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Il borgo è situato sul versante settentrionale del torrente Cervaro, alla sinistra idrografica del torrente, sul pendìo di Monte San Marco. Il territorio ha restituito diverse evidenze archeologiche di età romana, attribuite da alcuni al territorio di Vibinum (Bovino), da altri a quello di Aecae (Troia), tuttavia la nascita dell'insediamento risale al Medio Evo, ed è messa in relazione con la presenza della Grotta di Sant'Angelo. La “Spelunca Ursariae”, che riproduceva la più nota Grotta di San Michele sul Gargano, è attestata per la prima volta in un documento del 1024 nei pressi della località dove, poco più tardi, verso la metà del secolo, il normanno Neel (niello) innalzerà un castello nella selva detta Ripa Longa. Annessa alla Grotta sorse l'abbazia di Sant'Angelo, attestata nel 1125 come già florida e ricca di possedimenti. La struttura venne concessa nel 1229 dal papa Gregorio IX alle dipendenze dei Cavalieri di Calatrava, forse con funzione di presidio antisvevo, assumendo il rango di casa-madre dell'Ordine spagnolo in Italia. Tra la fine del Duecento e gli inizi del Trecento, o i cavalieri spagnoli abbandonarono il sito destinando la casa di Orsara e le sue pertinenze ai reali spagnoli, forse per dedicarsi più attivamente alle imprese crociate. Durante il regno di Roberto d'Angiò Orsara ebbe un notevole sviluppo economico e sociale; infatti, nel 1335 ottenne dal re il privilegio di due fiere annuali in occasione delle festività patronati di S. Michele (8 maggio e 29 settembre). Nel 1416, la regina Giovanna II concesse al gran connestabile Muzio Attendolo Sforza Orsara ed altre città, fra le quali Troia. Nel 1424, alla morte di Muzio Attendolo, questi feudi passarono al figlio Francesco Sforza, divenuto in seguito duca di Milano. Per avere questi parteggiato per gli Angioini, con la conquista aragonese del Regno di Napoli la città gli venne sottratta e assegnata allo spagnolo Garcia Cavaniglia, fedele a re Alfonso I. Successivamente, nel 1524 i Cavaniglia la vendettero per sedicimila ducati a Giovanni I Guevara, cadetto di una nobile famiglia spagnola venuta in Italia al seguito della casata d'Aragona. Agli inizi del XVII secolo, era feudatario di Orsara Giovanni III Guevara, duca di Bovino. Gli succedette il primogenito Carlo Antonio, che, non potendo pagare al fratello Francesco un legato testamentario, nel 1649 gli cedette Orsara ed altri feudi vicini. Francesco Guevara risiedette quasi stabilmente ad Orsara; era un ecclesiastico e nel 1662 acquistò il palazzo dei Calatrava, che destinò a sua dimora. Alla fine del XVII secolo, morto Francesco Guevara, Orsara tornò sotto il dominio feudale del duca di Bovino. Dal primo settembre del 1700, fino alla morte avvenuta nel 1748, fu duca di Bovino Inigo Il Guevara. A costui si deve la ristrutturazione del complesso di Torre Guevara, fulcro di una splendida tenuta di caccia, nella quale il duca si fregiava di ospitare il re Carlo di Borbone e la sua corte. I Guevara furono feudatari del paese fino al 1806, quando fu abolito il sistema feudale. Nell'Ottocento e fino ai primi decenni del Novecento la cittadina è stata alternativamente assegnata alla provincia di Avellino e a quella di Foggia, alla quale è passata definitivamente nel 1927.
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- Martin J.M., Les chartes de Troia. Edition et étude critique des plus anciens documents conservés à l’Archivio Capitolare, I (1024-1266), ,1976
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- Bellomo E., Favia P., Houben H., Toomaspoeg K. a cura di, Tra storia locale e ambizioni internazionali: gli Ordini monastico militari di origine iberica in Capitanata (secoli XIII-XIV), Federico II e i cavalieri teutonici in Capitanata. Recenti ricerche storiche e archeologiche., , Galatina: Congedo Editore, 2012
Scheda
- FGBIP000126
Condizione Giuridica
Proprietà mista
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Tipo: Ente MiBAC
Ente: Segr. Reg. BBCC Puglia
Ruolo: tutela e valorizzazione
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Tipo: Soprintendenze ambito archeologico
Ente: Sop. Archeologia Puglia
Ruolo: tutela e valorizzazione
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Tipo: Soprintendenze ambito architettura-belle arti-paesaggio
Ente: Sop. Belle Arti BA-BAT-FG
Ruolo: Tutela e valorizzazione
Periodo:
- Basso Medioevo (XI-XV secolo)
- Età moderna (XVI -XVIII secolo)
- Età contemporanea (XIX-XXI secolo)
Cronologia specifica:
Motivazione:
- Bibliografia
Criterio di perimetrazione: Perimetro dell'edificato visibile nella cartografia contemporanea