Chiesa matrice di San Nicola

Il complesso comprende la chiesa Matrice, il campanile, la cripta, il cappellone del SS. Sacramento e l'oratorio. La chiesa potrebbe essersi impiantata sulla chiesa fatta edificare da Carlo d'Angiò (XIII d.C.), come attestano le fonti, ma le prime notizie certe risalgono al XVI secolo. Nel 1547 i lavori risultano già iniziati. La chiesa venne completata negli anni 1558-1564 sotto la direzione del dalmata Francesco da Sebenico, coadiuvato dal figlio Giovanni e dal maestro Giovanni da Corfù. Successivamente furono eseguiti altri lavori che alterarono la struttura originaria del tempio. Infatti furono costruite quattro cappelle e nella navata sinistra furono eretti tre altari. Nel XVIII secolo la chiesa fu rimaneggiata e restaurata. La chiesa è priva di sagrato, per cui si accede direttamente al portale mediante una scalinata di quattro gradini. La facciata è divisa orizzontalmente in tre ordini da cornici marcapiano. L'ordine inferiore è tripartito in paraste dai capitelli pseudo-corinzi e delimitato da semipilastri angolari. Il portale ha stipiti lisci, le cui mostre recano incise al centro una testa di cherubino e rose emisferiche alle due estremità. Ai due lati nani stilofori (il destro è privo di testa), poggianti su blocchi di pietra sovrapposti, sorreggono sulla spalla, mediante colonne corinzie, la trabeazione, sormontata a sua volta da timpano triangolare. Il fregio, ornato da motivo a fogliame e piccole volute, è terminato alle estremità da dadi con decorazioni in rilievo. Gli scomparti laterali sono forati da due oculi a forma di cocci. Il secondo ordine è contraddistinto dal motivo di otto aperture rettangolari binate. Una elegante ruota di S. Caterina, incorniciata da fascia ornata di festone a rilievo, illeggiadrisce il frontone, raccordato all'ordine inferiore degli spioventi della copertura delle navi laterali. Conclude il prospetto il timpano triangolare coronato da larga cornice, con acroteri ai tre angoli. Interessante la fiancata sinistra per gli elementi romanici nell'ordine inferiore. Scandita in sei reparti da lesene ornate di capitelli vari è movimentata da una serie di archetti pensili. Arricchiscono la fiancata tre monofore lievemente ogivali e il bel portale dell'ingresso laterale. Su ambedue i lati, su due blocchi parallelepipedi ornati nelle tre facce da decorazione a fogliame riquadrata in pannelli, sono accosciati due leoni dall'aspetto fiero, sul cui dorso si elevano due colonne scanalate con base a doppio toro e ricchi capitelli. Su questi gravita la trabeazione, sormontata da timpano ad arco rialzato, adorno nell'intradosso da lacunari con rosette e nell'estradosso da triplice listello e fascia di fogliame in rilievo. Il secondo ordine è identico a quello del prospetto col ripetuto motivo delle finestre rettangolari binate. Al di sopra, più arretrato, s'innalza il muro esterno della navata centrale, scandito da monofore centinate. Nella parte posteriore della fiancata sinistra, di poco sporgente, si erge su alta zoccolatura scorniciata, il campanile a guisa di poderoso torrione, che dall'altezza della chiesa si sopraeleva isolato. Il secondo campanile è di epoca posteriore (sec. XVII) è alquanto rientrante ed è aperto in ogni faccia da monofore arcate, affiancate da larghe lesene sormontate da formelle sbaccellate. Conclude la costruzione una larga cornice sagomata a diversi profili. Il campanile è incompiuto. La fiancata destra è occultata da costruzioni di case addossate alla chiesa. La pianta è a tre navate (m 33x24), divise sui due lati da quattro colonne corinzie, con dadi ornati di ovuli, su cui sono impostati gli archi a pieno centro, decorati da gentili fusaiole e palline. I capitelli delle colonne differiscono gli uni dagli altri. Gli archi a diversi profili sono intervallati da pilastrini piatti, su cui ricorre una trabeazione con fregio ornato e cornicione aggettante. Sul cornicione si ergono i pilastrini del matroneo sorreggenti una trabeazione più semplice, sulla quale si eleva la parte terminale della navata centrale, scandita da finestre arcuate. La volta della navata centrale è a capriate a vista, mentre le coperture dei matronei sono a spioventi in legno. Le navate laterali, divise in quattro campate da archi impostati sui capitelli delle colonne centrali e su mensole pensili alla parete, sono ricoperte da volta a vela. Tra le lesene si aprono arcate che determinano piccoli vani a sinistra, e profonde cappelle a destra: vani e cappelle sono aperti da finestrelle ad arco acuto. Sul lato destro si trova il Cappellone del SS. Sacramento, all'interno del quale officia la Confraternita omonima, con un solo altare. La parte absidale è limitata da una balaustra di marmo incastonato del secolo XVIII. A destra del Cappellone si apre una porta mediante la quale si accede all'oratorio in cui si conserva un notevole coro ligneo del XVIII secolo. Sul presbiterio l'altare maggiore è formato da mensa retta da colonne con ricchi capitelli. L'abside semicircolare con catino, eretta nel 1700, conserva tuttora lo stile barocco con decorazioni di stucco. Intorno è collocato il coro con pannelli dorsali a rilievo e disegni ad intarsi. Più in alto tre nicchie racchiudenti statue di santi. Nel 1744 l'ipogeo sottostante il transetto, prima destinato a sepolture, fu trasformato in oratorio-cripta, per sistemare il legno della croce, di cui il capitolo era venuto in possesso nel 1713. Si procedette così a sopraelevare il presbiterio, con la rimozione delle ultime due colonne della navata, interruzione del cornicione e demolizione del corrispondente tratto del matroneo. Fu creata una nuova scalinata per l'accesso al presbiterio. Dalla navata sinistra si accede per una scalinata alla cripta. È divisa in tre navate da pilastrini a destra e da due pilastri e una colonna a sinistra. Ha volta a crociera.

Notizie storico-critiche:

  • La chiesa potrebbe essersi impiantata sulla chiesa fatta edificare da Carlo d’Angiò (XIII d.C.), come attestano le fonti, ma le prime notizie certe risalgono al XVI secolo. Nel 1547 i lavori risultano già iniziati. La chiesa venne completata negli anni 1558-1564 sotto la direzione del dalmata Francesco da Sebenico, coadiuvato dal figlio Giovanni e dal maestro Giovanni da Corfù.
  • furono costruite quattro cappelle e nella navata sinistra furono eretti tre altari
  • Nel XVIII secolo la chiesa fu rimaneggiata e restaurata.
  • Nel 1744 l’ipogeo sottostante il transetto, prima destinato a sepolture, fu trasformato in oratorio-cripta, per sistemare il legno della croce, di cui il capitolo era venuto in possesso nel 1713. Si procedette così a sopraelevare il presbiterio, con la rimozione delle ultime due colonne della navata, interruzione del cornicione e demolizione del corrispondente tratto del matroneo.
Bibliografia:
  • Uva N., Saggio storico su Mola di Bari, ,1964
  • Mancini A., Mola di Bari e le sue Chiese, ,1975
  • Milano N., Le chiese della diocesi di Bari. Note storiche e artistiche, Volume unico, , Bari: Levante Editore, 1982
  • Lisimberti P., Todisco A., Un gioiello del Rinascimento adriatico. La chiesa Matrice di Mola di Bari, Un gioiello del Rinascimento adriatico. La chiesa Matrice di Mola di Bari, , Fasano: , 2002
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Scheda

Codice Carta Beni Culturali Regione Puglia
  • BABIC000106

Tipologia del bene

Tipo: complesso - cattedrale

Criterio Identificazione: Il complesso comprende la chiesa, la cripta, il Cappellone del SS. Sacramento, l'oratorio, il campanile.

Funzione: 

  • Sacra/religiosa/culto

Condizione Giuridica

Proprietà Ente religioso cattolico

Ente competente
  • Tipo: Soprintendenze ambito architettura-belle arti-paesaggio

    Ente: Sop. Belle Arti BA-BAT-FG

    Ruolo: Tutela e valorizzazione

Periodo:

  • Basso Medioevo (XI-XV secolo)
  • Età moderna (XVI -XVIII secolo)
  • Età contemporanea (XIX-XXI secolo)

Motivazione: 

  • Bibliografia

Cronologia specifica:

Stato di conservazione
  • Integro
  • Restaurato

Criterio di perimetrazione: Perimetrazione dell'ingombro delle strutture e su base puntiforme.