San Severo

Si trova a 85 m s.l.m., tra il Gargano a nord-est e il sub appennino a sud. La città moderna si sviluppa attorno al centro storico a raggiera, con un prolungamento a sud, lungo Via Soccorso. La città è caratterizzata da strutture abitative basse, il suo impianto stradale è irregolare e lastricato. La prima menzione storica di San Severo si ha nella “charta libertatis” dell’abate Adenulfo, datata 23 aprile 1116, dove vi è l’espressione “castellum Sancti Severini”. Per la storia di San Severo, molte altre notizie si ricavano dalle pergamene che vanno dal 1120 al 1464. In una dell’ 8 novembre 1182, rogata a Dragonara, tra i testimoni che appongono il loro signum crucis è citato un Roberto di San Severo e il 6 febbraio 1192 San Severo è denominato castellum. Fu ceduta da Roberto il Guiscardo ai Benedettini e nel 1116 divenne autonoma. Fu conquistata da Federico II che ne distrusse le mura e la affidò ai Templari Vi soggiornò anche Carlo V, che in quell'occasione istituì il "Consiglio dei Quaranta", da cui prese il nome via Quaranta, a sud est dell’attuale Municipio. La sua presenza è attestata in un documento del 1 marzo 1278. Nel XVI secolo fu sede del Governatore della provincia di Capitanata, e del tribunale della Reale Udienza. Nel 1521 si infeudò Ferrante de Capua, nel 1580 divenne sede vescovile e nel 1584 feudo dei de Sangro. San severo fu gravemente danneggiata dal terremoto del 1627 e fu ricostruita anche con nuove fabbriche di chiese e conventi. Le mura, con sette porte di accesso furono distrutte nel XIX secolo. Monumenti notevoli, sono il Santuario della Madonna del Soccorso in stile barocco, la Cattedrale risalente al secolo XI, ma rifatta in periodo barocco e il Palazzo dei Celestini ceduto al Comune nel 1913, l'Episcopio, fondato nel 1668, la facciata romanica della chiesa di San Severino, il coro ligneo e le quattro statue opera del veneziano Ambrogio Piazza, custodite nella chiesa di San Nicola e, infine, i marmi e le dorature della piccola Chiesa della Pietà. Il terremoto del 1627 convento distrusse in parte le strutture architettoniche dei Celestini della SS. Trinità di San Severo. I lavori di restauro, favoriti dalle sue stesse rendite, consentirono la costruzione di un nuovo edificio, il cui aspetto diventò quello di un vero e proprio palazzo signorile. Nel corso del secolo successivo i Celestini portarono a completamento il complesso monastico che subì un ulteriore ampliamento, con l’aggiunta di un’ala che determina la forma ad “L” del suo definitivo assetto architettonico. La Cattedrale, dedicata all’Assunta divenne sede vescovile nel 1580. Nel 1676, dopo i restauri necessari a causa del terremoto, fu consacrata di nuovo. Nuove 1735 furono aggiunte le navate laterali. Abolita la feudalità nel 1806 e tramontata la signoria dei di Sangro, nel 1811 San Severo, sesta città del regno per numero di abitanti, diventò capoluogo di uno dei tre distretti (poi circondari) di Capitanata e quindi sede di sottintendenza (poi sottoprefettura), mentre nel 1819 s'inaugurò, nell'antico Palazzo del Decurionato, il Teatro Comunale Real Borbone, prima sala all'italiana di Capitanata e tra le prime del Mezzogiorno. Dopo il decennio francese la città divenne una cruciale roccaforte della carboneria e della massoneria, tanto che Guglielmo Pepe vagheggiò a lungo l'idea di fare di San Severo il punto di partenza dei moti del 1820. Nel 1826 fu aperto il Cimitero monumentale. L'ampia Villa Comunale, invece, fu inaugurata nel 1854, mentre nel 1858 fu istituita la Civica Biblioteca Ferdinandea. Dopo l'Unità si edificò la stazione ferroviaria (1863), furono attivati il Real Ginnasio e le Scuole Tecniche (1864), si costruì la casa circondariale e furono fondate due importanti bande musicali. Il 29 aprile 1923 il principe ereditario Umberto di Savoia visitò la città e inaugurò il grandioso edificio scolastico "Principe di Piemonte". Nel 1929 fu inaugurato, invece, il campo sportivo comunale. Il 27 ottobre 1931 il ministro delle comunicazioni Costanzo Ciano inaugurò le Ferrovie del Gargano, che collegano la stazione di San Severo a una serie di località del Gargano, mentre il 9 dicembre 1937 si aprì per la prima volta il sipario del nuovo Teatro Comunale. Giunti gli alleati, la città fu sede di un'importante base aerea statunitense, ospitando la Fifteenth Air Force. I P-51 del 31st Fighter Group hanno eseguito missioni e condotto operazioni di supporto militare dalla base sanseverese dal 2 aprile 1944 al 3 marzo 1945. Pur esistendo isolate costruzioni extra moenia, la città, dopo il notevole ampliamento duecentesco legato alla costruzione di nuove mura e alla trasformazione del vecchio circuito murario in un importante anello stradale (il Giro Interno), pressappoco fino al Seicento coincise coll'attuale centro storico, un intrico di strade e stradine serpeggianti tra grandi, e talvolta enormi, isolati. Dopo il terremoto del 1627 e il progressivo abbattimento delle mura, l'abitato si estese a scacchiera oltre la cinta difensiva (il Giro Esterno), sviluppando nuovi rioni che si aggiunsero ai diversi quartieri preesistenti (tra cui Borgo Casale, Borgo degli Orsi e il Quarto degli Ebrei). Nacquero così il Quarto dei Catacubbi (o delle Grazie), il rione sopra il Rosario e quelli di Porta Lucera, sotto Sant'Antonio, di Porta Foggia e di Porta San Marco. Per contenere i danni provocati dai frequenti terremoti, le costruzioni di norma non superavano i due piani (e spesso si riducevano a modesti pianterreni imbiancati a calce e con tetto a spioventi), coll'eccezione dei diffusi palazzi del patriziato, più slanciati e articolati, e delle architetture ecclesiastiche maggiori (chiese principali e complessi monastici) che, coronate da cupole e campanili, dominavano incontrastate sull'abitato sfidando, con pareti più massicce e robuste, l'offesa dei sismi. Tra la fine dell'Ottocento e l'inizio del Novecento, mentre l'abitato continuava ad estendersi in ogni direzione, si intervenne per rendere più organico il continuo ampliamento della città con la sistemazione o la creazione di vaste piazze, come piazza Cavallotti e piazza dell'Incoronazione, e di grandi arterie alberate, come il viale della Villa (corso Garibaldi) e quello della Stazione (viale Matteotti).

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Scheda

Codice Carta Beni Culturali Regione Puglia
  • FGBIP000059

Condizione Giuridica

Proprietà mista

Ente competente
  • Tipo: Ente MiBAC

    Ente: Segr. Reg. BBCC Puglia

    Ruolo: Tutela e Valorizzazione

  • Tipo: Soprintendenze ambito archeologico

    Ente: Sop. Archeologia Puglia

    Ruolo: tutela e valorizzazione

  • Tipo: Soprintendenze ambito architettura-belle arti-paesaggio

    Ente: Sop. Belle Arti BA-BAT-FG

    Ruolo: tutela e valorizzazione

Periodo:

  • Basso Medioevo (XI-XV secolo)
  • Età contemporanea (XIX-XXI secolo)
  • Età moderna (XVI -XVIII secolo)

Cronologia specifica:

Motivazione: 

  • Bibliografia

Criterio di perimetrazione: Evidenze da ortofoto