Rudiae - Sito Pluristratificato

L'antico abitato di Rudiae, distante 3 km a sud-ovest di Lecce, è situato lungo le estreme propaggini meridionali del suggestivo contesto geomorfologico noto come Valle della Cupa. L'insediamento, che si sviluppa a partire dall'Età del Ferro (VIII sec. a.C.) fino all'età tardo antica (V-VI sec. d.C.), rappresenta uno dei siti archeologici più importanti dell'intera penisola salentina; la città è nota soprattutto per aver dato i natali a Quinto Ennio (239-169 a.C.), il padre della letteratura latina. Una più approfondita conoscenza urbanistica e archeologica della piana di Lecce ha permesso di definire in maniera più adeguata il complesso sistema topografico in cui si inserisce l'abitato di Rudiae. A seguito dell'abbandono di Cavallino, la città di Rudiae assume un ruolo di riferimento territoriale, tanto è vero che, nel corso del IV sec. a.C., l'abitato viene munito di una cinta muraria lunga ca. 3.950 m che racchiudeva un'area di ca. 100 ha; il percorso delle mura è tuttora ben visibile per lunghi tratti sul terreno, eccetto che sul lato meridionale. In età romana il centro urbano perde progressivamente importanza e l'area occupata dall'insediamento sembra ridursi in maniera notevole, concentrandosi verso il settore meridionale occupato dall'anfiteatro e da altre strutture pubbliche nel vicino Fondo Acchiatura, dove sono stati condotti degli scavi archeologici sul finire degli anni '50 del secolo scorso. A causa della frammentarietà dei dati a disposizione è possibile tracciare un quadro ancora molto provvisorio delle vicende insediative di Rudiae. Sulla base delle indagini la più antica frequentazione dell'abitato risale tra la seconda metà del VII e la prima metà del VI secolo a.C.; a questa fase appartengono alcuni focolari rinvenuti nella parte centrale dell'abitato (Fondo Cataffa), sulla cui natura non si hanno ulteriori informazioni. Al VI sec. a.C. risalgono alcuni nuclei sparsi di tombe, rinvenuti in un settore esterno alle mura di fortificazione (fondo cd. Babbuine) e nella parte sud-occidentale dell'abitato (fondo Campo Chiuso). Alla fase tardo arcaica è riconducibile un gruppo di vasi figurati e a vernice nera di produzione attica, che appartengono alle collezioni ottocentesche del Museo Provinciale di Lecce e sul cui contesto di rinvenimento non si hanno informazioni. Sulla base di questi pochi dati, non è possibile tracciare un profilo dell'insediamento in età arcaica. Non è comunque improbabile che, in questa fase, Rudiae fosse un abitato di dimensioni piuttosto limitate, gravitante presso il grande centro dominante di Cavallino. Tra il V e III secolo a.C. l'abitato raggiunse il massimo momento di sviluppo ed espansione; in relazione con la contemporanea decadenza del vicino insediamento di Cavallino, Rudiae divenne il centro di riferimento più importante del territorio. Nel corso del IV sec. a.C. l'abitato venne munito di una cinta di fortificazione, lunga 4 km che racchiudeva un'area di ca. 100 ha, di cui si conservano lunghi tratti inglobati dai muri a secco che delimitano i campi. Le mura, realizzate con grandi blocchi squadrati in calcarenite locale, sono dotate di torri difensive di forma sia quadrata che circolare e presentano un fossato esterno, evidenziato sul lato settentrionale. È stato identificato anche un secondo circuito murario più interno (lungo 1400 m), come documentato in altri centri messapici (Cavallino): i pochi dati archeologici disponibili sembrano collocarlo ad un momento precedente alla metà del IV sec. a.C. Tuttavia, in seguito a recenti ricognizioni topografiche sono state espresse alcune perplessità sulla natura di questa cinta interna, interpretata piuttosto come un'opera di terrazzamento. Il tessuto urbano, in questa fase, richiamava quello degli altri centri messapici contemporanei: spazi abitativi, con assi stradali, alternati a necropoli, che secondo il costume messapico si estendono anche all'interno dell'area urbana. Numerosi nuclei di necropoli sono stati individuati in più zone dell'abitato. Sono stati rinvenuti, inoltre, alcuni ipogei (databili tra IV-III sec. a.C.), con dromos e camere funerarie scavate nella roccia, le cui pareti sono caratterizzate da una decorazione pittorica policroma e, talvolta, da iscrizioni messapiche. L'esistenza di ipogei funerari all'interno dell'area urbana, attestati anche a Lecce e a Vaste, suggerisce la presenza a Rudiae di gruppi appartenenti a ceti sociali elevati, che acquisiscono, rielaborandoli, modelli architettonici e pittorici di tradizione ellenica. I corredi delle tombe sono caratterizzati dalla presenza, oltre che della ceramica locale, di vasi figurati di produzione attica ed italiota, che confermano l'importanza e la ricchezza dell'abitato in questa fase. Scarse sono le altre evidenze archeologiche che non permettono di ricostruire complessivamente l'organizzazione dell'impianto urbano; due assi stradali ortogonali, databili genericamente alla fine del IV sec. a.C., sono stati rinvenuti lungo il circuito murario interno. Con la conquista romana Rudiae sembra occupare un ruolo secondario nel territorio leccese, a vantaggio del vicino insediamento di Lupiae. L'abitato diventa municipium, probabilmente dopo la guerra sociale, e la cittadinanza viene iscritta alla tribù Fabia; le iscrizioni attestano la presenza del decurionato, del patronato e dei culti imperiali degli Augustali e dei Mercuriali. Il quadro complessivo delle testimonianze archeologiche relative alla fase romana suggerisce una contrazione dell'abitato nella parte centro-orientale del precedente impianto: nuclei di sepolture di età romana sono stati individuati nella parte meridionale (Fondo Casotti, Campo Aperto e Panareo). Riferibili genericamente alla fase repubblicana sono le strutture rinvenute nel Fondo Acchiatura: due strade ortogonali basolate, con banchine laterali, su cui si affacciano un edificio rettangolare a blocchi squadrati, circondato da un recinto, e strutture idrauliche, con vasche scavate nella roccia, interpretate riferibili ad un ninfeo. Nella stessa area, gli scavi ottocenteschi misero in luce le strutture, oggi non più visibili, di una casa con mosaici pavimentali di età romana. Ad età imperiale è databile l'anfiteatro, posto al centro dell'insediamento, indagato in maniera sistematica dal 2011 ed ancora in corso di scavo. Iscrizioni del II e III sec. d.C. documentano l'esistenza dell'abitato ancora in età medio-imperiale; il periodo tardo-imperiale è documentato dalla fase di spoliazione e abbandono dell'anfiteatro come testimoniato dalla cronologia del materiale ceramico, in particolare dalla sigillata africana e dalle anfore commerciali, restituito dagli strati di terreno cineroso che obliteravano l'ingresso e parte dell'arena; infine, piuttosto labili ed incerte sono invece le testimonianze relative ad una frequentazione del sito in età alto-medievale.

Bibliografia:
  • Jaia A. M., Rudiae. Carta Archeologica, Metodologie di Catalogazione dei Beni Archeologici. Conoscenza e Tecnologie. Quaderno 1.2, 1.2, : Martano-Edipuglia, 1997
  • Bernardini Mario, La Rudiae Salentina, con prefazione di Pietro Romanelli, Lecce, EDITRICE SALENTINA, 1955.
  • Piccarreta F., Guaitoli M. a cura di, Rudiae, Lo sguardo di Icaro. Le collezioni dell'Aerofototeca Nazionale per la conoscenza del territorio, , : Campisano, 2003
  • Delli Ponti G., Rudiae (1), Bibliografia Topografica della Colonizzazione Greca in Italia e nelle Isole Tirreniche - BTCGI, XVII, Pisa: , 2001
  • Corchia, R., Rudiae. Problemi archeologici: una messa a punto, Taras, I, Taranto: Scorpione Editrice s.r.l., 1981
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Scheda

Codice Carta Beni Culturali Regione Puglia
  • LEBIP000079

Condizione Giuridica

Detenzione mista pubblica/privata

Ente competente
  • Tipo: Università statale

    Ente: Università del Salento

    Ruolo: Ricerca

  • Tipo: Soprintendenze ambito architettura-belle arti-paesaggio

    Ente: Sop. Belle Arti BR-LE

    Ruolo: Tutela

  • Tipo: Comune

    Ente: Comune

    Ruolo: Valorizzazione e Fruizione

  • Tipo: Soprintendenze ambito archeologico

    Ente: Soprintendenza Archeologia della Puglia

    Ruolo: Tutela e Valorizzazione

Periodo:

  • Prima età del Ferro (1.000-700 a.C.)
  • Età Arcaica (VII-VI sec. a.C.)
  • Età Classica (V-IV sec. a.C.)
  • Età Ellenistica (IV-I sec. a.C.)
  • Età romano repubblicana (fine VI-I sec. a.C.)
  • Età romano imperiale (I-III sec. d.C.)
  • Età tardoantica (IV -VI sec. d.C.)
  • Alto Medioevo (VII-X secolo)

Cronologia specifica:

Motivazione: 

  • Analisi dei materiali
  • Analisi della stratigrafia
  • Bibliografia

Dimensioni in Mq: 1000000.00

Criterio di perimetrazione: E' stata perimetrata l'area delimitata dalla cinta muraria di età ellenistica, corrispondente alla fase di maggiore espansione dell'abitato.

Tipo Fruibilità: Area archeologica