Grottaglie

L'attuale città di Grottaglie sorge a 16 km a nord-ovest di Taranto, all'estremità meridionale delle Murge Martinesi, su una collina posta a 120 m s.l.m. che domina l'inizio di una vasta pianura che giunge fino al litorale. Dal XII tutta l’Italia meridionale è normanna e forma il suo regno sotto i più rigorosi principi del feudalesimo. Grottaglie non fa eccezione. Non conosciamo precisamente l'estensione del casale in questo periodo tuttavia l'insediamento «Casale Cryptalearum», doveva conicidere pressappoco con l’attuale centro storico. Sorgeva in un area che si estendeva tra due solchi vallivi attualmente scomparsi quelli di Sant’Elia e San Giorgio, oggi rispettivamente occupati dalle arterie stradali di Via Ennio - Via Sant’Elia e di Via Crispi, i cui spalti presentano ancora oggi tracce di una frequentazione di età medievale. I dati a disposizione indicano la presenza di un abitato in parte ipogeo in parte subdivo, la cui posizione privilegiata dal punto di vista difensivo, ha determinato il successo del casale negli ultimi secoli del medioevo. Da un diploma di Ruggero I del 1133 si rivela che Grottaglie fu ceduta con tutto il territorio dipendente e con i suoi casali di Salete e Misucuro alla mensa arcivescovile di Taranto. In seguito, sotto il dominio degli angioini, i casali limitrofi si aggregarono a Grottaglie per maggiore sicurezza. Sebbene le fonti diventino sensibilmente più copiose a partire dalla conquista normanna, la storiografia, pur con posizioni articolate e differenziate, tende a collocare la nascita dei villaggi rurali del territorio grottagliese, a partire dal X secolo d.C. Grottaglie, sorta così dalla riunione degli abitanti dei casali di Salete, Casalpiccolo, S. Vittore, Termineto e Mannaio, in poco tempo si vide notevolmente ingrandita e quindi per maggior sicurezza, sentì la necessità di fortificarsi e di conseguenza costruire una cinta muraria a difesa della città. A partire dal XIV secolo infatti il casale inizia ad assumere un volto urbano: non si conosce la datazione precisa dellla cinta muraria, ma la fase di fortificazione è da inquadrare nel piùa mpio contesto dei lavori promossi da Giacomo d’Atri (1354-1381). Il Castello Episcopio inizialente doveva essere una semplice residenza di campagna dei vescovi tarantini, una tipica masseria-fortezza, così comune in Puglia a quei tempi. In seguito alla fortificazione della città e alla necessità di dotarla di un ampio presidio militare, anche il castello fu ampliato e venne a far parte integrante della cinta muraria. Diventava in questo modo il principale elemento di riferimento di tutto il sistema della fortificazione, vista la sua ubicazione strategica, nel punto più elevato della città, ed essendo munito di una maestosa torre maestra in muratura che funzionava da osservatorio dalla piana sottostante e dei terreni limitrofi a monte. Oggi delle antiche mura, se si eccettuano dei ruderi in prossimità del castello, restano pochi reperti, essendo stata completamente abbattuta. L’ingresso avveniva attraverso tre porte: la prima denominata Porta Sant’Angelo situata a Nord-Ovest dell’abitato, la seconda Porta Sant’Antonio al limite Sud-Ovest, ed infine la terza, Porta San Giorgio o (Porta Castello) , posta a monte dell’abitato, al limite Est. Lo sviluppo edilizio della città avvenne entro le mura assumendo la forma di un rettangolo, con il suo asse maggiore disposto da Nord-Ovest a Sud-Est. L’ampliamento urbano oltre il circuito murario si colloca in età recente, agli inizi del Novecento, quando la città inizia ad espandersi in varie direzioni con un impianto regolare che si diparte dal nucleo antico, ma senza la presenza di veri piani regolatori.

Bibliografia:
  • Caprara R., Società ed economia nei villaggi rupestri. La vita quotidiana nelle gravine dell'arco Jonico Tarentino, ,2001
  • Attolico A., Menestò E. a cura di, Fonti scritte ed evidenze archeologiche per una lettura delle trasformazioni demiche di un'area a Nord-Est di Taranto: Il territorio di Grottaglie tre la fine dell'antichità e il medioevo (secoli VI -XIV), Le aree rupestri dell'Italia centro-meridionale nell'ambito delle civiltà italiche: conoscenza, salvaguardia, tutela, , Spoleto : Altri editori, 2011
  • Quaranta R., Grottaglie nel tempo. Vicende -Arte-Documenti Lecce: , 1995
  • Cazzato M., Lecce e il Salento 1, Atlante del Barocco in Italia, , Roma: De Luca Editori d'Arte, 2015

Scheda

Codice Carta Beni Culturali Regione Puglia
  • TABIP000017

Condizione Giuridica

Proprietà mista pubblica/privata

Ente competente
  • Tipo: Soprintendenze ambito archeologico

    Ente: Sop. Archeologia Puglia

    Ruolo: tutela

  • Tipo: Soprintendenze ambito architettura-belle arti-paesaggio

    Ente: Sop. Belle Arti BR-LE

    Ruolo: tutela e valorizzazione

Periodo:

  • Alto Medioevo (VII-X secolo)
  • Basso Medioevo (XI-XV secolo)
  • Età contemporanea (XIX-XXI secolo)
  • Età moderna (XVI -XVIII secolo)

Cronologia specifica:

Dal: X d.C. Al: XX

Datazione Assoluta: 

- XII d.C. - XIII d.C. - XIV d.C. - XIX d.C. - XV d.C. - XVI d.C. - XVII d.C. - XVIII d.C. - XX d.C. - X d.C.

Motivazione: 

  • Analisi delle strutture
  • Bibliografia
  • Fonte archivistica

Dimensioni in Mq: 100000000.00

Criterio di perimetrazione: Il criterio di perimetrazione si basa sullo sviluppo edilizio attuale della città che comprende le varie evoluzioni storiche dell'impianto urbanistico.

Tipo Fruibilità: Aperto al pubblico