Abbazia di Santa Maria di Cerrate

L'Abbazia di Santa Maria di Cerrate sorge ancora oggi in aperta campagna, a pochi chilometri da Squinzano, vicino Lecce, e rappresenta uno dei siti di età medievale tra i più interessanti della Puglia. La tradizione locale vuole che sia stato fondata agli inizi del XII secolo da Tancredi, conte di Lecce. Sede di un importante monastero italogreco, fu uno dei più importanti poli religiosi e culturali salentini fino al XVI secolo. La chiesa occupa una posizione di rilievo al centro del complesso, soprattutto per la presenza di un articolato e raffinato corredo ornamentale sia scultoreo (impostato soprattutto tra il portale e i capitelli del chiostro adiacente) sia pittorico (diviso tra affreschi bizantini all'interno della chiesa e affreschi di tipo tardo gotico staccati ed esposti nel vicino museo). Sulla destra dell'edificio ecclesiastico si trova oggi il Museo delle Arti e Tradizioni Popolari del Salento, che sfrutta uno dei corpi di fabbrica disposti tutt'intorno alla chiesa, lungo il perimetro murario di forma approssimativamente trapezoidale, che componevano l'originario complesso abbaziale. Nel 1531, quando il monastero passò sotto il controllo dell’Ospedale degli Incurabili di Napoli, il complesso comprendeva la chiesa, le stalle, gli alloggi per i contadini, un pozzo, un mulino, due frantoi ipogei. Gli edifici assunsero dunque una funzione esclusivamente produttiva legata all'olivicoltura, alla coltivazione del tabacco e all'arboricoltura. Un pozzo, costruito nel 1585, con vera rettangolare e frontone sorretto da quattro colonne, sorge al centro dell'atrio.

Notizie storico-critiche:

  • Costruita all'inizio del XII secolo, l'abbazia, al momento della fondazione, doveva essere la sede di un cenobio di monaci greci insediati per volere di Boemondo d'Altavilla, figlio di Roberto il Guiscardo. La leggenda narra, invece, che il monastero venne fondato da Tancredi d'Altavilla, signore di Lecce, a seguito di una battuta di caccia in cui ebbe l'apparizione della Madonna. Dalla metà del XII secolo l'edificio fu abitato dai monaci italo-greci; in questo periodo l'abbazia diventò un punto di riferimento, oltre che spirituale, anche culturale del territorio grazie all'intensa attività della biblioteca in cui è documentata, inoltre, la presenza di uno scriptorium dove gli amanuensi riproducevano con cura molti testi sacri. Col passare degli anni la struttura subì notevoli modifiche e ampliamenti, fino a diventare nel XV secolo uno dei monasteri più importanti di tutta l'Italia meridionale.

Definizione Ambito Culturale:

  • Romanico Pugliese
Bibliografia:
  • Belli D'Elia P., Puglia romanica : EDIPUGLIA, 2003
  • Cirillo M.T., I sentieri del Giubileo, ,2000
  • Cazzato M., Lecce e il Salento 1, Atlante del Barocco in Italia, , Roma: De Luca Editori d'Arte, 2015
  • Poso C. D., Il Salento normanno. Territorio istituzioni e Società, Il Salento normanno. Territorio istituzioni e Società, , Galatina: Congedo Editore, 1998
  • Vetere B. a cura di, Ad Ovest di Bisanzio. Il Salento medievale, Ad Ovest di Bisanzio. Il Salento medievale, , Galatina: Congedo Editore, 1990
  • AA. VV., Vetere B. a cura di, Storia di Lecce, Storia di Lecce, 1, Bari: Laterza, 1993

Scheda

Codice Carta Beni Culturali Regione Puglia
  • LEBIS000635

Tipologia del bene

Tipo: Abbazia

Funzione: 

  • Sacra/religiosa/culto

Proprietario: Fondazione

Condizione Giuridica

Proprietà privata

Ente competente
  • Tipo: Soprintendenze ambito architettura-belle arti-paesaggio

    Ente: Sop. Belle Arti BR-LE

    Ruolo: Tutela e valorizzazione

Periodo:

  • Basso Medioevo (XI-XV secolo)
  • Età moderna (XVI -XVIII secolo)

Motivazione: 

  • Bibliografia

Cronologia specifica:

Dal: XII Al: XVII

Stato di conservazione
  • Restaurato

Criterio di perimetrazione: si perimetra l'area occupata dal complesso