Complesso di Masseria Tresca

La masseria appariva fino al 2005 come un rudere sul ciglio della tangenziale. Oggi è stata interessata da un restauro e da una rifunzionalizzazione. Dall'altro lato della strada, verso lo stadio San Nicola, la campagna presenta ancora interessanti testimonianze dell'edilizia rurale (masserie Torrebella, Alberotanza, Lamberti, queste ultime due sulla stessa strada Tresca, passante anche per l'omonima masseria) e rupestre (chiesa rupestre di Santa Candida, ipogei Seminario, Quadrivio, Ebraico, Torre Tresca). Intorno alla masseria sono stati rinvenuti resti di una piccola necropoli con tombe a fossa, riferibili probabilmente al culto cristiano. La masseria sorge nei pressi della Lama Picone. La masseria, di grandi dimensioni, presenta una struttura a torre su base quadrata con accesso a sud-ovest, dove è in opera un ingresso architravato su cui si legge «A.D. 1685». Su di esso si sviluppò successivamente la struttura abitativa e gli ambienti di lavoro. La Masseria Tresca sorge su un importante ipogeo databile ai secoli XIII – XIV, più basso di circa tre metri rispetto al livello strada. Esso è dotato della consueta distribuzione degli spazi e delle caratteristiche costruttive degli ipogei; presenta infatti un grande vano rettangolare di circa 38x8 m con volta con arco a sesto acuto (laboratorio) intorno a cui si sviluppano, verso sud e verso est, altri vani voltati a botte con piano di calpestio leggermente più alto. Nell'ambiente principale vi sono anche due finestre, di cui quella più grande risulta attualmente essere l'unico accesso all'ipogeo stesso. Sul lato ovest del vano rettangolare si articolano altri piccoli ambienti: in alcuni di essi sono state rinvenute tracce di sepolture a fossa scavata, in altri macine in pietra, evidente traccia dell'attribuzione a frantoio di questi locali ipogei, forse un tempo collegati alla masseria attraverso passaggi sotterranei. Si ipotizza che il vicino ipogeo di Torre Tresca facesse parte del vecchio casale di Sao, testimoniato fin dal 1036; esso, organizzato come villaggio bizantino intorno a terre coltivate ad ulivi, viti, orti e frutteti, sarebbe stato abbandonato durante il secolo XIV.

Bibliografia:
  • Dell'Aquila F., Bari ipogei ed insediamenti rupestri : Adda Editore, 1977

Scheda

Codice Carta Beni Culturali Regione Puglia
  • BABIS001645

Tipologia del bene

Tipo: Masseria

Funzione: 

  • Produttiva/lavorazione/artigianale
  • Abitativa/residenziale

Condizione Giuridica

Proprietà privata

Ente competente
  • Tipo: Soprintendenze ambito archeologico

    Ente: Sop. Archeologia Puglia

    Ruolo: Tutela

  • Tipo: Soprintendenze ambito architettura-belle arti-paesaggio

    Ente: SABAP-FG (Archite-BA-Pae)

    Ruolo: Tutela e valorizzazione

Periodo:

  • Età contemporanea (XIX-XXI secolo)
  • Età moderna (XVI -XVIII secolo)

Motivazione: 

  • Bibliografia
  • Dati epigrafici

Cronologia specifica:

Datazione Assoluta: 

- 1685 d.C.

Stato di conservazione
  • Restaurato
  • Ricostruito

Criterio di perimetrazione: Il sito è stato perimetrato sulla base delle strutture visibili sulla CTR e sulle Ortofoto

Tipo Fruibilità: Non fruibile