Museo civico del territorio Santa Parasceve

Il Museo Civico del Territorio Santa Parasceve di Ginosa è stato creato nel 2004 e al suo interno è presente un deposito archeologico, autorizzato dalla Soprintendenza, nel quale sono custoditi reperti archeologici ritrovati a Ginosa e a Marina di Ginosa. Al piano terra della struttura vi sono due piccole sale espositive dedicate al Museo del Barbiere e a quello del Parrucchiere, in queste sale il tempo sembra essersi fermato agli anni ’40 mantenendo intatti arredi e oggetti di questi due antichi mestieri. Le sale del Museo Civico sono impreziosite dalla presenza della Biblioteca civica di Ginosa, con varie sezioni tra cui quella dedicata alla storia locale. In passato l’immobile era un monastero benedettino intitolato alla Santa Parasceve, come confermano vari documenti storici, tra cui nel più antico, datato giugno 1142, viene riportata la collocazione del convento ubicato extra murum civitatis. Nel testo di una lettera inviata da Spoleto, datata 27 agosto 1198, compare il nome di papa Innocenzo III che comunica a Rainaldo, arcivescovo di Acerenza e Matera, la sua decisione di concederlo all’abbazia cistercense di Casamari. Ci perviene anche la notizia che Guidone di Falcone e Papa, suo figlio, donarono se stessi come monaci e i loro beni al Monastero benedettino di Santa Parasceve di Ginosa. In data 8 agosto 1236 è accertata la simultanea esistenza del cenobio di Sancta Parasceve con la domus teutonica, infine come riporta un altro documento datato 19 aprile 1273, è contenuta la conferma dell'assegnazione alla Chiesa dell'Ordine Teutonico della città di Barletta della Chiesa di Santa Parasceve di Ginosa, assegnazione disposta dall'arcivescovo di Acerenza e Matera, Lorenzo Annibaldese, dell'Ordine dei Predicatori, a causa del decadimento della vita religiosa in quel monastero. L’Ecclesia Sancte Parasceven, annessa al monastero, detta anche di Santa Veneranda o di Santa Venerdì, antiqua libera et sine introitibus, esiste ancora nel 1544. L’amministrazione comunale intende ospitare nelle sale espositive una mostra intitolata “GINOSA: un paese tutto da scoprire. Storia, arte e tradizioni”, una mostra realizzata in collaborazione con la Biblioteca Civica, l’Istituto Comprensivo “G. Calò” e le associazioni del territorio. Questo percorso unisce la geomorfologia del territorio alla sua storia attraverso un percorso volto alla conoscenza del nostro paese. Ginosa è un vero e proprio museo a cielo aperto, viene considerata la “gemella di Matera” e la nostra gravina entra in forte connessione con la parte più antica del centro storico. Il Castello domina il pianoro, che presenta scavi archeologici di notevole interesse, dai quali provengono reperti di notevole rilevanza storica, artistica ed architettonica. La comunità ginosina riconosce ed affonda le sue radici nel territorio della gravina e della civiltà rupestre. Dal 1998 l’équipe dell’Università di Siena svolge annualmente scavi archeologici nel sito preistorico del Riparo l’Oscurusciuto, un riparo in grotta che ha restituito tracce dell'uomo di Neanderthal. La Passio Christi rappresenta la manifestazione più importante della tradizione culturale ginosina, che da 44 anni mette in scena la Passione di Cristo nel suggestivo scenario naturale del Rione Casale della Gravina. Non dimentichiamo che il Pasolini scelse proprio Ginosa per girare una scena del suo celebre film “Il Vangelo secondo Matteo”.

Tipologia prevalente: Museo, galleria non a scopo di lucro e/o raccolta

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Scheda

Codice Carta Beni Culturali Regione Puglia
  • TALDC000003

Condizione Giuridica:  Detenzione Ente pubblico territoriale

  • Tipo: Comune

    Ente: Comune

    Ruolo: Tutela

  • Tipo: Comune

    Ente: Comune di Ginosa

    Ruolo: Gestore