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Nella cinta si aprivano varie porte, di cui solo tre sono state messe in luce, sebbene solo parzialmente: nella parte occidentale della città, lungo via Peri e via Petrarca, e in quella meridionale, lungo via Gemini, tutte strade che ricalcano o affiancano antichi tracciati. La cosiddetta “via Salentina”, che attraversava Ugento con un percorso grossomodo coincidente con via Madonna della Luce, doveva entrare nell’abitato, provenendo da Alezio, attraverso una porta situata presso l’angolo nord-est delle mura; ne usciva diretta a sud, verso Vereto, forse mediante un’apertura che poteva esistere nel punto in cui le fortificazioni sono attraversate dalla strada per Acquarica oppure da quella individuata lungo la strada per Gemini. Un’altra porta si doveva probabilmente trovare sul lato nord-ovest dell’abitato, all’altezza di via Mandorle, dove, al di sotto della strada moderna, ne è stata rinvenuta una di età ellenistica con lo stesso orientamento: è costituita da terreno battuto misto a pietrame, doveva avere una larghezza superiore a 3,60 m e si sovrappone parzialmente a una necropoli di IV-III sec. a.C. Altri assi stradali dello stesso tipo sono stati scoperti in vari punti della città: in via Modena, orientato nord-sud e forse diretto verso una porta aperta nel punto in cui via Acquarelli attraversa la cinta; all’incrocio tra via D’Azeglio e via Goldoni, con andamento est-ovest, visibile in traccia nelle foto aeree storiche e diretto verso una porta che doveva esistere presso l’angolo sud-orientale delle mura; in via Mare, con orientamento nord-ovest/sud-est, che probabilmente attraversava le fortificazioni all’altezza di piazza A. Moro. Quest’ultima strada, larga fino a 4,70 m, è fiancheggiata sul lato occidentale da una profonda canaletta per il deflusso delle acque e lungo quello orientale da una necropoli di III-II sec. a.C., con tombe a sarcofago e a cassa di lastroni che mostrano un orientamento parallelo all’asse viario. Per quanto riguarda poi i rinvenimenti dello stesso periodo, non a carattere funerario, si possono ricordare le due fornaci d’età ellenistica messe in luce in via Garibaldi e in Piazza Colonna e i resti di vari edifici a blocchi, individuati sia sulla serra (come in via Cilea e in via Mons. Pugliese), sia a sud della collina (come in via Rovigo).
Definizione Ambito Culturale:
- Dato non disponibile
- AA. VV., Ceraudo G. a cura di, Archeologia delle Regioni d'Italia. Puglia Bologna: , 2014
- AA. VV., D'Andria F., Dell'Aglio M. A. a cura di, Klahoi Zis. Il culto di Zeus ad Ugento, Klahoi Zis. Il culto di Zeus ad Ugento, , Cavallino: , 2002, 89
Scheda
- LEBIU000256
Tipologia del bene
Tipo: Non definibile
Funzione:
- Produttiva/lavorazione/artigianale
- Abitativa/residenziale
Condizione Giuridica
Proprietà mista pubblica/privata
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Tipo: Soprintendenze ambito archeologico
Ente: Sop. Archeologia Puglia
Ruolo: Tutela
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elemento contenuto in - Sito
Periodo:
- Età Ellenistica (IV-I sec. a.C.)
Motivazione:
- Analisi delle strutture
- Bibliografia
- Danno grave
Criterio di perimetrazione: Si perimetra l'area circondata dalle mura antiche