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La Cattedrale di Nardò è stata modificata a più riprese nel corso dei secoli. L'attuale complesso infatti sorge sul luogo di una originaria costruzione basiliana databile tra il VII e XI secolo di cui rimangono solo alcuni elementi architettonici ritrovati durante i lavori di rifacimento del pavimento alla fine dell'Ottocento. Con la conquista normanna nel 1055 il complesso basiliano venne affidato ai Benedettini e la chiesa fu ricostruita col nome di Santa Maria de Nerito e dedicata in seguito a Maria SS. Assunta sotto Urbano II (1088-1092). Durante la metà del XIII secolo in epoca sveva fu rifatto il lato nord della Chiesa e furono eseguite modifiche interne con l'inserimento di archi a sesto acuto. Nel periodo angioino (metà XIV secolo) furono demolite le absidi prolungando in senso longitudinale l'impianto e furono aggiunti il coro attuale e le due cappelle laterali, fu anche aggiunta una porta sul prospetto sud e rifatta la facciata principale. Successivamente nel 1413 Nardò divenne sede vescovile. Durante i secoli XV - XVII furono effettuati altri interventi sulla fabbrica e nel 1680 fu costruita la Cappella del SS. Sacramento. Con il Vescovo Sanfelice nel 1725, anno giubilare, furono nuovamente modificati l'interno e la facciata che tali sono rimasti senza subire altre modifiche. La facciata è in stile tardo barocco con caratteri molto lineari e lascia intuire dall'esterno la divisione interna in tre navate. Il portone d'ingresso è separato dai due laterali da due coppie di paraste. Sopra gli ingressi laterali vi sono due rosoni circolari mentre al centro è presente un ampio rosone di forma poligonale sovrastato da un cornicione terminale. All'interno la suddivisione in tre navate è data da due file di cinque colonne sormontate da preziosi capitelli; sono presenti nove cappelle con altari arricchiti da colonne tortili in tipico stile barocco; la copertura è a capriate lignee. Sulle pareti numerosi affreschi di tradizione tardo bizantina (secc. XIV-XV), tra questi S. Nicola, Cristo in trono, S. Agostino, e una Vergine con Bambino del 1511. Gli affreschi del catino absidale, dell'inizio del Novecento, sono di Cesare Maccari. Pregevole il coro ligneo del 1590. Nella Cappella del Crocifisso (navata sinistra) è conservato un prezioso Cristo Nero, opera di cultura iberica rapportata all'ambiente napoletano del XIII-XIV sec. Nella seconda metà del XIX secolo sotto il Vescovo Ricciardi furono rifatti il soffitto, l'organo, il pavimento e le vetrate. La chiesa fu chiusa al culto nel 1892 e fu riaperta nel 1900; nel 1980 ha ottenuto il titolo di Basilica Pontificia Minore.
- Mazzarella E., Nardò Sacra, , 1, : Congedo Editore, 1999
- Mennonna M., Guida di Nardò : Congedo Editore, 2001
- Vetere B., Vetere B. a cura di, Città e Monastero, Città e Monastero, , Galatina: Congedo Editore, 1986
Scheda
- LEBIU000310
Tipologia del bene
Tipo: Chiesa
Funzione:
- Sacra/religiosa/culto
Condizione Giuridica
Proprietà Ente religioso cattolico
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Tipo: Soprintendenze ambito architettura-belle arti-paesaggio
Ente: Sop. Belle Arti BR-LE
Ruolo: Tutela e valorizzazione
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Luogo di collocazione/localizzazione [è contenuto in] - Sito
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elemento contenuto in - Sito
Periodo:
- Età contemporanea (XIX-XXI secolo)
- Età moderna (XVI -XVIII secolo)
- Età medievale (generico)
Motivazione:
- Bibliografia
Cronologia specifica:
Dal: XI Al: XIX
- Restaurato
Tipo Fruibilità: Edificio di culto