Masseria Ramanno

A circa 150 m a sud della masseria Ramanno è stata individuata, grazie a ricognizione archeologica, una vasta area di frammenti fittili. Nella parte più settentrionale, oltre a numerosi frammenti di coppi, è stata attestata una notevole presenza di ceramica di uso domestico, ceramica sigillata italica, sigillata africana, ceramica acroma da cucina e da fuoco. Numerosi sono i reperti anforari, per la maggior parte afferenti alla produzione anforaria da trasporto, assegnabili al gruppo delle anfore brindisine. Essi si concentrano in particolar modo nella parte centrale dell'area, in corrispondenza del punto più depresso (6 m. s.l.m.), dove si rileva anche la presenza di mattoni e nuclei di argilla concotta, probabilmente relativi a elementi strutturali di fornace, il cui disfacimento ha prodotto sul terreno almeno due chiazze di colore rossastro di forma sub-circolare (10x10 m circa). Lungo il limite occidentale dell'area di ricognizione, invece, laddove affiora la roccia e la quota è leggermente superiore (9,5 m s.l.m.), sono stati individuati due silos parzialmente interrati, contigui e comunicanti, con imboccatura circolare (diametro 0,50 m; altezza visibile 1,10 m) e pareti ‘a fiasco'. Intorno ai silos è stata rinvenuta una notevole quantità di coppi, ceramica di uso domestico e alcuni frammenti di anfore. I resti archeologici sono stati interpretati come riferibili a un insediamento (villa?) con funzione residenziale e produttiva dell'area databile al II-I secolo a C. Nella parte meridionale della stessa area la ceramica rinvenuta è più recente: numerosi coppi, ceramica acroma comune, da cucina con e senza vetrina interna, ceramica graffita e maiolica. I frammenti ceramici probabilmente testimoniano la presenza di un insediamento di età tardo-medievale, datato tra la fine del XIII e il XV secolo, di cui la funzione è indeterminabile. Anche in questa zona più meridionale dell'area di ricognizione sono stati rinvenuti silos: sono tre e quasi completamente interrati, allineati lungo un asse NordOvest-SudEst e distanti circa 4 m. l'uno dall'altro. Solo di quello più meridionale sono ben visibili l'imboccatura di forma quasi circolare (mis. m. 0,70x0,60) e parte delle pareti ‘a fiasco'. I silos più a sud non possono essere attribuiti con sicurezza alla stessa fase storica dei due silos più a nord, presentano comunque la stessa imboccatura e forma delle pareti.

Bibliografia:
  • Zampolini Faustini S., Documenti per una carta archeologica della Puglia meridionale, Metodologie di catalogazione dei beni archeologici, 1.2, : EDIPUGLIA, 1997

Scheda

Codice Carta Beni Culturali Regione Puglia
  • LEBIP000045

Condizione Giuridica

Dato non disponibile

Ente competente
  • Tipo: Soprintendenze ambito archeologico

    Ente: Sop. Archeologia Puglia

    Ruolo: tutela

Periodo:

  • Media età repubblicana (ultimo quarto IV sec. a.C. - II sec. a.C.)
  • Tarda età repubblicana (I sec. a.C.)
  • Basso Medioevo (XI-XV secolo)

Cronologia specifica:

Dal: II sec. a.C. Al: XV d.C.

Motivazione: 

  • Analisi dei materiali
  • Bibliografia

Dimensioni in Mq: 20000.00

Criterio di perimetrazione: la perimetrazione è pertinente all'area di rinvenimento dei materiali archeologici

Tipo Fruibilità: Non fruibile