Casino Pappaferi

Il casino Pappaferi è composto da due distinti corpi di fabbrica. L’edificio principale si compone di due piani: il primo piano era destinato probabilmente ad abitazione, il piano terra era usato per lo stoccaggio dei prodotti agricoli. Un altro fabbricato, atto al ricovero degli animali, è addossato lungo la parete nord del recinto in pietra che circonda il sito. Un’antica cisterna seminterrata per la raccolta dell’acqua piovana è posta nella zona antistante il casino, a est. Tutti i corpi di fabbrica sono in muratura di blocchi di pietra locale (tufo) e non presentano particolari elementi stilistici, a eccezione di una semplice cornice aggettante lungo la parte superiore dei prospetti nord, est e sud dell'edificio principale e le cornici intorno alle finestre del primo piano dell'edificio principale. Attualmente tutti gli accessi ai fabbricati sono murati e si rileva un avanzato stato di degrado. Di fronte il casino, oltre la stradina sterrata, si trova una piccola cappella, con un orientamento (sud/ovest-nord/est) diverso rispetto agli edifici della piccola masseria. Anch’essa ha gli accessi murati, ma sulla cornice dell’ingresso principale si legge ancora l’incisione “AD 1550/DEUOTIONI/CONCORDAT(-)” Il prospetto principale è estremamente semplice, senza alcun elemento decorativo tranne una cornice sul limite superiore della facciata che forma una sorta di timpano nella parte centrale. Il timpano manca del vertice, dove probabilmente era affissa una croce o un altro simbolo cristiano.

Notizie storico-critiche:

  • Al di là dell’iscrizione della cappella che fa riferimento alla metà del XVI secolo, una parte dei fabbricati del casino Pappaferi esisteva già nel 1583, come riportato negli antichi documenti del monastero di Santa Maria di Costantinopoli di Manduria: in essi erano descritti gli edifici presenti in località “delli Papaveri” che ricadeva nel feudo Concordato di Oria. Nel novembre 1696 i signori Micelli vendettero il casino e i terreni di pertinenza ai sacerdoti Nicola e Tommaso de Marco del convento di Santa Maria di Costantinopoli. Fu nel corso del 1700 che gli originari corpi di fabbrica furono ampliati con due vani al primo piano dell’edificio principale e una cisterna per la raccolta dell’acqua piovana nella zona antistante ad esso. Il convento e tutti i suoi beni furono oggetto di soppressione nel 1866 e, dopo varie vicissitudini, il casino Pappaferi è oggi tra i beni della famiglia Pasanisi di Manduria.
Bibliografia:
  • Coco R. G., Manduria tra Taranto e Capo d'Otranto. etimo, mito e storia del territorio, Manduria tra Taranto e Capo d'Otranto. etimo, mito e storia del territorio, , Mottola: , 2009

Scheda

Codice Carta Beni Culturali Regione Puglia
  • TABIS001038

Tipologia del bene

Tipo: Casino

Funzione: 

  • Abitativa/residenziale
  • Agricola

Condizione Giuridica

Proprietà privata

Ente competente
  • Tipo: Soprintendenze ambito architettura-belle arti-paesaggio

    Ente: Sop. Belle Arti BR-LE

    Ruolo: tutela

Periodo:

  • Età contemporanea (XIX-XXI secolo)
  • Età moderna (XVI -XVIII secolo)

Motivazione: 

  • Analisi tipologica
  • Bibliografia
  • Dati epigrafici
  • Fonte archivistica

Cronologia specifica:

Dal: XVI Al: XX

Stato di conservazione
  • Danno grave

Dimensioni in Mq: 2474.22

Criterio di perimetrazione: la perimetrazione si limita al casino e all'area immediatamente antistante in cui si trova la cappella

Tipo Fruibilità: Non fruibile