Taurisano (età medievale)

I primi documenti sull'infeudamento di Taurisano risalgono alla fine del XII secolo. Al periodo Angioino viene tuttavia fatta realmente risalire le origini del centro che si configura come fortilizio. In questo periodo viene costruita la chiesa della Madonna della Strada in quanto l'abitato costituiva un punto di confluenza delle direttrici viarie verso S. Maria di Leuca. Nel XIV secolo il centro è individuato come "Terra"; in questi termini, l'attuale piazza corrisponde all'atrio interno del castello medievale, costruito su una precedente torre bizantina. La pianta del nucleo fortificato basso-medievale, corrispondente alle attuali via De Gasperi, Rimembranze, Poerio, Caracciolo, Conte di Torino, Umberto I e Crispi, era sostanzialmente rettangolare, con l'asse principale orientato NO-SE che seguiva il declivio della serra su cui è ubicato l'insediamento. Nelle mura si aprivano almeno tre porte, rispettivamente sui lati occidentale (in corrispondenza dell'imbocco su via Roma) , settentrionale (tra il vico di via Venezia e via A. Bortone) e meridionale - nei pressi dell'incrocio tra via C. Battisti e via Conte di Torino, nel punto in cui si intravede la struttura di una torre. Qui, in prossimità̀ delle mura, era ubicato il Castello angioino, volgarmente detto "Palazzo Vecchio", abbattuto a partire dal 1733 per far posto all'attuale Palazzo Ducale e ad altre fabbriche. Ampi e profondi fossati correvano lungo l'attuale via Venezia, il lato meridionale della Parrocchiale, la convergenza tra corso Umberto I e via Roma, fino a lambire la torre dal lato meridionale e orientale (l'ultima traccia fu demolita nel 1948, per far posto al vecchio Mercato coperto). A metà Settecento delle mura non vi era più traccia; rimaneva solo una parte del Castello medievale e una torre circolare del recinto. I fossati furono interrati tra il 1733 e la fine del secolo scorso e convertiti in cisterne pubbliche per gli usi potabili, in frantoi oleari ipogei, oggi anch'essi interrati, e in scantinati di civili abitazioni.

Notizie storico-critiche:

  • I primi documenti attendibili che parlano di Taurisano ci riportano verso la fine del sec. XII, durante la dinastia normanna, allorquando Tancredi d'Altavilla, conte di Lecce dal 1175 e re di Sicilia dal 1190, infeudò Taurisano, donandola a Filiberto Monteroni nel 1191. La famiglia Monteroni era una delle famiglie più importanti della Terra d'Otranto; tenne il territorio di Taurisano fino al 1265 e successivamente dal 1444 al 1536, quando si estinse in seguito alla morte di Francesco Monteroni, rimasto senza discendenti. Subentrata ai Normanni la dinastia degli Svevi nell'Italia Meridionale, il sovrano Federico II° di Svevia (1194-1250) concesse il Principato di Taranto, cui apparteneva la baronia di Taurisano, al figlio Manfredi, che ebbe non pochi problemi politici con i pontefici del tempo. La morte del re e la lontananza dell'erede dell'Impero Svevo, Corrado IV°, ravvivarono le speranze del Papato di riprendere il controllo politico dell'Italia Meridionale. Fu proprio il Papato, nella persona del Papa Innocenzo IV°, che, per combattere gli Svevi, chiamò in aiuto il francese D'Angiò, promettendogli la corona del Regno di Napoli. E questi con un potente esercito scese in Italia sbaragliando Manfredi a Benevento nel 1266. Fra i molteplici provvedimenti amministrativi, il D'Angiò nominò barone di queste terre Hugo de Tauro o de Taurisano. Nella rinnovata ottica della gestione feudale, fu proprio Carlo V° che assegnò il feudo di Taurisano, insieme con la Contea di Castro, ad Antonio Mercorino, marchese di Gattinara, il cui dominio e quello dei suoi successori, tra cui Elisa Gattinara Lignani, durò fino agli anni'60 del XVII secolo. Infatti nel 1663 il feudo di Taurisano, insieme con quello di Monteroni, fu acquistato da Bartolomeo Lopez y Royo, appartenente ad una nobile famiglia spagnola (il cognome, in verità, deriva dall'unione della famiglia Lopez con la famiglia Royo). Nel 1692 il feudo fu trasformato da baronia a ducato, sicché da allora i Lopez y Royo si fregiarono del titolo di duchi. Di discendenza in discendenza, i duchi Lopez rimasero pienamente in possesso del feudo fino a quando i Francesi,durante l'era di Napoleone, occuparono il Regno di Napoli, abolendo la feudalità. Ultimo discendente è stato Luigi Lopez y Royo, morto nel 1992, e ne ha acquisito il titolo il figlio Giuseppe. Fra gli uomini più noti del casato sono da ricordare, oltre al già citato Bartolomeo (1614-1666), Antonio Lopez y Royo (1673-1742), il primo a fregiarsi del titolo di duca; Nicola (1819-1898), capostipite del ramo di Taurisano, e soprattuttoMons. Filippo Lopez y Royo (Monteroni, 1728, Napoli, 1811). Avviato alla carriera ecclesiastica, dotato di alto vigore intellettuale e di vasta dottrina, vescovo di Nola e poi Arcivescovo di Palermo, fu viceré di Sicilia, nominato da Ferdinando I° di Borbone, in un periodo estremamente convulso per il Regno di Napoli e per la Sicilia (la Rivoluzione Francese, con i suoi riflessi sul Meridione; i primi moti liberali; l'avvio di una nuova mentalità e organizzazione sociale), per cui la sua figura e la sua opera non sono state adeguatamente apprezzate a causa del clima di confusione, di giacobinismo e di restaurazione, di diffidenza e di odio.

Definizione Ambito Culturale:

  • Dato non disponibile
Bibliografia:
  • AA. VV., Cazzato M. a cura di, Atlante del Barocco in Italia: Lecce ed il Salento, Atlante del Barocco in Italia: Lecce ed il Salento, , Roma: , 2015
  • Cazzato M., Taurisano, Guida ai Castelli Pugliesi. 1. La provincia di Lecce, , Galatina: Congedo Editore, 1997, 137
  • Orlando R., Taurisano, guida alla Storia, all’arte, al folklore : Congedo Editore, 1994

Scheda

Codice Carta Beni Culturali Regione Puglia
  • LEBIS000469

Tipologia del bene

Tipo: Città

Funzione: 

  • Sacra/religiosa/culto
  • Frequentazione
  • Produttiva/lavorazione/artigianale
  • Abitativa/residenziale

Condizione Giuridica

Proprietà mista pubblica/privata

Ente competente
  • Tipo: Soprintendenze ambito architettura-belle arti-paesaggio

    Ente: Sop. Belle Arti BR-LE

    Ruolo: Tutela e valorizzazione

  • Tipo: Soprintendenze ambito archeologico

    Ente: Sop. Archeologia Puglia

    Ruolo: Tutela e valorizzazione

Periodo:

  • Basso Medioevo (XI-XV secolo)
  • Alto Medioevo (VII-X secolo)

Motivazione: 

  • Bibliografia

Stato di conservazione
  • Conservato parzialmente
  • Integro

Criterio di perimetrazione: Perimetro dell'insieme delle evidenze architettoniche visibili nella cartografia contemporanea

Tipo Fruibilità: Aperto al pubblico