MUDI - Museo diocesano di arte sacra di Taranto

Il Museo Diocesano di Taranto – MUDI – inaugurato nel maggio del 2011, conserva e valorizza il patrimonio culturale e religioso dell’Arcidiocesi di Taranto. Il Museo è ospitato nel Palazzo del Seminario Arcivescovile, inaugurato il 1 giugno 1568 secondo i dettami del Concilio di Trento e successivamente oggetto di lavori di restauro e ampliamento tra il XVI e XVIII secolo. L’edificio, che subì l’occupazione delle truppe francesi nel XIX secolo, è rimasto in stato di abbandono e degrado dal 1965 fino agli anni ’80 – ’90, decennio in cui è stato restaurato al fine di ospitare il Museo d’arte sacra. Il Seminario, composto di tre livelli, organizzati attorno al chiostro, presenta la facciata principale insolitamente orientata verso il mare. La parte bassa della facciata presenta bucature irregolarmente distribuite, mentre la parte sovrastante bucature regolari e complanari. Il portale ad arco mistilineo che prospetta sul Mar Grande è affiancato da paraste ribattute, le due centrali, ruotate di 45 gradi, reggono una trabeazione. Il portale sul Mar Grande, come parte del portale che prospetta su Largo Seminario, è stato ricostruito a causa della perdita della decorazione del fastigio. Importanti restauri sono stati condotti nel ‘800 dall’ing. Davide Conversano. Il percorso di visita che si snoda su tre livelli per un totale di 36 sale espositive organizzate in sette sezioni tematiche, comprende l’esposizione di più di 300 opere d’arte realizzate tra il VII e il XXI secolo. La collezione si compone di manufatti scultorei, una ricca serie pittorica, pregiati paramenti sacri, sportelli di tabernacolo, un parato di candelieri con corallo e lapislazzuli di manifattura trapanese, un rarissimo arazzo di bisso, crocifissi in avorio di scuola fiamminga, corredi di altare in avorio e madreperla. Di notevole valore e fattura sono gli argenti e gli ori provenienti dal Tesoro di San Cataldo. Tra questi particolare importanza riveste la celebre ed antica crocetta aurea che le fonti agiografiche restituiscono come rinvenuta sul petto del Santo nel 1071 al momento del ritrovamento del corpo all’interno del sarcofago marmoreo durante la campagna di scavi nella Cattedrale. Il percorso di visita comprende l’esposizione dell’incredibile topazio brasiliano che Ferdinando II commissionò allo scultore ed incisore napoletano Andre Cariello. Il gioiello, unico al mondo per dimensioni, peso e fattura, è al centro di una avvincente vicenda che, iniziata nella seconda metà del ‘800, si conclude nel 1936 con la donazione all’arcidiocesi ionica da parte di Angelo Raffaele Latagliata, nobiluomo tarantino e con l’esposizione nel 2011 nel Museo diocesano di Taranto.

Tipologia prevalente: Museo, galleria non a scopo di lucro e/o raccolta

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Scheda

Codice Carta Beni Culturali Regione Puglia
  • TALDC000016

Condizione Giuridica:  Dato non disponibile

  • Tipo: Soprintendenze ambito architettura-belle arti-paesaggio

    Ente: Sop. Belle Arti BR-LE

    Ruolo: Tutela

  • Tipo: Ente ecclesiastico o religioso

    Ente: Diocesi di Taranto - MUDI

    Ruolo: Gestore