Masseria Palumbo o Gambetta - Ipogeo

La masseria sorge su un grande frantoio ipogeo documentato a partire dall'età Medioevale e di cui sono ancora ben visibili gli ambienti destinati alla produzione e alla conservazione dell'olio. In questo territorio, e probabilmente in questo luogo, sorgeva il casale di Vulpiclano o Vupliciano, attestato già in documenti dell'XI secolo. Tra questi, una carta dell'anno 1078 (Codice Diplomatico Barese, V, n. 3, p.7) è utile per conoscere notizie dettagliate su uno dei tanti frantoi attivi all'interno del casale. "Munda monacha f. Simeonis" di Bari si rivolge al notaio Iohannes per vendere la porzione di sua proprietà di un "tarpito" (trappeto) "in loco Vulpicclano", completo di tutti i suoi arredi: cripte di varie dimensioni "pro utilitate de tarpito ipso", altari con macine, torchi, e quant'altro fosse funzionale ad un buon frantoio ("altare ordinato et ipsa macina et fuso cum ferre et sua lignamina et pali et dalfino cum cabitello").

Bibliografia:
  • DELL'AQUILA C., CAROFIGLIO F., Bari extra moenia. Insediamenti rupestri ed ipogei, , VOL. 2, : , 1985
  • Carofiglio F., Bari extra moenia, insediamenti rupestri ed ipogei, , 3, : Comune di Bari, 1985

Scheda

Codice Carta Beni Culturali Regione Puglia
  • BABIU000343

Tipologia del bene

Tipo: Frantoio ipogeo

Funzione: 

  • Produttiva/lavorazione/artigianale
  • Agricola

Condizione Giuridica

Proprietà privata

Ente competente
  • Tipo: Soprintendenze ambito architettura-belle arti-paesaggio

    Ente: Sop. Belle Arti BA-BAT-FG

    Ruolo: Tutela

Periodo:

  • Basso Medioevo (XI-XV secolo)

Motivazione: 

  • Analisi delle strutture
  • Bibliografia
  • Fonte archivistica

Stato di conservazione
  • Conservato parzialmente