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Il palazzo, che si affaccia sulla piazza principale del paese, è il risultato di una serie di interventi realizzati tra la prima metà del Cinquecento, periodo della sua costruzione, e i primi anni del Settecento.L'edificio è articolato intorno a un cortile quadrangolare. Della struttura cinquecentesca permane il lungo e basso corpo corrispondente alla facciata con portale con arco a tutto sesto sul quale poggiano nove mensole, forse parte di un balcone non più esistente (le aperture sono state modificate nell’Ottocento). Nel Settecento furono apportate una serie di modifiche ai corpi di fabbrica che prospettavano sul cortile (sul terrazzo viene realizzata una fontana dal “clan” di Giuseppe Cino, su commissione di Alessandro III Mattei, composta da tre fornici sovrastati da una trabeazione con motivi vegetali che incorniciano una targa con epigrafe). Gli ambienti a piano terra, adibiti un tempo a stalle, magazzini e alloggi per la servitù, non presentano tipologie architettoniche degne di nota. L'androne, voltato a stella, immette nell'ampio cortile caratterizzato da un portale bugnato e da una balaustra in pietra. Al piano superiore si aprono una serie di finestre con coronamento a timpano, anch'esse poggianti su mensole. Le stanze del piano nobile, destinato alla residenza dei baroni, presentavano svariati esempi di volte. Pochi sono gli elementi che permangono della struttura antica, come un camino con decorazione a stucco e mattonelle policrome, un altare con paliotto in pietra leccese e con decorazione ad affresco che simula una macchina architettonica con nicchia, trabeazione e fastigio, forse ciò che resta dell’antica cappella dedicata a Santa Maria della Pietà descritta nella Visita Pastorale di Monsignor Pappacoda nel 1652.
Notizie storico-critiche:
- Edificato agli inizi del XVI secolo dai baroni Mattei, l'edificio divenne sede di una ricca biblioteca ad opera di Alessandro Mattei II, noto come "grande umanista e mecenate", il quale ospitò nel Palazzo Baronale il filosofo e medico di Leverano Girolamo Marciano, che si servì della Biblioteca del Conte ("ricchissima di tanti libri che non ha pari nella provincia") per completare la sua "Descrizione di Terra d'Otranto".
- Verso la metà del Seicento il palazzo fu ampliato e modificato, mentre le ultime trasformazioni furono volute dall'ultimo dei discendenti del Casato Mattei (il pronipote Alessandro III) che fece costruire nel 1700 una passeggiata scoperta nel cortile e la fontana opera di Giuseppe Cino (tuttora visibile all'interno del palazzo, al piano superiore). Il palazzo passò poi ai duchi Carignani, alle famiglie Plantera, Balsamo. Scanderberg-Paladini-Lopez y Royo e Guadagno; attualmente è di proprietà Guadagno - Valzano.
- A partire dal Settecento subisce una lenta decadenza che porterà alla sua configurazione attuale, privata, nel XX secolo, dei grandi giardini che in parte lo delimitavano.
Definizione Ambito Culturale:
- Dato non disponibile
- Novoli. Emergenze storico artistiche, , 1, : Imago Editrice, 2003
- Cazzato M., Lecce e il Salento 1, Atlante del Barocco in Italia, , Roma: De Luca Editori d'Arte, 2015
Scheda
- LEBIU002074
Tipologia del bene
Tipo: Palazzo
Funzione:
- Pubblica
- Abitativa/residenziale
Condizione Giuridica
Proprietà privata
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Tipo: Soprintendenze ambito architettura-belle arti-paesaggio
Ente: SABAP-LE (Archite-BA-Pae)
Ruolo: Tutela e valorizzazione
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Bene composto [è riutilizzato da] - Sito
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elemento contenuto in - Sito
Periodo:
- Età moderna (XVI -XVIII secolo)
- Età contemporanea (XIX-XXI secolo)
Motivazione:
- Analisi delle strutture
- Bibliografia
- Conservato parzialmente
Criterio di perimetrazione: Si perimetra l'area occupata dalle strutture
Tipo Fruibilità: Aperto al pubblico