Casale di Lucignano (età medievale e moderna)

Il "locus Lucinianus" aveva grande estensione ed era prevalentemente coltivato ad ulivi. Un documento del 1015 riporta il casale di Lucignano (con la descrizione minuta degli immobili presenti e delle coltivazioni praticate) tra i beni donati dall'abate rettore della chiesa di S. Gregorio di Bari, Mele figlio del presbitero Maione, al cugino Simeone; nel documento sono riportati anche i passaggi precedenti della proprietà dalla fine del X secolo, in piena epoca bizantina. Durante il medioevo numerosi documenti superstiti (tra cui quelli del 1073, 1118, 1311-1314, oggi raccolti nel Codice Diplomatico Barese) citano Lucignano come zona abitata, dotata anche di tre chiese: S. Felice, ovvero la chiesa della successiva masseria Madia, S. Pietro e S. Simeone, di cui rimane il ricordo nel toponimo di una zona vicina. Solo dal XV secolo si cita l'insediamento con il nome di Due Torri; da quel momento, su tutti i documenti si ritrova la denominazione Due Torri per indicare l'importante insediamento. Il nome di masseria Madia Diana è riferito agli ultimi proprietari, ormai nel XX secolo, prima dell'acquisto della zona da parte dell'industria alimentare Alco, poi Palmera. Attualmente tutto il complesso edilizio e i suoi terreni di pertinenza rientrano nella proprietà privata di un'azienda alimentare. Il grande complesso edilizio è frutto di sovrapposizioni architettoniche prodotte in epoche diverse. L'elemento più antico, e più importante ai fini di una ricostruzione storica, è la snella torre medievale a base quadrata (XIV secolo) che svetta verso l'alto, e fa parte di quel complesso di torri di avvistamento poste all'interno rispetto alle coste, per la difesa dei villaggi. Essa, fornita di una stretta feritoia e di monofore tompagnate sul lato che affaccia nel cortile interno, fu realizzata a guardia dell'antico casale di Lucignano, che sorgeva nei suoi pressi. L'estremità superiore (probabilmente in origine dotata di merlature) crollata in epoca non documentata, fu sostituita da un muretto in cui trovano posto file di colombaie. Ai piedi della torre una piccola chiesa ad aula unica che da quanto si evince da più antiche ricognizioni sembrerebbe mostrare caratteri architettonici propri di una fase angioina e tardo medievale con archi a sesto acuto (XIV secolo). La chiesetta dedicata a S. Felice è stata più volte rimaneggiata nelle decorazioni a stucco e ad affresco all'interno. E' orientata, presenta l'ingresso principale inglobato nel volume della torre; un secondo ingresso è posto lateralmente, sul lato nord. La torre e la chiesa annessa sono realizzate con conci calcarei squadrati. Alla costruzione medievale si aggiunsero poi altri edifici da lavoro e residenziali realizzati con conci di tufo, che insistevano su un grande ipogeo preesistente, le cui dimensioni odierne (circa 700 metri quadrati) rispecchiano solo in parte l'estensione originaria, che dal cortile della masseria proseguiva in direzione di Modugno e dello stadio della Vittoria di Bari.

Notizie storico-critiche:

  • Prima notizia di età medievale che riguarda il casale di Lucignano risale al 1015 quando un documento contenuto nel Codice Diplomatico Barese cita il ‘loco Luciniano’. Successivamente molti documenti medievali citano il locus con la chiesa di S. Felice nel 1073 e l’importanza di questo insediamento nella produzione delle olive (1108,1118). In età angioina, nel 1166 Lucignano è ricordato come una clausura di olive e nel 1178 è munito anche di un frantoio. La vocazione rurale e la grande produttività di questo sito è ricordata in altri documenti di età angioina dal 1249 sino al 1389. Si ricordano tre chiese esistenti nel casale: S. Felice ricordata nel 1073; S. Pietro nel 1118; S. Simeone ricordata nel 1311 e 1314. Il toponimo Due Torri si ritrova a partire dal 1475 e fino al Catasto onciario del 1753 quando tutta la proprietà è indicata come appartenente a Domenico Gironda. Madia Diana è il nome degli ultimi proprietari. La chiesa ancora visibile è quella di S. Felice.
Bibliografia:
  • Triggiani M., Triggiani M. a cura di, Insediamenti rurali nel territorio a nord di Bari dalla tarda antichità al medioevo, Insediamenti rurali nel territorio a nord di Bari dalla tarda antichità al medioevo, , Bari: EDIPUGLIA, 2008
  • DELL'AQUILA C., CAROFIGLIO F., Bari extra moenia. Insediamenti rupestri ed ipogei, , VOL. 2, : , 1985
  • CATALDO G., SERPENTI S.,, Programma di salvaguardia del patrimonio storico architettonico del territorio di Bari. Analisi, acquisizione e recupero : Levante Editore, 1989

Scheda

Codice Carta Beni Culturali Regione Puglia
  • BABIS001729

Tipologia del bene

Tipo: Casale

Funzione: 

  • Produttiva/lavorazione/artigianale
  • Abitativa/residenziale

Condizione Giuridica

Proprietà privata

Ente competente
  • Tipo: Soprintendenze ambito architettura-belle arti-paesaggio

    Ente: Sop. Belle Arti BA-BAT-FG

    Ruolo: Tutela

Periodo:

  • Basso Medioevo (XI-XV secolo)
  • Età moderna (XVI -XVIII secolo)

Motivazione: 

  • Bibliografia

Cronologia specifica:

Dal: XIII d.C. Al: XVIII d.C.

Stato di conservazione
  • Rudere

Criterio di perimetrazione: Perimetrazione dell'ingombro

Tipo Fruibilità: Non fruibile