Acquarica di Lecce

Nel territorio sono attestate frequentazioni dall’Età del Bronzo all’età romana, ma i primi documenti sull'esistenza del casale risalgono al periodo normanno quando, nel 1115, Acquarica fu concessa in feudo alla Chiesa di Lecce. Gian Giacomo dell'Acaya vendette il feudo di Acquarica a Gian Mario Guarino nel 1533. Risalgono a questo periodo gli unici elementi conservati della prima chiesa matrice: il campanile (1525) e due tele, la Madonna del Rosario e san Gregorio Nazianzeno. Il palazzo baronale, spesso chiamato Castello, venne edificato nel 1549 dall'architetto Gian Giacomo dell'Acaya su commissione del barone di Acquarica, con l'obiettivo di creare una struttura fortificata che difendesse il casale dalle invasioni turche. L'edificio ha pianta rettangolare e sorge sulla parte più alta del paese, per permettere il controllo della costa direttamente dal terrazzo. Al piano terra si trova un unico locale con due porte d'accesso e una scala che permetteva di raggiungere il primo piano. All'esterno del primo piano, sui lati nord e sud, presenta due caditoie; sotto quella situata sul lato nord vi è scolpito lo stemma della famiglia Guarino. Di notevole pregio e fattura è il pavimento del primo piano. Caratteristici sulla terrazza sono i muri perimetrali adibiti a colombaia e la presenza di una piccola torre di avvistamento. È probabile che il castello fosse dotato anche di ponte levatoio, fossato e mura di recinzione, anche se solo di queste ultime è rimasta evidente traccia. A testimonianza dello scopo per cui esso fu costruito, si sottolinea il ritrovamento di una lapide in marmo (ora affissa sulla facciata laterale dell'edificio scolastico) riportante, in lingua latina, la seguente dicitura: "Per allontanare le incursioni dei Turchi e per proteggere gli abitanti del villaggio dai nemici, dietro autorizzazione di Ferrante Loffredo, marchese di Trevico e governatore di Terra d'Otranto, Giovanni Maria Guarino edificò questa piccola rocca nell'anno 1549". Nel 1578 il feudo ritornò in pieno possesso della Chiesa di Lecce. Tra la fine del Seicento e l’inizio del Settecento fu costruita la cappella della Madonna della Pietà, che conserva due statue in cartapesta della Madonna con Gesù morto sulle ginocchia e della Madonna Desolata. Il feudo appartenne alle famiglie Palagano e Bozzi-Colonna fino all'eversione della feudalità (1806). Nel 1866, con l'unificazione dell'Italia e la fine del dominio borbonico, Acquarica venne aggregata al Comune di Vernole insieme alle frazioni di Acaya, Pisignano, Strudà e Vanze. La chiesa madre di San Gregorio Nazianzeno venne riedificata nel 1904 al posto della vecchia, più piccola e mal ridotta. La facciata neoclassica è tripartita da paraste corinzie ed è coronata da una cornice e da un timpano decorati con un motivo a dentelli. L'interno è a pianta rettangolare a navata unica, con volta a crociera. Lateralmente si aprono quattro brevi cappelle, mentre il presbiterio accoglie l'altare maggiore in marmo sovrastato da un quadro in cartapesta ad altorilievo che raffigura Gesù e San Gregorio. La cappella della Madonna del Buon Consiglio fu riedificata nella prima metà del XX secolo su un preesistente edificio, in cui si conservava un'icona della Madonna col Bambino. Fu inaugurata nel 1931. Nei primi anni 2000 il paese ha aderito al Progetto pilota per il Salento come “Ecomuseo dei Paesaggi di Pietra”, con sede presso la ex scuola elementare. L’Ecomuseo si struttura attorno all’area archeologica di Pozzo Seccato, ubicata nel territorio, dove è documentata la presenza di un piccolo centro fortificato, costruito verso la fine del IV sec. a.C.. Attorno all’insediamento notevoli sono le testimonianze del patrimonio culturale, che si inseriscono all’interno del caratteristico paesaggio salentino, punteggiato di architetture rurali: masserie, trulli, pagliare, specchie, muri a secco e tratturi.

Bibliografia:
  • Graziuso L., Vernole e frazioni, dal passato al presente, monumenti e documenti : Lorenzo Capone Editore, 1980
  • Cazzato M., Lecce e il Salento 1, Atlante del Barocco in Italia, , Roma: De Luca Editori d'Arte, 2015

Scheda

Codice Carta Beni Culturali Regione Puglia
  • LEBIP000054

Condizione Giuridica

Proprietà mista pubblica/privata

Ente competente
  • Tipo: Soprintendenze ambito archeologico

    Ente: Sop. Archeologia Puglia

    Ruolo: Tutela

  • Tipo: Soprintendenze ambito architettura-belle arti-paesaggio

    Ente: Sop. Belle Arti BR-LE

    Ruolo: Tutela

Periodo:

  • Età moderna (XVI -XVIII secolo)
  • Età contemporanea (XIX-XXI secolo)
  • Basso Medioevo (XI-XV secolo)

Cronologia specifica:

Dal: XII Al: XXI

Motivazione: 

  • Analisi delle strutture
  • Bibliografia

Dimensioni in Mq: 260000.00

Criterio di perimetrazione: Si perimetra l'area del centro urbano contemporaneo