Cattedrale di San Cataldo – cripta (da età medievale a moderna)

La cripta della cattedrale di San Cataldo si estende sotto capocroce dell'edificio soprastante, presentando quindi una pianta a T rovesciata, con il braccio orizzontale orientato in senso N/S e (corrispondente al transetto) e il braccio verticale orientato in senso E/W corrispondente al presbiterio. Entrambi i bracci sono suddivisi in due navate da due file di basse colonne, certamente provenienti da edifici più antichi, sormontate da mensole che fungono da capitelli, sulle quali si scaricano le volte a crociera dal sesto rialzato. Durante i recenti restauri è stata acclarata senza ombra di dubbio la continuità strutturale tra le murature della cripta e quelle del sovrastante capocroce: l'ambiente ipogeo deve essere pertanto considerato parte integrante della costruzione della chiesa bizantina di fine X secolo (probabilmente mai del tutto terminata) che fu poi inglobata nella cattedrale normanna. La cripta, alla quale si accede tramite una scalinata il cui ingresso è ubicato davanti all'altare maggiore e dalla quale è separata da un avancorpo ricavato in epoca posteriore, è decorata da numerosi affreschi, databili al XIII al XIV secolo d.C. mentre l'unico reperto scultoreo è costituito da un sarcofago tardo medievale raffigurante l'anima della defunta portata in cielo da due angeli. A partire almeno dal XIV secolo la cripta della cattedrale fu utilizzata come luogo di sepoltura per le famiglie più abbienti della città; dalle fonti si sa inoltre che era dotata di numerosi altari, che era dotata di due accessi laterali e che, al tempo della visita dell'arcivescovo Brancaccio (1477) era già in fase di parziale abbandono. Con l'arcivescovo Caracciolo la cripta fu dotata della scalinata di accesso tuttora in uso; fu tuttavia lo stesso religioso a decretare la parziale chiusura dell'ambiente ipogeo nel 1653, lasciando aperto al culto solo l'avancorpo con la nuova scalinata. La cripta fu definitivamente obliterata nel 1844 e riscoperta nel 1901; l'impianto originario è stato recuperato grazie ai restauri degli anni '70.

Notizie storico-critiche:

  • La cripta viene realizzata contestualemente alla costruzione della chiesa bizantina di fine X secolo, che precede il duomo normanno.
  • In età bassomedievale la cripta viene decorata con affreschi
  • Con l’arcivescovo Caracciolo la cripta fu dotata della scalinata di accesso tuttora in uso; fu tuttavia lo stesso religioso a decretare la parziale chiusura dell’ambiente ipogeo nel 1653, lasciando aperto al culto solo l’avancorpo con la nuova scalinata.
  • La cripta, definitivamente obliterata nel 1844, fu riscoperta nel 1901

Definizione Ambito Culturale:

  • Dato non disponibile
Bibliografia:
  • D'Angela C., Taranto medievale, Taranto medievale, , Taranto: , 2002
  • Belli D'Elia P., La Cattedrale di Taranto, La Chiesa di Taranto, , Galatina: , 1977
  • Belli D'Elia P., AA. VV. a cura di, Taranto. La cattedrale, Alle sorgenti del Romanico. Puglia XI secolo, , Bari: , 1975

Scheda

Codice Carta Beni Culturali Regione Puglia
  • TABIU000735

Tipologia del bene

Tipo: Cripta

Funzione: 

  • Sacra/religiosa/culto

Condizione Giuridica

Proprietà Ente religioso cattolico

Ente competente
  • Tipo: Soprintendenze ambito architettura-belle arti-paesaggio

    Ente: SABAP-LE (Archite-BA-Pae)

    Ruolo: Tutela

Periodo:

  • Basso Medioevo (XI-XV secolo)
  • Età moderna (XVI -XVIII secolo)
  • Alto Medioevo (VII-X secolo)
  • Età contemporanea (XIX-XXI secolo)

Motivazione: 

  • Bibliografia

Cronologia specifica:

Dal: XI d.C. Al: XXI d.C.

Stato di conservazione
  • Integro

Criterio di perimetrazione: Il bene è stato posizionato sulla base delle indicazioni contenute in bibliografia

Tipo Fruibilità: Edificio di culto