Neviano (età medievale)

I primi documenti relativi al sito di Neviano si reperiscono nella seconda metà del XIII secolo nei registri angioini dove viene descritta come terra rimasta fedele a Carlo d'Angiò alla discesa di Corradino di Svevia. Fu assegnata dalla Corona ai fratelli Teobaldo e Rodolfo de Bellerio. Ai primi del XIV secolo appartenne a Giovanni Amendola. Alla metà del XV secolo passò ai Del Balzo, ai quali si deve l'edificazione della torre quattrocentesca, poi inglobata in una struttura settecentesca, a controllo della viabilità della sottostante vallata. Una recente ipotesi sostiene che l'esistenza del casale di Neviano in epoca angioina non autorizza a credere in un nucleo abitato ben definito, e quindi in via di sviluppo sotto l'aspetto sociale ed economico. La presenza della vicina Fulcignano, avida di potere ed emporio commerciale, passaggio obbligato e forse stazione di posta e ostello per i mercanti, ha sempre soggiogato la scarsa popolazione di Neviano costringendola a vivere dispersa nelle campagne, quasi in anonimato, tanto che la sua esistenza è ignorata dal censimento del Tancredi. Sarà Giovanni Antonio Del Balzo Orsini che indirettamente farà risorgere il casale, e non per fare un favore ai nevianesi ma per togliere Fulcignano a Ottino de Caris detto il Malacarne. Il fatto storico è da datarsi al 1423 quando contro il conte Ottino de Caris muove guerra il principe di Taranto Giovanni Antonio Del Balzo Orsini, al quale erano state concesse le terre di Galatone, Fulcignano, Parabita e Bagnolo dell'arcivescovo di Taranto Giovanni Bernardo Delli Ponti di Tagliacozzo in ricompensa delle spese sopportate (15.000 ducati) per il recupero delle terre di Grottaglie, Monacizzo e Salete, possedimenti appartenuti alla mensa arcivescovile e di cui si era impossessato il de Caris. Lo scontro finale tra i due contendenti avviene sotto le mura del castello di Parabita dove il de Caris si era arroccato una volta perduta Fulcignano. Il nucleo antico dell'abitato, che si sviluppa intorno alla fortificazione nella parte alta, risulta nettamente diviso dal nuovo centro abitato che si sviluppa in piano.

Definizione Ambito Culturale:

  • Dato non disponibile
Bibliografia:
  • Cazzato M., Lecce e il Salento 1, Atlante del Barocco in Italia, , Roma: De Luca Editori d'Arte, 2015

Scheda

Codice Carta Beni Culturali Regione Puglia
  • LEBIS000418

Tipologia del bene

Tipo: Città

Funzione: 

  • Sacra/religiosa/culto
  • Frequentazione
  • Produttiva/lavorazione/artigianale
  • Abitativa/residenziale

Condizione Giuridica

Proprietà mista pubblica/privata

Ente competente
  • Tipo: Soprintendenze ambito archeologico

    Ente: Sop. Archeologia Puglia

    Ruolo: Tutela e valorizzazione

  • Tipo: Soprintendenze ambito architettura-belle arti-paesaggio

    Ente: Sop. Belle Arti BR-LE

    Ruolo: Tutela e valorizzazione

Periodo:

  • Basso Medioevo (XI-XV secolo)

Motivazione: 

  • Bibliografia

Stato di conservazione
  • Conservato parzialmente
  • Integro

Criterio di perimetrazione: Si perimetra approssimativamente l'area corrispondente all'abitato antico

Tipo Fruibilità: Aperto al pubblico