed il Salento, , Roma: , 2015
- Orlando D’Urso G., Il Castello di Corigliano d’Otranto, Lecce: Edizioni del Grifo, 2009
Scheda
- LEBIU002181
Tipologia del bene
Tipo: Cinta fortificata
Funzione:
- Difensiva/militare
Condizione Giuridica
Proprietà Ente pubblico territoriale
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Tipo: Soprintendenze ambito architettura-belle arti-paesaggio
Ente: SABAP-LE (Archite-BA-Pae)
Ruolo: Tutela e valorizzazione
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elemento contenuto in - Complesso Topografico
Castello de' Monti (età moderna e contemporanea) - LEBIC000137
Periodo:
- Età moderna (XVI -XVIII secolo)
- Età contemporanea (XIX-XXI secolo)
Motivazione:
- Analisi delle strutture
- Analisi stilistica
- Analisi tipologica
- Integro