Campi Salentina (età moderna)

Dal XVI secolo sotto la baronia dei Maremoti Campi presenta un periodo di grande crescita che con Belisario raggiunse il massimo sviluppo, soprattutto artistico e culturale, avvenuto nella prima età post-medievale. Il governo della famiglia Maremonti dura però pochi anni e nel 1519 la baronia di Campi viene acquistata da Paolo de Mattheis e Vittorio de Priolis, a cui seguono numerosi trasferimenti di proprietà. Disponiamo, per lo stato del territorio di Campi in questo periodo, di alcuni significativi tratti descrittivi: alla metà del XVI secolo, il territorio annovera una padula dove si curano lini, una taverna, produzioni assistite da mulino e trappeti, produzioni di cotone, grano, orzo, avena, vino, olio, fave, e ancora carni di pecora e porco ed embrici (tegole in laterizio). In questo periodo è attestato il totale abbandono dei casali Afra, Bagnara e Ainoli, probabilmente a causa di un accentramento della popolazione nell’area campiota. Ancora in questo periodo Campi non viene definita mai come urbs o oppidum, che andrebbero a identificarla già come città, ma in un documento del 1568 troviamo l’appellativo terra. Nel Cinquecento la Chiesa di Santa Maria delle Grazie viene rielaborata e ultimata (1570), viene costruito il Convento di Sant’Elia sulla Serra. Per quasi un secolo Campi rimase sotto la baronia Paladini. Nel 1625 Maria Paladini, sposò Giovanni Enriquez, reggente del supremo consiglio di Madrid nel Regno di Napoli. Sotto la sua dinastia la città venne elevata a Marchesato, e il castello fu trasformato in palazzo marchesale. Anche a livello privato in questo periodo assistiamo alla costruzione di nuovi palazzi cittadini e di ville suburbane. Le dinamiche istituzionali e feudali dei secoli XV-XVIII si riflettono nella strutturarsi della forma urbana e in particolare nella forma a L della piazza principale contrappuntata dalla Chiesa Matrice e dal castello medievale, poi palazzo baronale-marchesale. Si assiste ad una maggiore gravitazione del tessuto urbano intorno a questo polo centrale rispetto agli originali tessuti edilizi radi che si allineavano lungo i percorsi viari per Taranto, Lecce, Cellino San Marco, Squinzano, Novoli e Veglie. Il centro urbano presenta ormai una fisionomia definita con palazzi, chiese e edilizia abitativa minuta, costituito da grandi isolati con fabbricazione marginale chiusa costituita da unità familiari a schiera con all’interno giardini privati a volte anche estesi. Cresce la popolazione. Nella seconda metà del Settecento il tessuto insediativo di Campi era definito dai due percorsi matrice che, intersecandosi nella piazza centrale, si dirigevano l’uno verso Taranto, l’altro verso Cellino/San Donaci. Dalla Piazza si diramava un’altra strada che passava per la Chiesa dell’Annunziata andando verso sud-ovest. La via per Lecce costeggiava invece il Castello passando per la Cappella di Santa Maria di Costantinopoli. Su questa viabilità maggiore si innesta il tessuto di vicoli e di corti, queste ultime intese come corti aperte, simili ai vicoli ciechi.

Notizie storico-critiche:

  • Nel 1522 Campi venne acquistata dai Paladini, un secolo dopo Maria, unica erede, sposerà Giovanni Erriquez, e sotto la sua dinastia la cittadina viene elevata a Marchesato con Regio Decreto del 1627di Filippo II di Spagna. In questa occasione il castello fu trasformato nell'attuale Palazzo Marchesale. Fu per volontà di Giovanni che il 6/11/1628 venne fondata la casa dei Padri Scolopi e istituite le scuole Pie: la prima scuola in Puglia aperta al popolo, destinata a segnare profondamente la storia successiva della città, conferendole notevole prestigio. Teresa Erriquez, unica erede di Giovanni, sposa Giovanni Filomarino, ma alla sua morte il feudo si costituisce in Comune e passa sotto la corona dei Borboni, rimanendovi fino all'arrivo di Garibaldi.
Bibliografia:
  • Maci C., Campi e il Salento. Storia, letteratura, arte, Ricerche e Studi in Terra d'Otranto, IV, Campi Salentina: , 1993
  • Cazzato M., Lecce e il Salento 1, Atlante del Barocco in Italia, , Roma: De Luca Editori d'Arte, 2015
  • Costantini A., AA. VV. a cura di, Viabilità e insediamenti in territorio di Campi, Ricerche e studi in Terra d’Otranto, IV, Galatina: Congedo Editore, 1990, 105-126
  • Costantini A., Maci C. a cura di, Economia e territorio in Campi nella seconda metà del Settecento. Il Catasto Onciario del 1778, Campi e il Salento. Storia – Letteratura – Arte, in Ricerche e Studi in Terra d’Otranto, IV, Campi Salentina: , 1993, 237-283
  • Palazzo L., AA. VV. a cura di, Dimora urbana e dimora rurale a Campi dal XVI al XVIII secolo, Città Viva, , Campi Salentina: , 1997
  • Palazzo L., AA. VV. a cura di, Aspetti e problemi di storia dell’urbanistica di Campi. La casa a corte, L'Osservatorio, 3, Campi Salentina: , 1997
  • Serio P., Serio P. a cura di, Attraverso dieci secoli di storia patria, Attraverso dieci secoli di storia patria, , Lecce: , 1963
  • AA. VV., Vetrugno P. A. a cura di, Sequela Christi. Itinerari di spiritualità e frammenti di Arte Sacra a Campi Salentina, Sequela Christi. Itinerari di spiritualità e frammenti di Arte Sacra a Campi Salentina, , Lecce: , 1997

Scheda

Codice Carta Beni Culturali Regione Puglia
  • LEBIS001759

Tipologia del bene

Tipo: Città

Funzione: 

  • Sacra/religiosa/culto
  • Produttiva/lavorazione/artigianale
  • Difensiva/militare
  • Abitativa/residenziale

Condizione Giuridica

Proprietà mista pubblica/privata

Ente competente
  • Tipo: Soprintendenze ambito architettura-belle arti-paesaggio

    Ente: Sop. Belle Arti BR-LE

    Ruolo: Tutela e valorizzazione

Periodo:

  • Età moderna (XVI -XVIII secolo)

Motivazione: 

  • Analisi delle strutture
  • Bibliografia

Stato di conservazione
  • Conservato parzialmente

Criterio di perimetrazione: Il criterio per la perimetrazione del Centro Storico si basa sul confronto sistematico tra l'edificato presente nella Cartografia IGM al 25000 del 1949 e l'edificato della Cartografia IGM storica del 1870 disponibile in scala 1:50000.

Tipo Fruibilità: Aperto al pubblico