Lucera (età romana)

L’antica città di Lucera (Luceria, nelle fonti antiche), situata nell’area nord-occidentale della Daunia in una pianura delimitata a Sud-Est dal Tavoliere, a Nord-Est dal promontorio del Gargano e ad Ovest dalla catena dei rilievi Subappenninici, in corrispondenza dell'abitato attuale. Il toponimo è di origine incerta, probabilmente da collegare a due radici osche luc (lucus=bosco) ed erus (sacro), cioè bosco sacro. In origine l'insediamento daunio comprendeva le tre colline del Belvedere, del Monte Sacro e del Monte Albano. Dopo alterne vicende, dovute all'oscillare tra la soggezione ai Sanniti e ai Romani nel corso del IV sec. a.C., la città divenne colonia latina (314 a.C.), accogliendo 2500 coloni e usufruendo di speciali privilegi rispetto agli altri alleati. Il processo di "romanizzazione", oltre ad aspetti politici e culturali, denota anche una differenziazione sul piano economico: con la specializzazione nella produzione agricola e con lo sviluppo di un impianto urbano in pianura, che si contrappongono agli usi sanniti (predilezione per insediamenti d'altura e prevalenza della pastorizia). In questo periodo si assiste ad un processo di prima urbanizzazione che condurrà i numerosi abitati diffusi sul territorio a riunirsi sotto un’unica entità egemone. Dopo la guerra sociale (91-89 a. C.), Luceria divenne municipium. La politica romana, poiché i municipi apuli conservavano lo schema della città-stato classica, continuò ad appoggiarsi ai ceti locali elevati, i cui esponenti potevano ora anche essere eletti magistrati romani ed entrare a far parte del Senato romano, contribuendo dunque al rinnovamento della classe dirigente di Roma. Un cambiamento di status viene registrato dal municipio lucerino con la sua trasformazione in colonia; mancano elementi sufficienti per datarne la fondazione probabilmente avvenuta in età triumvirale o augustea. In questo contesto notabili locali vengono inseriti in ambiti più vasti e se ne potenziano le ambizioni egemoniche: espressione urbanistica è uno dei più antichi anfiteatri della regione che M. Vecilius Campus dedica al princeps, un’opera tale da assicurare al munifico donatore celebrità e gratitudine nell’intero comprensorio ben oltre i limiti del territorio municipale. In seguito alla riorganizzazione amministrativa di età dioclezianea, Luceria, già agli inizi del IV secolo, sembrerebbe assumere particolare rilievo nella provincia assumendo la funzione di centro distrettuale nell’organizzazione giudiziaria. Un primo tracciato difensivo, dall’andamento irregolare e piuttosto vario, viene attribuito all’impianto coloniale della fine del IV secolo. Esso fu modificato in età augustea; tracce delle mura sono state rinvenute nei pressi del Cimitero. Sulla collina del Belvedere doveva trovarsi un santuario (probabilmente di Atena Ilias) al quale si collega la stipe votiva (c.d. del San Salvatore) che ha restituito numerosi elementi fittili, databili tra IV e II sec. a.C. L’impianto urbano, ubicato nel punto più pianeggiante della collina si disponeva secondo un tessuto omogeneo descrivendo un perimetro quadrangolare piuttosto ristretto (ancora individuabile all’interno dell’attuale centro storico). Ad Est della colonia in un’area precedentemente adibita a scopi funerari, in età augustea, sorse un nuovo quartiere abitativo, arricchito anche dalla presenza dell’anfiteatro. Di altre strutture è nota l’esistenza per via epigrafica o grazie a tracce sporadicamente individuate al di sotto degli edifici attuali: un tempio di Apollo, un teatro, un impianto termale e l’acquedotto. Problematica appare anche l'identificazione dell'arx, da collocare sulla collina del Monte Albano, dove sarebbe poi sorto il castello federiciano. L'area forense è da ricercare forse nell'area della Cattedrale: sotto la sacrestia è stato rinvenuto un tratto di basolato. Mosaici pavimentali di età imperiale riferibili a domus sono stati rinvenuti in diversi punti della città. Il Museo Civico “G. Fiorelli”, ospita, numerosi manufatti (spiccano quelli votivi della stipe del San Salvatore), epigrafi e frammenti di plastica architettonica.

Definizione Ambito Culturale:

  • Dato non disponibile
Bibliografia:
  • Volpe Giuliano, La Daunia nell'età della romanizzazione, Bari, EDIPUGLIA, 1990.
  • Mazzei M., La Daunia antica, ,1984
  • Mazzei M., Lucera - Piano dei Puledri: corredi funerari del IV sec. a.C., TARAS, VI, 1-2, : Adda Editore, 1986
  • Antonacci Sanpaolo E. a cura di, Lucera. Topografia storica, archeologia, arte, Lucera. Topografia storica, archeologia, arte, , Bari: Adda Editore, 1999

Scheda

Codice Carta Beni Culturali Regione Puglia
  • FGBIS002258

Tipologia del bene

Tipo: Civitas

Funzione: 

  • Produttiva/lavorazione/artigianale
  • Abitativa/residenziale

Condizione Giuridica

Proprietà mista pubblica/privata

Ente competente
  • Tipo: Soprintendenze ambito archeologico

    Ente: Sop. Archeologia Puglia

    Ruolo: Tutela e valorizzazione

Periodo:

  • Età romano imperiale (I-III sec. d.C.)
  • Età tardoantica (IV -VI sec. d.C.)
  • Media età repubblicana (ultimo quarto IV sec. a.C. - II sec. a.C.)
  • Tarda età repubblicana (I sec. a.C.)

Motivazione: 

  • Bibliografia

Stato di conservazione
  • Asportato in seguito a rinvenimento casuale
  • Asportato in seguito a scavo
  • Conservato parzialmente
  • Rudere

Criterio di perimetrazione: Non è stato possibile perimetrare perché non sono noti con precisione i confini della città romana.