Complesso del Castello Episcopio – settore nord occidentale (età medievale e moderna)

Il castello di Grottaglie, che ha costituito una delle sedi dell’arcivescovato di Taranto, è ubicato nella settore sud-orientale del centro storico di Grottaglie. Nella sua configurazione attuale il castello si presenta composto da due blocchi; quello principale, disposto a sud-est, è articolato intorno ad un atrio ed è circondato da mura sul lati nord ed est, mentre sui lati sud e ovest i bastioni coincidono con il fabbricato principale. Il settore a nord-ovest, di più recente edificazione, è edificato solo sul lato ovest ed è stato delimitato da mura solo in età contemporanea. Il complesso così definito ha la pianta grosso modo di un trapezio, orientato in senso NW-SE, con la base rivolta ad ovest e ingresso sullo stesso lato. Tra i due cortili attorno a cui si articolano i due blocchi del complesso si erge la torre maestra, che fa parte del nucleo originario del castello. Rispetto al settore principale del complesso, realizzato già nel XIV secolo, il settore nord-occidentale è più tardo; è possibile che sia stato realizzato nel 1483 quando, secondo un documento della Curia di Taranto (citato dal Blandamura, vedi bibliografia), il cardinale arcivescovo Giovanni d’Aragona procedette alla ricostruzione di parte delle fortificazioni cittadine, vietando che una parte di materiali costruttivi fosse dirottata verso Taranto per analoghi lavori. Come si è detto, l’area presentava una serie di ambienti localizzati sul lato ovest e per il resto della sua estensione era occupata da un vasto cortile/giardino interno; questo spazio (a quanto sembra delimitato da mura solo in età contemporanea), secondo un documento curiale del 1711, era utilizzato come “giardino per uso di casa all’Arcivescovo”. Il documento è interessante perché distingue esplicitamente questo giardino “domestico” da quello più grande, contiguo al lato ovest del castello, che viene definito come “Terra ammurata”; per contrasto se ne deduce che il giardino interno (che fungeva anche da frutteto, e che a differenza dell’altro non veniva dato in fitto), almeno alla data di redazione del documento, fosse privo di recinzione. Nell’ambito dei lavori promossi nel 1649 promossi dal mons. Tommaso Caracciolo, il complesso del castello (che già nel 1619 era stato trasformato in dimora aristocratica) venne dotato di nuovi ambienti, destinati a funzioni di servizio, ad alloggi per il personale ed a foresteria. Secondo la descrizione riportata dal Blandamura, buona parte di questi ambienti si aprivano su una veranda prospiciente il grande cortile e quindi dovevano essere localizzati lungo il corpo di fabbrica che delimitava il giardino ad ovest. Nei primi anni del XX secolo questo settore del castello subisce le ultime modifiche strutturali, con l’innalzamento del piano di calpestio nel cortile nord-occidentale e la conseguente costruzione della intercapedine per mantenere illuminati i locali interni (che prima di tale modifica erano aperti sul piano di calpestio); allo stesso periodo risale la recinzione che ha delimitato il cortile sui lati nord ed est.

Notizie storico-critiche:

  • Nei primi anni del XX secolo questo settore del castello subisce le ultime modifiche strutturali, con l’innalzamento del piano di calpestio nel cortile nordoccidentale e la conseguente costruzione della intercapedine per mantenere illuminati i locali interni (che prima di tale modifica erano aperti sul piano di calpestio); allo stesso periodo risale la recinzione che ha delimitato il cortile sui lati nord ed est.
  • Nell’ambito dei lavori promossi nel 1649 promossi dal mons. Tommaso Caracciolo, il complesso del castello (che già nel 1619 era stato trasformato in dimora aristocratica) venne dotato di nuovi ambienti, destinati a funzioni di servizio, ad alloggi per il personale ed a foresteria. Secondo la descrizione riportata dal Blandamura, buona parte di questi ambienti si aprivano su una veranda prospiciente il grande cortile e quindi dovevano essere localizzati lungo il corpo di fabbrica che delimitava il giardino ad ovest.
  • Il settore nordoccidentale del castello viene nella seconda metà del XV secolo.

Definizione Ambito Culturale:

  • Dato non disponibile
Bibliografia:
  • AA. VV., Cazzato M. a cura di, Atlante del Barocco in Italia: Lecce ed il Salento, Atlante del Barocco in Italia: Lecce ed il Salento, , Roma: , 2015
  • AA. VV., De Vita R. a cura di, Castelli e Torri della Terra d’Otranto, Castelli e Torri della Terra d’Otranto, , Bari: Adda Editore, 1975
  • Blandamura G., La Baronia Arcivescovile e il Castello-Episcopio di Grottaglie, La Baronia Arcivescovile e il Castello-Episcopio di Grottaglie,, , Taranto: , 1933
  • Claveri, N., Fagiolo M. a cura di, Il palazzo ducale e il castello – episcopio di Grottaglie: trasformazioni architettoniche e contese feudali, Il sistema delle residenze nobiliari. Italia Meridionale, , Roma: , 2010

Scheda

Codice Carta Beni Culturali Regione Puglia
  • TABIU001124

Tipologia del bene

Tipo: Giardino

Funzione: 

  • Abitativa/residenziale

Proprietario: Amministrazione dello Stato

Condizione Giuridica

Proprietà Ente pubblico territoriale

Ente competente
  • Tipo: Soprintendenze ambito architettura-belle arti-paesaggio

    Ente: SABAP-LE (Archite-BA-Pae)

    Ruolo: Tutela

Periodo:

  • Basso Medioevo (XI-XV secolo)
  • Età moderna (XVI -XVIII secolo)
  • Età contemporanea (XIX-XXI secolo)

Motivazione: 

  • Bibliografia

Cronologia specifica:

Dal: XV d.C. Al: XXI d.C

Stato di conservazione
  • Integro

Criterio di perimetrazione: Il bene è stato perimetrato sulla base dell'ortofoto

Tipo Fruibilità: Aperto al pubblico