Villa Framarino

Il bianco edificio di Villa Framarino domina da un leggero poggio una vasta area quasi del tutto priva di vegetazione a fusto e, per una scelta dettata da esigenze difensive nonché scenografiche, è raggiungibile dopo un viale molto lungo e stretto, che permetteva l'agevole avvistamento dal terrazzo della residenza dei visitatori indesiderati. La masseria è il risultato di un'organica costruzione risalente all'inizio del XIX secolo, fatta realizzare da Ignazio Framarino Malatesta, probabilmente utilizzando in parte la struttura di una torre più antica del XVI-XVII secolo individuabile nella muratura a sud, verso la lama. Chiuso da un muro di recinzione rettilineo, l'edificio è articolato in due zone distinte. Al di sotto è presente una struttura ipogea databile all'Età Medievale. La planimetria del complesso è quella tipica degli ipogei baresi, anche se si differenzia dagli altri per l'accuratezza dello scavo e dei particolari. La villa insiste su un'area ricca di storia: gli studi del Ruta vi hanno individuato le tracce di un decumano romano dell'Ager Varinus che dalla villa Framarino scendeva fino alla masseria Prete, dove si intersecava con la via Traiana. Successivamente, in epoca bizantina, la zona divenne pertinenza del casale di Cammarata, in cui rientravano la masseria Caffariello, numerose chiese (poco distante, in direzione Bitonto, si può ancora ammirare la chiesa dell'Annunziata) ed ipogei adibiti a frantoio; il casale fu completamente distrutto nel XIV secolo durante le lotte fratricide tra le vicine Università di Bitonto, Modugno e Bari. Notizie precise indicano che per cinque secoli (dal XIII al XVIII) la zona dell'antico casale di Cammarata divenne feudo della nobile famiglia Effrem, per passare a fine '700 al marchese napoletano De Angelis. Nel 1832 fu quindi venduta ad Ignazio Framarino dei Malatesta di Giovinazzo. La famiglia Effrem, oriunda greca, divenne feudataria di Cammarata con i normanni, e di altri feudi con Carlo d'Angiò e con Ferrante d'Aragona. Si estinse con l'abate Saverio Effrem nel 1688. La famiglia Framarino Malatesta era originaria di Rimini e possedeva anche un'abbazia-masseria con frantoio in località San Lorenzo nei pressi di Fasano.

Notizie storico-critiche:

  • La masseria è il risultato di un'organica costruzione risalente all'inizio del XIX secolo, fatta realizzare da Ignazio Framarino Malatesta.
  • L'edificio riutilizza in parte la struttura di una torre più antica del XVI-XVII secolo individuabile nella muratura a sud, verso la lama.
  • Con la morte dell'abate Saverio Effrem nel 1688, il complesso fu acquisito dalla famiglia Framarino Malatesta che era originaria di Rimini e possedeva anche un'abbazia-masseria con frantoio in località San Lorenzo nei pressi di Fasano.

Definizione Ambito Culturale:

  • Maestranze pugliesi
Bibliografia:
  • Cataldo G., Programma di salvaguardia del patrimonio storico architettonico del territorio di Bari. Analisi, acquisizione e recupero. : Comune di Bari, 1989

Scheda

Codice Carta Beni Culturali Regione Puglia
  • BABIU000101

Tipologia del bene

Tipo: Abitazione

Funzione: 

  • Abitativa/residenziale
  • Produttiva/lavorazione/artigianale

Condizione Giuridica

Proprietà privata

Ente competente
  • Tipo: Soprintendenze ambito archeologico

    Ente: Sop. Archeologia Puglia

    Ruolo: Tutela

  • Tipo: Soprintendenze ambito architettura-belle arti-paesaggio

    Ente: Sop. Belle Arti BA-BAT-FG

    Ruolo: Tutela

Periodo:

  • Basso Medioevo (XI-XV secolo)
  • Età moderna (XVI -XVIII secolo)
  • Età contemporanea (XIX-XXI secolo)

Motivazione: 

  • Bibliografia

Stato di conservazione
  • Restaurato

Tipo Fruibilità: Azienda agricola