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La masseria Gelsorizzo (o Celsorizzo) è un interessante esempio di architettura fortificata rurale legata all'assetto agricolo del territorio salentino. Il complesso è costituito dalla giustapposizione, avvenuta gradualmente nel corso dei secoli e consolidatasi nel tempo, di strutture edilizie che si imperniano sulla torre centrale fortificata che rappresenta l’edificio più antico del complesso masserizio (XV-XVI secolo) e che ingloba una precedente cappella medievale e a cui si aggiunge, nel XVI una torre colombaia oltre a vari altri corpi di fabbrica, il tutto racchiuso all'interno di un ampio cortile. Viene infatti considerata la massima espressione della tipologia del casale turrito, il casale medievale di Celsorizzo, che, nel corso del XVI secolo, si trasforma in masseria fortificata, con l’edificio-torre che s’innalza maestoso per controllare il territorio circostante e per difende la sottostante chiesetta, dove si conserva un interessante ciclo pittorico.
Notizie storico-critiche:
- Nei rogiti del 1615 l’edificio è menzionato come semplice feudo, perciò già da allora non era considerato una fortezza. La masseria, appartenuta successivamente alla famiglia Arditi di Presicce, è stata recentemente restaurata. L’area immediatamente circostante il complesso di Celsorizzo è sfruttata in occasione di alcune feste o sagre paesane come, negli ultimi anni, la sagra del grano.
- Nel 1545 il feudatario Fabrizio Guarino acquista Masseria Celsorizzo da Claudio Lubello per 3500 ducati. Fabrizio Guarino costruisce poi nel 1550 la torre colombaia annessa al complesso masserizio.
- Viene costruita la torre fortificata che ingloba la più antica cappella.
- Nel 1283 è attestata già l’esistenza della cappella di San Nicola di Mira edificata alla base della torre quadrata per volere di Giovanni di Ugento, signore del casale di Celsorizzo.
Definizione Ambito Culturale:
- Dato non disponibile
- Berger M., Jacob A., Un nouveau monument byzantin de Terre d'Otrante: la Chapelle Saint-Nicolas de Celsorizzo, pres Acquarica del Capo, et ses fresques (an. 1283), Rivista Studi Bizantini e Neoellenici, 27 n.s., : , 1990
- Palese S., Colafemmina C. a cura di, Monumenti e devozioni medievali nel Basso Salento, A servizio del regno,1983
- D'Aquino C., Masserie del Salento, , 1, : Lorenzo Capone Editore, 1994
- Cazzato M., Guida ai Castelli Pugliesi. La Provincia di Lecce, , 1, Galatina: Congedo Editore, 1997
- Brigante A., Brigante A. a cura di, Acquarica del Capo in cammino. Linee storico dalle origini all’Unità, Acquarica del Capo in cammino. Linee storico dalle origini all’Unità, , Tricase: , 2004
Scheda
- LEBIS001306
Tipologia del bene
Tipo: Masseria
Funzione:
- Sacra/religiosa/culto
- Produttiva/lavorazione/artigianale
- Abitativa/residenziale
Condizione Giuridica
Proprietà Ente pubblico territoriale
-
Tipo: Soprintendenze ambito architettura-belle arti-paesaggio
Ente: Sop. Belle Arti BR-LE
Ruolo: Tutela e valorizzazione
Periodo:
- Età moderna (XVI -XVIII secolo)
- Basso Medioevo (XI-XV secolo)
- Età contemporanea (XIX-XXI secolo)
Motivazione:
- Analisi delle strutture
- Bibliografia
Cronologia specifica:
Dal: XIII Al: XVIII
- Conservato parzialmente
Criterio di perimetrazione: Si perimetra l'area racchiusa nel muro di cinta, andando però a includere anche la torre colombaia, di pertinenza della masseria, ma esterna al muro di cinta.
Tipo Fruibilità: Attrezzato per la fruizione