Esplora la Carta
Minervino Murge è un comune della provincia di Barletta-Andria-Trani, ubicato su un’altura, a 429 m s.l.m., che domina la valle del fiume Ofanto. Fonti documentarie di età medievale menzionano, in relazione all’area occupata dall’odierno centro abitato, il loco Monorobinum o Minerbe. Nell’XI secolo, durante il dominio normanno, l’abitato fu affidato al conte Ramfrido Altavilla. Allo stesso secolo risalgono il nucleo più antico del castello e la prima attestazione di un vescovo. Tra XIII e XIV secolo si verifica una progressiva espansione dell’abitato che si sviluppa, sulla sommità e lungo i crinali dell’altura, secondo un impianto che prevede la presenza di piccole case a schiera addossate tra loro e strette vie e stradine irregolari. Tra questo periodo e la seconda metà del XV secolo il feudo di Minervino fu dotato dagli esponenti della famiglia Del Balzo Orsini di numerosi edifici civili e religiosi. Per quanto riguarda i primi, agli inizi del XIV secolo furono completati da parte di Giovanni Pipino, conte di Minervino e Altamura, i lavori per la realizzazione del castello, mentre nella seconda metà del XV secolo furono realizzate una torre a pianta circolare su una collina posta a nord-ovest dell’abitato, immediatamente al di fuori di esso, e la Torre dell’Orologio vecchio. Al XIV secolo risale invece l’edificazione della chiesa di s. Francesco d’Assisi e dell’annesso convento dei Francescani Minori Osservanti, mentre genericamente al Basso Medioevo sono databili le strutture individuate al di sotto dell’attuale Cattedrale, verosimilmente riferibili al primo edificio di culto episcopale. Agli inizi del XVI secolo il centro abitato è interessato dalle vicende militari che coinvolsero la casata d’Aragona e Carlo VIII, re di Francia. Il feudo, occupato dai Francesi e riconquistato da Consalvo di Cordoba, venne concesso nel 1508 da Ferdinando III d’Aragona ad Onorato Gaetano, conte di Fondi, e, in seguito, al barone catalano Paolo Tolosa. Successivamente, nel 1619 il feudo fu venduto dal Sacro Consiglio a Porzia Carafa, moglie del marchese di Spinazzola e Lavello, Francesco Pignatelli, che dopo una sua breve reggenza lo passò in eredità al figlio Marzio. Quest’ultimo attuò un intenso programma di riorganizzazione dell’abitato, nell’ambito del quale intraprese il recupero architettonico e l’ampliamento del castello, con la realizzazione di nuovi vani residenziali, l’edificazione di un nuovo Palazzo del Sedile, il restauro della chiesa di s. Francesco, corrispondente all’attuale chiesa del Purgatorio, e la costruzione della chiesa della Madonna del Sabato. In una carta geografica realizzata da G.B. Pacichelli nel XVII secolo, l’abitato risulta essere cinto da mura.
- D'Aloia G., Minervino: appunti di storia, ,1989
- Carbone D., Storia di Minervino Murge, Storia di Minervino Murge, , Pesaro: , 2007
Scheda
- BTBIP000009
Condizione Giuridica
Proprietà mista pubblica/privata
-
Tipo: Soprintendenze ambito architettura-belle arti-paesaggio
Ente: Sop. Belle Arti BA-BAT-FG
Ruolo: Tutela
-
Tipo: Soprintendenze ambito archeologico
Ente: Soprintendenza Archeologia della Puglia
Ruolo: Tutela e valorizzazione
Periodo:
- Età medievale (generico)
- Età moderna (XVI -XVIII secolo)
- Età contemporanea (XIX-XXI secolo)
Cronologia specifica:
Motivazione:
- Bibliografia
Dimensioni in Mq: 1360000.00
Criterio di perimetrazione: Evidenze da ortofoto
Tipo Fruibilità: Aperto al pubblico