Rocchetta Sant’Antonio

Sorge in posizione panoramica, su un’alta collina ai confini con la Basilicata e la Campania. L’abitato si sviluppò attorno all’originaria Rocca Sant’Antimo, costruita intorno all’anno Mille, i cui resti sono ancora visibili nella parte più alta dell’abitato. Le prime notizie compaiono alla fine dell’XI secolo, nelle donazioni in favore dell’abate di Cava dei Tirreni elargite dal feudatario Roberto del Toppo e dalla contessa normanna Gaitelgrima, figlia di Roberto il Guiscardo, riguardanti i monasteri di Santo Stefano e Santa Maria in Giuncarico “in Rocca Sancti Antimi”. Nel 1137 il castello, insieme a quelli di Monteverde e Lacedonia, appartiene al normanno Gilberto di Balvano, contestabile del re e feudatario nell’alta valle dell’Ofanto, che ne potenzia il contingente di uomini in funzione difensiva dalle milizie dell’imperatore tedesco Lotario. Durante il regno di Manfredi Rocchetta è data in concessione a Riccardo Filangieri, conte di Marsico; in epoca angioina, insieme ai castelli di Lacedonia e Monteverde, viene assegnata al barone Giovanni Gagliardi. Nel 1426 il feudo è concesso a Gabriele Orsini del Balzo, genero del potente Sergianni Caracciolo, Gran Siniscalco della regina Giovanna II; con l’uccisione di Pirro del Balzo, reo di aver preso parte nel 1487 alla congiura dei Baroni, il feudo è confiscato alla famiglia e assegnato a Federico d’Aragona. Questi lo vende nel 1501 a Ladislao II D’Aquino, marchese di Corato, che nel 1507 inizierà la costruzione del nuovo castello. Confiscato ai D’Aquino dall’imperatore Carlo V per aver parteggiato con i Francesi, il feudo passa attraverso vari proprietari, tra cui i Caracciolo, fino ad essere acquistato nel 1609 da Andrea Doria II, principe di Melfi e pronipote del celebre ammiraglio. La famiglia Doria terrà Rocchetta fino all’eversione della feudalità, conservando il possesso dei fondi feudali fino al 1849, quando vengono in parte venduti ai concittadini fratelli Piccolo e in parte alla famiglia Ripandelli di Candela.

Bibliografia:
  • Gentile G., Gentile G. a cura di, Cronistoria di Rocchetta S. Antonio (Melfi, 1888), Cronistoria di Rocchetta S. Antonio (Melfi, 1888), , Foggia: Forni Arnaldo, 1986
  • Vitolo G., Vitolo G. a cura di, Insediamenti cavensi in Puglia, Insediamenti cavensi in Puglia, , Galatina: Congedo Editore, 1984

Scheda

Codice Carta Beni Culturali Regione Puglia
  • FGBIP000131

Condizione Giuridica

Proprietà mista

Ente competente
  • Tipo: Ente MiBAC

    Ente: Segr. Reg. BBCC Puglia

    Ruolo: Tutela e valorizzazione

  • Tipo: Soprintendenze ambito archeologico

    Ente: Sop. Archeologia Puglia

    Ruolo: Tutela e valorizzazione

  • Tipo: Soprintendenze ambito architettura-belle arti-paesaggio

    Ente: Sop. Belle Arti BA-BAT-FG

    Ruolo: Tutela e valorizzazione

Periodo:

  • Età contemporanea (XIX-XXI secolo)
  • Età moderna (XVI -XVIII secolo)
  • Basso Medioevo (XI-XV secolo)
  • Alto Medioevo (VII-X secolo)

Cronologia specifica:

Motivazione: 

  • Bibliografia

Criterio di perimetrazione: Perimetro dell'edificato visibile nella cartografia contemporanea

Tipo Fruibilità: Attrezzato per la fruizione