Contrada Aiedda - masseria (età moderna)

Insediamento rurale, localizzato sul versante meridionale di una altura, alta poco più di 60 metri s.l.m. caratterizzata da ampie zone di calcare affiorante, nota con il nome di Contrada Aiedda, prospiciente l’omonimo vallone; sul versante meridionale l’altura è costeggiata da una strada asfaltata (la strada vicinale Citrezze – Monteiasi), che conduce a Masseria Le Lamie. Sul versante meridionale della collina, al centro di un’area interessata dalla presenza di concentrazioni di ceramica riferibili all’età del Ferro e ad età ellenistica sono visibili i ruderi di un grande edificio, a pianta rettangolare e orientato in senso grosso modo E/W, la cui funzione e datazione sono incerte. L’edificio è citato dalla bibliografia che riporta dati sulla frequentazione antica dell’area (cfr. N. Cippone La via Appia e la terra ionica, Taranto, 1993, p. 132, n. 45; Ibidem, S. De Vitis, I siti archeologici, pp. 113 – 114) pur senza mai inquadrato cronologicamente. Recentemente (cfr. D. De Bartolomeo, In mountain bike tra il Mar piccolo e l’Albania tarantina, Tricase 2, p. 36) si è ipotizzato che tali ruderi possano essere interpretati come i resti della torre di Masseria Ayello, dismessa nel corso del XVIII secolo in seguito all’accorpamento con la vicina Masseria Le Lamie e successivamente caduta in rovina. La denominazione della collina su cui sorgeva la masseria avrebbe successivamente finito per identificare l’intera contrada, con la trasformazione del nome Ayello nel toponimo Aiedda.